Addio alle parole chiave: l’advertising su Google entra nell’era keywordless

ads keywordless

Con AI Max, l’intelligenza artificiale personalizza gli annunci sulla Ricerca Google superando il modello tradizionale basato su keyword

La rivoluzione dell’intento: addio alle vecchie keyword

Per anni, le campagne sulla Ricerca Google sono state governate da una legge non scritta: chi controlla le parole chiave, controlla il traffico. Brand e marketer hanno perfezionato strategie basate su volumi, sinonimi, correlazioni semantiche. Ma tutto questo oggi vacilla.

La Ricerca è cambiata: è multisensoriale, personalizzata e predittiva. Gli utenti digitano frasi complesse, cercano esperienze su misura, e non si accontentano più di annunci generici. In Italia, il 71% dei consumatori vorrebbe vedere solo annunci pertinenti e personalizzati.

Oltre le keyword: cos’è l’approccio keywordless

Il modello keywordless rompe con la triade parola chiave – annuncio – landing page. Non basta più essere “presenti” per una determinata keyword. Ora è necessario capire l’intento dell’utente e offrirgli la risposta più rilevante, nel momento esatto in cui la desidera.

Esempio? Se cerchi “scarpe da tennis leggere per la terra rossa” non vuoi vedere un generico “compra scarpe da tennis”, ma un annuncio che parli esattamente di modelli leggeri per terra battuta.

AI Max: il cuore dell’advertising intelligente

Google risponde a questa sfida con AI Max, la nuova soluzione per campagne search che segna l’inizio di un’era diversa.
Con tre funzioni chiave:

  • Corrispondenza intelligente delle query, anche se non contengono parole chiave identiche
  • Creatività generativa, che adatta testi e visual in base al profilo dell’utente
  • Espansione dell’URL, per inviare il clic sulla pagina più pertinente del sito

Il risultato? Un’esperienza utente fluida, coerente e ad alto tasso di conversione.

Un esempio concreto: Beko Europe e le lavastoviglie

Beko Europe ha testato AI Max in Francia su campagne per lavastoviglie Whirlpool, con un obiettivo preciso: più conversioni senza sacrificare il ROAS.

I numeri parlano chiaro:

  • +87% di vendite online
  • +73% dei clic generati direttamente da AI Max
  • +40% di nuove query intercettate
  • Tutto questo senza aumentare il costo per conversione

AI Max ha garantito espansione del pubblico e maggiore rilevanza degli annunci. E ora Beko si prepara a portarlo in tutti i mercati, Italia compresa.

Il futuro della Ricerca? Rilevanza, non parole

In un mondo dove ogni utente è unico, la pubblicità non può più affidarsi a regole statiche. Bisogna imparare a intercettare le intenzioni, anche quando non sono espresse chiaramente.

Con AI Max, Google aiuta i brand a costruire esperienze personalizzate lungo l’intero funnel, sbloccando nuove opportunità.

L’era keywordless non è una minaccia, ma un vantaggio competitivo per chi sa ascoltare meglio.


Domande e risposte sulle Ads Keywordless

1. Cos’è l’approccio keywordless?
È un metodo pubblicitario che non si basa solo sulle parole chiave ma sull’intento reale dell’utente.

2. Come funziona AI Max?
Usa l’intelligenza artificiale per comprendere l’intento delle ricerche e mostrare annunci pertinenti anche senza keyword esatte.

3. In cosa si differenzia da una campagna search tradizionale?
Supera il legame rigido keyword-annuncio-landing page, puntando su contenuti dinamici e personalizzati.

4. AI Max è già disponibile in Italia?
Sì, è disponibile per tutti gli inserzionisti anche sul mercato italiano.

5. È adatta solo a grandi brand?
No, anche PMI possono sfruttarla per raggiungere nuovi clienti in modo più efficace.

6. Quali vantaggi offre ai brand?
Più rilevanza, più clic, più conversioni e maggiore copertura delle query.

7. Che ruolo ha la creatività?
Essenziale: AI Max personalizza il testo dell’annuncio in base all’intento di ricerca.

8. Cosa significa “espansione dell’URL”?
Porta l’utente sulla landing page più rilevante, anche se diversa da quella predefinita.

9. È possibile misurare l’impatto di AI Max?
Sì, Google Ads fornisce metriche dettagliate su clic, conversioni e rendimento.

10. È utile anche per le fasi iniziali del funnel?
Assolutamente sì. Intercetta anche chi è ancora in fase esplorativa.

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