Categoria: Web design

  • Il file wp-config.php esiste già? Colpa della cache server

    Il file wp-config.php esiste già? Colpa della cache server

    Quando WordPress funziona… ma solo sul tuo PC

    Hai appena installato WordPress su un dominio nuovo. Tutto sembra andare bene: entri nell’amministrazione, aggiorni plugin e temi, carichi contenuti, il database registra correttamente ogni modifica. Poi provi a digitare il dominio da uno smartphone, da un altro PC… e appare un messaggio d’errore, o una schermata che ti lascia perplesso.

    È quanto accaduto con l’installazione di un paio di siti web, un caso reale che ci aiuta a capire un problema più comune di quanto si pensi.

    Il messaggio di errore che confonde

    Nel nostro caso, accedendo al sito da un altro dispositivo compariva questa schermata:

    “Il file wp-config.php esiste già. Se occorre reimpostare una qualsiasi configurazione presente in questo file, per prima cosa eliminalo. È possibile provare ad installare adesso.”

    Un messaggio che suggerisce un errore di installazione, come se WordPress fosse incompleto o avesse bisogno di essere reinstallato. Ma in realtà l’installazione era perfetta: il backend funzionava senza problemi.

    Cache server: la colpevole nascosta

    Dopo aver controllato tutto (file wp-config.php, permessi, database, DNS), la vera causa è risultata essere la cache lato server di Aruba.

    Con l’opzione HiSpeed Cache attiva, Aruba può mantenere una versione cache del sito che, in alcuni casi, risulta corrotta o bloccata dopo l’installazione. Questo può generare comportamenti anomali: tu vedi il sito dal computer su cui hai lavorato, ma da fuori è come se non esistesse o mostra messaggi ingannevoli.

    Come risolvere: 4 passaggi

    Ecco cosa fare se anche tu ti trovi in questa situazione:

    1. Accedi al pannello Aruba.
    2. Vai alla sezione HiSpeed Cache.
    3. Clicca su “Cancella cache”.
    4. Verifica il sito da uno smartphone o altro computer.

    Immediatamente, il sito tornerà visibile da qualsiasi dispositivo.

    Un consiglio da chi ci è già passato

    Quando installi WordPress su Aruba, svuota sempre la cache server dopo l’installazione, prima di fare qualsiasi test da dispositivi esterni. È una pratica che ti può far risparmiare ore di debugging inutile.

    E se ti compare una schermata che ti parla del file wp-config.php… non farti ingannare: controlla prima la cache!

    Dopstart ti dà una mano

    Se hai un sito WordPress che non si comporta come dovrebbe, Dopstart può aiutarti. Offriamo una prima consulenza gratuita e un’assistenza tecnica completa, dal setup all’ottimizzazione. Possiamo seguirti passo dopo passo nel tuo progetto digitale, per evitare problemi e costruire un sito davvero performante.

    Domande e risposte

    1. Perché riesco a vedere il mio sito WordPress solo da un dispositivo?
    Probabilmente stai visualizzando una versione cache salvata sul server o nel browser. Gli altri dispositivi, non avendo quella cache, ricevono una versione errata o un messaggio di errore.

    2. Cosa significa il messaggio “Il file wp-config.php esiste già”?
    È un messaggio che compare quando si tenta di reinstallare WordPress su un sito dove il file wp-config.php è già presente. Tuttavia, se l’admin funziona, spesso non c’è alcun errore reale: il problema è causato dalla cache.

    3. Cos’è la HiSpeed Cache di Aruba?
    È un sistema di cache lato server attivato da Aruba per velocizzare i siti web. Se non viene svuotata dopo un’installazione, può generare errori visivi o bloccare il caricamento corretto del sito.

    4. Dove si trova la funzione “Cancella cache” nel pannello Aruba?
    Dopo aver fatto login nel pannello di gestione Aruba, cerca la sezione HiSpeed Cache e clicca su “Cancella cache”. L’operazione è automatica e non richiede conferme.

    5. È necessario eliminare il file wp-config.php manualmente?
    No, non sempre. Se riesci ad accedere all’admin, molto probabilmente non serve. La cancellazione della cache è spesso sufficiente a risolvere il problema.

    6. È un problema frequente su Aruba?
    Sì, può capitare abbastanza spesso, soprattutto subito dopo una nuova installazione WordPress. Aruba attiva la cache automaticamente, quindi bisogna ricordarsi di svuotarla.

    7. Cancellare la cache elimina i dati del sito?
    Assolutamente no. L’operazione non rimuove contenuti o impostazioni: cancella solo le versioni temporanee salvate per velocizzare il caricamento delle pagine.

    8. Devo sempre cancellare la cache dopo un’installazione WordPress?
    Se usi Aruba o un altro hosting con cache server, sì, è consigliato. Questo ti permette di vedere correttamente il sito da ogni dispositivo.

    9. Può succedere anche con altri provider?
    Sì, anche altri provider che usano sistemi di caching aggressivi (come VarnishLiteSpeed, o Cloudflare) possono causare problemi simili.

    10. Dopstart può aiutarmi anche in altri problemi con WordPress?
    Certo! Dopstart offre consulenza gratuita e supporto su installazioni, migrazioni, prestazioni, SEO e ottimizzazione completa del tuo sito WordPress.

  • UI Design: cos’è e come si fa?

    UI Design: cos’è e come si fa?

    In questo articolo esploreremo cos’è il User Interface Design (UI Design), perché è cruciale per il successo di un prodotto digitale e come si differenzia dal User Experience Design (UX Design). Analizzeremo anche i principi fondamentali per creare interfacce intuitive, accessibili ed esteticamente piacevoli.

    Indice

    Cos’è la User Interface Design?

    La User Interface (UI) Design è il processo di progettazione delle interfacce con cui l’utente entra in contatto per utilizzare un prodotto digitale: può trattarsi di uno smartphone, di una web app, di un assistente vocale o di un sistema in realtà aumentata.

    L’obiettivo principale è combinare funzionalità ed estetica, creando interazioni semplici, fluide e visivamente coerenti. Non basta che un’interfaccia sia “bella”: deve permettere all’utente di raggiungere i propri obiettivi nel modo più efficace e piacevole possibile.

    Interfacce grafiche (GUI)

    Le GUI (Graphical User Interfaces) sono le più comuni. Comprendono tutto ciò che l’utente vede e tocca: bottoni, menu, icone, slider, form, ecc.

    Esempio pratico – App di e-commerce:
    Pensa a Zalando. La UI è pulita, con menu facilmente raggiungibili, immagini grandi, pulsanti “aggiungi al carrello” ben visibili e percorsi d’acquisto lineari. Un buon UI design qui aiuta a ridurre gli abbandoni del carrello e a far sì che l’utente trovi subito ciò che cerca.

    Esempio pratico – App mobile:
    Nell’app di Instagram, l’interfaccia è pensata per far emergere i contenuti: pochi pulsanti, chiari e posizionati in modo ergonomico. Il cuore in basso per mettere like è un classico esempio di UI pensata per la gestualità mobile.

    Interfacce vocali (VUI)

    Le VUI (Voice User Interfaces) permettono all’utente di interagire con la voce, senza schermo o con uno schermo secondario.

    Esempio pratico – Assistenti vocali:
    Quando dici “Ehi Siri, accendi la luce in soggiorno”, l’interfaccia non è visibile, ma c’è comunque un design dietro: riconoscimento vocale, risposta audio, conferma visiva sullo schermo (nei modelli più evoluti). Un buon UI vocale è quello che capisce comandi naturali e risponde nel modo atteso, senza frizioni.

    Interfacce gestuali (Gesture-based)

    Le interfacce gestuali permettono all’utente di usare movimenti del corpo per interagire, soprattutto in ambienti immersivi come VR e AR.

    Esempio pratico – Oculus VR:
    Nell’ambiente di Meta Quest, puoi afferrare, lanciare o ruotare oggetti virtuali solo con il movimento delle mani. Il design dell’interfaccia deve quindi essere intuitivo, con feedback visivo o aptico per confermare le azioni. Il rischio in questi contesti è creare gesti “non naturali” o affaticanti.

    UI invisibile ma presente

    Il concetto chiave di un buon UI Design è che non deve farsi notare. Se l’utente si chiede “e adesso cosa devo cliccare?”, il design ha fallito.

    Esempio – Domino’s Zero Click App:
    Basta aprire l’app per ordinare la pizza preferita senza fare nulla. Un’interfaccia così minimale da scomparire, ma progettata in modo sofisticato per leggere preferenze, contesto e agire in automatico.

    Un buon UI Design:

    • funziona su tutti i dispositivi (desktop, mobile, wearable, smart TV, ecc.).
    • guida l’utente con chiarezza;
    • anticipa le sue intenzioni;
    • minimizza la fatica;
    • rispecchia i valori del brand;

    UI vs UX Design: una distinzione fondamentale

    Spesso confusiUI e UX design sono due discipline complementari ma distinte, fondamentali nella progettazione di qualsiasi prodotto digitale.

    Cosa significa UX design?

    UX sta per User Experience Design. Si riferisce all’esperienza globale che un utente ha quando interagisce con un prodotto o servizio digitale: come si sente, quanto è facile raggiungere un obiettivo, quanto è soddisfatto del percorso.

    Un designer UX si occupa di:

    • strutturare il percorso dell’utente (user flow);
    • mappare i bisogni attraverso personas e customer journey;
    • fare test di usabilità;
    • ottimizzare la soddisfazione e la frustrazione.

    Cosa significa UI design?

    UI sta per User Interface Design. È il lato visivo e interattivo dell’esperienza: tutto ciò che l’utente vede e con cui interagisce direttamente.

    Un designer UI si occupa di:

    • scegliere colorifontbottoniicone;
    • garantire coerenza visiva;
    • progettare interazioni fluide (hover, click, transizioni);
    • rendere l’interfaccia intuitiva e accessibile.

    Una metafora efficace: l’automobile

    Immagina di guidare un’auto.

    • Il UX design è l’intera esperienza: dal momento in cui sali in macchina, accendi il motore, ti muovi nel traffico, parcheggi. Include anche il comfort del sedile o la facilità con cui trovi i comandi.
    • Il UI design è la dashboard: il volante, i pedali, il display touch, la disposizione dei pulsanti.

    Un’interfaccia bellissima (UI) non serve a nulla se l’esperienza (UX) è confusa o frustrante. Allo stesso tempo, un’esperienza ben progettata avrà bisogno di un’interfaccia curata per funzionare davvero.

    Lavorano insieme

    In un team di design:

    • Il UX designer crea la struttura.
    • Il UI designer costruisce la veste grafica.

    Entrambi devono collaborare per creare un prodotto coerente, efficace e piacevole.

    Come progettare un’interfaccia efficace

    Progettare una User Interface (UI) efficace richiede un equilibrio tra empatialogica e estetica. Il primo passo è conoscere a fondo il pubblico di riferimento: chi sono gli utenti? Cosa cercano? Quali sono i loro limiti tecnici, cognitivi, sensoriali?

    A partire da qui, si applicano alcuni principi universali:

    1. Semplicità

    Ogni elemento deve avere uno scopo chiaro. Evita sovraccarichi visivi o funzionalità inutili. Meno è meglio.

    Esempio pratico:
    In una pagina di login bastano due campi (email e password) e un pulsante.

    <form>
    <label for="email">Email</label>
    <input type="email" id="email" placeholder="Inserisci la tua email">

    <label for="password">Password</label>
    <input type="password" id="password" placeholder="Inserisci la password">

    <button type="submit">Accedi</button>
    </form>

    2. Coerenza

    Colori, font, stili e layout devono essere coerenti in tutte le schermate. La coerenza aiuta l’utente a sentirsi a proprio agio e a navigare più velocemente.

    Esempio pratico:
    Se un pulsante “Call to Action” è arancione su una pagina, dovrebbe avere lo stesso stile ovunque.

    button.cta {
    background-color: #FF6600;
    color: #fff;
    font-size: 18px;
    border-radius: 8px;
    padding: 12px 20px;
    }

    3. Accessibilità

    Il design deve essere utilizzabile anche da persone con disabilità. Per l’accessibilità usa contrasto sufficienteetichette leggibili, e consenti la navigazione da tastiera.

    Esempio pratico:
    Uso corretto delle etichette aria e contrasto colori.

    <button aria-label="Aggiungi al carrello">
    <immagine del carrello>
    </button>
    body {
    background-color: #fff;
    color: #222; /* Contrasto elevato per migliorare la leggibilità */
    }

    4. Feedback immediato

    Ogni azione dell’utente deve avere una risposta visiva o sonora immediata: un’animazione, un cambio colore, una notifica. Questo riduce l’ansia e migliora il controllo percepito.

    Esempio pratico:
    Un pulsante che cambia colore al click.

    button:active {
    transform: scale(0.98);
    background-color: #cc5200;
    }

    5. Gerarchia visiva

    Tramite dimensione del testocontrastospaziatura e colore, guida l’occhio dell’utente verso le aree più importanti.

    Esempio pratico:
    Titolo grande, sottotitolo più piccolo, pulsante evidente.

    <h1>Scopri il nostro servizio</h1>
    <p class="subtitle">Più veloce, più semplice, più sicuro.</p>
    <button class="cta">Inizia ora</button>
    h1 {
    font-size: 32px;
    margin-bottom: 10px;
    }
    .subtitle {
    font-size: 18px;
    color: #555;
    }

    Il potere del design invisibile

    Il design invisibile è una filosofia che mette al centro la fluidità dell’esperienza, riducendo al minimo il bisogno di spiegazioni o istruzioni.

    Non serve che l’utente impari ad usare l’interfaccia.
    È il design che si adatta al comportamento naturale dell’utente.
    L’interfaccia guida senza farsi notare, come un bravo maggiordomo.

    Esempio reale: Domino’s Zero Click App

    La Zero Click App di Domino’s Pizza è un caso celebre.

    Una volta configurata, basta aprire l’app e aspettare 10 secondi: la tua pizza preferita verrà ordinata automaticamente.
    Nessun bottone, nessun menu, nessuna interazione visibile.

    Questo è design invisibile allo stato puro: l’interfaccia non chiede nulla all’utente. Agisce in base al contesto, alle preferenze, alle abitudini.

    Altri esempi di design invisibile

    • Autocompletamento intelligente nei motori di ricerca: anticipa ciò che stai per scrivere.
    • Autosalvataggio in Google Docs: l’utente non deve preoccuparsi di premere “Salva”.
    • Swipe per archiviare email in Gmail mobile: gesto naturale, nessuna istruzione richiesta.

    Come progettare un’interfaccia invisibile

    • Usa design pattern coerenti e familiari.
    • Rendi le interazioni intuitive (es. icone familiari, gerarchia visiva).
    • Elimina passaggi superflui.
    • Offri feedback immediato ma discreto (es. una piccola animazione, un suono soft).
    • Anticipa i bisogni con automatismi intelligenti (es. suggerimenti, completamenti).

    L’importanza dell’emozione

    Nel User Interface Design, spesso si parla di funzionalità, usabilità, accessibilità… Ma c’è un elemento che fa davvero la differenza e che viene troppo spesso trascurato: l’emozione.

    Le interfacce parlano alle emozioni

    Ogni interazione che un utente compie con un prodotto digitale genera un’emozione. Che sia frustrazione, sollievo, curiosità o entusiasmo, quella sensazione rimarrà legata al tuo brand.

    Se l’esperienza è piacevole → l’utente ritornerà
    Se l’esperienza è frustrante → l’utente abbandonerà

    Non basta che un’interfaccia sia funzionale. Deve anche essere piacevole, coinvolgente, umana.

    Esempi di design emozionale

    • Duolingo usa personaggi animati e messaggi motivazionali: “Bravissimo! Sei una leggenda!” → l’utente sorride e continua a imparare.
    • Spotify personalizza le playlist con titoli emozionali: “La tua estate 2024” → stimola il ricordo e la connessione personale.
    • Airbnb mostra immagini calde e accoglienti, con messaggi come “Sentiti a casa, ovunque tu sia” → genera fiducia e comfort.

    Come progettare emozioni nell’interfaccia

    • Usa microcopy che parli in modo umano (es. “Ci sei quasi!” invece di “Errore 401”).
    • Aggiungi animazioni leggere o illustrazioni amichevoli per alleggerire i momenti critici.
    • Inserisci colori e tipografie coerenti con il tono emotivo del brand (es. colori caldi = accoglienza, blu scuro = affidabilità).
    • Offri ricompense visive per azioni positive (es. un’animazione dopo aver inviato un modulo).

    Ricorda

    L’utente dimentica ciò che ha cliccato, ma ricorda come si è sentito.

    Dare emozione a un’interfaccia non è un vezzo estetico, è una leva strategica.

    Design responsive e adattivo

    Nel mondo digitale di oggi, un’interfaccia non può più essere pensata solo per desktop o mobile. L’utente si connette da smartphonetabletnotebooksmart TV, e persino orologi intelligenti.
    Per questo, il design responsive e il design adattivo sono due approcci fondamentali.

    Cosa significa “responsive”?

    Il responsive design è un metodo in cui la stessa interfaccia si adatta dinamicamente alle dimensioni dello schermo, grazie a media query CSSgriglie fluide, e elementi scalabili.

     Esempio pratico:
    Un sito e-commerce che su desktop mostra 4 prodotti per riga, su tablet 2, e su smartphone 1 solo, mantenendo lo stesso codice HTML, ma con stili che cambiano in base alla larghezza dello schermo.

    cssCopiaModifica/* Esempio base con media query */
    .product {
    width: 25%;
    }
    @media (max-width: 768px) {
    .product {
    width: 50%;
    }
    }
    @media (max-width: 480px) {
    .product {
    width: 100%;
    }
    }

    Cosa significa “adattivo”?

    Il design adattivo (adaptive) si basa su layout diversi caricati in base al dispositivo. Qui il sistema rileva prima la dimensione dello schermo e carica la versione adatta.

    Esempio pratico:
    Un’app di prenotazione viaggi che carica una versione desktop con molte opzioni e una versione mobile semplificata, con pochi step, icone grandi e pulsanti ottimizzati per il touch.

    Differenze principali

    AspettoResponsive DesignAdaptive Design
    TecnicaUna singola interfacciaLayout diversi predefiniti
    AdattamentoDinamico e fluidoSu misura per punti di rottura
    Tempo di sviluppoPiù velocePiù complesso
    EsempioSiti WordPress moderniAlcune app bancarie o airline

    Best practice per entrambi

    • Testa su dispositivi reali, non solo con gli emulatori.
    • Progetta mobile first (parti dallo schermo più piccolo e poi estendi).
    • Usa unità relative (em%) al posto di pixel fissi.
    • Applica breakpoint intelligenti (es. 480px, 768px, 1024px).
    • Verifica la touch usability (spazi tra i pulsanti, hit area sufficienti).

    Tendenze UI da conoscere

    Il mondo del User Interface Design è in costante evoluzione. Le tendenze non sono solo “moda”: spesso riflettono cambiamenti nel comportamento degli utentinuove tecnologie e una maggiore attenzione a usabilità e accessibilità.

    Ecco le principali tendenze UI del 2025 da conoscere (e valutare):

    1. Neumorphism (o soft UI)

    Cos’è:
    Uno stile che combina elementi piatti e ombre soffuse per creare effetto rilievo.
    È visivamente elegante, con pulsanti che sembrano “emergere” o “affondare” nello sfondo.

    Esempio:
    Pulsanti e card con ombre interne ed esterne, su sfondi chiari e monocromatici.

    button {
    background: #e0e0e0;
    border-radius: 12px;
    box-shadow: 5px 5px 10px #bebebe,
    -5px -5px 10px #ffffff;
    }

    Pro: Estetica moderna e minimalista
    Contro: Poco contrasto → non ideale per l’accessibilità

    2. Glassmorphism

    Cos’è:
    Stile ispirato al vetro smerigliato, con effetti di trasparenza, sfocature e profondità.

    Esempio:
    Schede semitrasparenti sovrapposte a sfondi colorati o con immagini.

    .glass {
    background: rgba(255, 255, 255, 0.2);
    backdrop-filter: blur(10px);
    border-radius: 10px;
    border: 1px solid rgba(255, 255, 255, 0.3);
    }


    Pro: Elegante, futuristico
    Contro: Richiede device performanti (sconsigliato su mobile low-end)

    3. Dark mode intelligente

    Cos’è:
    La modalità scura non è più solo estetica, ma si adatta al contesto d’uso, all’orario o alla preferenza di sistema.

    Pro: Migliora leggibilità in ambienti scuri, riduce l’affaticamento visivo
    Incluso come standard in molti sistemi operativi

    4. Mobile-first UI + Thumb-friendly design

    Con la maggioranza del traffico web proveniente da mobile, i layout sono progettati pensando prima allo smartphone. I bottoni e le aree interattive sono posizionati nella “zona del pollice”.

    Pro: Usabilità top su dispositivi mobili
    Contro: Richiede attenzione a spazi, tap target, ordine dei contenuti

    5. UI conversazionale e micro-interazioni

    L’interfaccia diventa più umana, tramite bottoni parlantimicro-animazionibot chatbot e feedback visivi/sonori.

    Esempio:
    Un form che ti dice “Ottimo, manca solo la password!” anziché “Campo richiesto”.

    Pro: Coinvolge, riduce l’ansia dell’utente
    Contro: Da usare con misura (non deve diventare invadente)

    6. Personalizzazione dinamica

    UI che si adatta al comportamento dell’utente: suggerimenti personalizzati, dark/light automatico, layout che cambiano in base all’utilizzo.

    Pro: Migliora il tasso di conversione
    Contro: Richiede analisi dei dati e backend intelligente

    Perché affidarsi a Dopstart?

    Progettare un’interfaccia che funzioni non è improvvisazione. Se stai sviluppando un’app o un sito web, Dopstart offre una prima consulenza gratuita per analizzare il tuo progetto, individuare criticità e costruire insieme una strategia UI vincente. Ti accompagniamo in tutte le fasi, dall’idea al lancio.

    Domande e risposte

    1. Che cos’è il UI design?
      È la progettazione dell’interfaccia utente per software, app e dispositivi digitali.
    2. Qual è la differenza tra UI e UX?
      UI riguarda l’aspetto visivo e l’interazione, UX l’intera esperienza dell’utente.
    3. Serve saper programmare per fare UI design?
      Non necessariamente, ma conoscere HTML e CSS è un vantaggio.
    4. Quali strumenti usa un UI designer?
      Figma, Sketch, Adobe XD, InVision, tra gli altri.
    5. Quanto guadagna un UI designer?
      Negli USA lo stipendio medio supera i 75.000 dollari l’anno.
    6. UI design è adatto ai principianti?
      Sì, con pratica e studio si può iniziare anche da autodidatti.
    7. Quali sono i principi base del UI design?
      Semplicità, coerenza, accessibilità, feedback e gerarchia visiva.
    8. Come posso migliorare nel UI design?
      Esercitati, studia, ricevi feedback e segui corsi specializzati.
    9. Esistono interfacce che non siano grafiche?
      Sì, vocali e gestuali sono esempi di UI non grafiche.
    10. Cosa rende un’interfaccia efficace?
      Essere facile da usare, intuitiva e piacevole visivamente.
  • Accessibilità digitale: obbligo e opportunità

    Accessibilità digitale: obbligo e opportunità

    L’accessibilità è un processo, non un obiettivo da raggiungere una sola volta. Richiede consapevolezza, aggiornamento costante e un impegno condiviso.
    Dopstart ti accompagna in ogni fase: dalla valutazione iniziale alla pubblicazione della dichiarazione di accessibilità, offrendo una prima consulenza gratuita. Inizia oggi.

    L’accessibilità digitale è oggi una responsabilità concreta per tutte le realtà che operano online, pubbliche o private. Riguarda non solo il rispetto delle normative, ma anche la volontà di offrire esperienze inclusive e senza barriere. Che tu sia un designer, uno sviluppatore, un responsabile comunicazione o il titolare di un’azienda, sapere come iniziare a rendere accessibile il tuo sito web è il primo passo per costruire un ambiente digitale più equo per tutti.

    In questo articolo troverai indicazioni chiare su obblighi, buone pratiche, strumenti e risorse utili per avviare un percorso di accessibilità solido e conforme.

    Indice

    Cos’è l’accessibilità digitale e perché è importante

    L’accessibilità digitale è la capacità di siti web, applicazioni, documenti digitali e servizi online di essere utilizzabili da tutte le persone, incluse quelle con disabilità permanenti o temporanee. Questo significa progettare e sviluppare contenuti che possano essere percepiti, compresi, navigati e interagiti da chiunque, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, sensoriali o cognitive.

    Perché è importante?

    1. Inclusione sociale: garantisce a tutti il diritto di partecipare alla vita digitale.
    2. Obbligo normativo: in Italia, è richiesto dalla Legge Stanca e dalle Linee Guida AGID.
    3. Miglioramento SEO: i siti accessibili sono più leggibili anche dai motori di ricerca.
    4. Esperienza utente migliore: tutti gli utenti, anche senza disabilità, beneficiano di un design più chiaro e usabile.

    Esempio pratico 1: Testo alternativo alle immagini

    Molte persone non vedono le immagini e usano lettori di schermo. È fondamentale usare l’attributo alt.

    <img src="logo-azienda.png" alt="Logo dell'azienda Dopstart">

    Esempio pratico 2: Etichette nei form

    I campi dei form devono avere etichette chiare per essere compresi da chi utilizza screen reader.

    <label for="email">Indirizzo email</label>
    <input type="email" id="email" name="email">

    Esempio pratico 3: Navigazione da tastiera

    Un sito accessibile consente la navigazione solo tramite tastiera. I link e i pulsanti devono essere focalizzabili:

    <a href="/contatti" tabindex="0">Contattaci</a>

    Oppure con role espliciti in caso di componenti custom:

    <div role="button" tabindex="0" onclick="apriMenu()">Apri menu</div>

    Esempio pratico 4: Contrasto dei colori

    Il testo deve avere un contrasto sufficiente rispetto allo sfondo. Le WCAG raccomandano un rapporto minimo 4.5:1 per il testo normale.

    Poco accessibile:

    color: #777;
    background-color: #fff;

    Accessibile:

    color: #000;
    background-color: #fff;

    Le normative italiane e le Linee Guida AGID

    In Italia, la base normativa dell’accessibilità dei siti web è rappresentata dalla Legge n. 4 del 9 gennaio 2004, conoLa base giuridica: la Legge Stanca

    Il punto di partenza per l’accessibilità dei siti web in Italia è la Legge 4 del 9 gennaio 2004, conosciuta come Legge Stanca, che impone alle Pubbliche Amministrazioni di garantire l’accessibilità digitale dei propri servizi informatici.

    L’obiettivo è garantire pari opportunità di accesso anche alle persone con disabilità, e di ridurre il digital divide.

    Articolo chiave:
    “La presente legge ha lo scopo di garantire il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione alle persone disabili”.

    Il ruolo dell’AGID

    L’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) è l’organismo incaricato di:

    • definire le Linee Guida per l’accessibilità;
    • stabilire le modalità di verifica e monitoraggio;
    • pubblicare annualmente i rapporti di conformità delle PA;
    • raccogliere e gestire le dichiarazioni di accessibilità.

    Le Linee Guida AGID

    Le Linee Guida AGID sull’accessibilità stabiliscono gli standard tecnici, i criteri di conformità e gli strumenti per rendere accessibili:

    • Siti web della Pubblica Amministrazione
    • Applicazioni mobili
    • Documenti digitali (PDF, Word, ecc.)

    Principi WCAG

    Le Linee Guida si basano sulle WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), che definiscono 4 principi fondamentali:

    1. Percepibile
    2. Utilizzabile
    3. Comprensibile
    4. Robusto

    Ogni principio ha successivi criteri da soddisfare per raggiungere i livelli AAA o AAA.

    Obbligo legale in Italia: conformità almeno al livello WCAG 2.1 AA.

    Dichiarazione di accessibilità

    Tutti i siti della PA devono pubblicare una dichiarazione di accessibilità conforme al modello europeo. Questa deve indicare:

    • il livello di conformità raggiunto;
    • le parti non accessibili (se presenti);
    • i contatti per segnalazioni;
    • la data dell’ultima revisione.

    Esempio: https://form.agid.gov.it

    Esempio tecnico: accessibilità nei documenti PDF

    AGID richiede che anche i documenti allegati siano accessibili. Un PDF accessibile:

    • deve contenere testo selezionabile (non immagini);
    • deve avere tag semantici;
    • deve usare struttura logica (titoli, elenchi, paragrafi).

    Puoi usare strumenti come Adobe Acrobat Pro o LibreOffice per creare PDF accessibili.

    Accessibilità anche per i privati: chi è obbligato?

    Fino a pochi anni fa, il concetto di accessibilità digitale era spesso percepito come un’esclusiva della Pubblica Amministrazione, in virtù del suo dovere istituzionale di garantire l’accesso ai servizi da parte di tutti i cittadini. Ma dal 2022, qualcosa è cambiato radicalmente.

    Un’estensione necessaria: la Direttiva UE 2019/882

    Con l’adozione della Direttiva Europea sull’accessibilità dei prodotti e dei servizi (European Accessibility Act), anche il settore privato è stato coinvolto. In Italia, questa direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo 82/2022, che ha introdotto l’obbligo di accessibilità anche per alcune imprese private.

    Chi è obbligato?

    Le Linee Guida Accessibilità per i Privati, pubblicate da AGID, precisano i soggetti tenuti al rispetto dei requisiti di accessibilità:

    • Aziende con fatturato annuo superiore a 500 milioni di euro;
    • Aziende che forniscono servizi essenziali al pubblico attraverso canali digitali.

    Esempi concreti di soggetti coinvolti:

    • Banche e istituti di credito
    • Compagnie assicurative
    • Società di trasporto pubblico e privato
    • Gestori di servizi energetici e idrici
    • Operatori di telecomunicazioni
    • Imprese sanitarie private con portali digitali

    Quali sono gli obblighi?

    Le aziende coinvolte devono:

    • Rendere accessibili i propri siti web e applicazioni mobili;
    • Rispettare le WCAG 2.1, livello AA;
    • Redigere una dichiarazione di accessibilità;
    • Fornire un canale per le segnalazioni di non conformità;
    • Aggiornare e mantenere nel tempo la conformità.

    L’accessibilità non è più solo una buona pratica, ma un vero e proprio obbligo normativo anche per il settore privato.

    Perché è una svolta?

    Si tratta di un cambio di paradigma: l’accessibilità digitale entra a far parte del compliance aziendale, al pari della protezione dei dati (GDPR) o della sicurezza informatica.

    Inoltre, il rispetto dell’accessibilità:

    • Aumenta l’inclusività dei servizi;
    • Migliora la reputazione aziendale;
    • Riduce il rischio legale di sanzioni o ricorsi;
    • Rende i servizi digitali più performanti per tutti.

    Esempio pratico: portale assicurativo accessibile

    Una compagnia assicurativa con più di 500 milioni di fatturato dovrà assicurarsi che:

    • Il suo portale clienti sia navigabile anche con screen reader;
    • Le form di preventivo siano accessibili da tastiera;
    • I documenti PDF delle polizze siano accessibili e taggati correttamente;
    • Il servizio assistenza sia accessibile anche a utenti con disabilità uditive (es. chat, trascrizioni, ecc.)

    Sanzioni e controlli

    AGID e il Garante possono effettuare controlli e applicare sanzioni amministrative, in caso di:

    • Mancata pubblicazione della dichiarazione di accessibilità
    • Non conformità grave e reiterata
    • Mancata risposta alle segnalazioni

    Dopstart ti supporta

    Se la tua azienda rientra nei soggetti obbligati o vuole anticipare gli obblighi normativiDopstart può supportarti nell’analisi del sito, nella conformità tecnica e nella redazione della dichiarazione. La prima consulenza è gratuita. L’accessibilità non è più solo un valore etico, ma un vero e proprio obbligo legale, anche nel settore privato.

    Il ruolo del design nell’accessibilità

    L’accessibilità digitale non è solo una questione di codice e normative: inizia già nella fase di progettazione. Il design accessibile significa pensare fin dall’inizio a un’interfaccia che possa essere usata da tutti, indipendentemente da età, abilità fisiche, condizioni temporanee o strumenti tecnologici.

    Design e inclusione: un binomio inscindibile

    Un buon design:

    • previene le barriere, invece di correggerle dopo;
    • migliora l’esperienza utente per tutti;
    • rispetta i principi di usabilità e percezione universale;
    • è la base per una conformità alle WCAG 2.1.

    Elementi chiave di un design accessibile

    1. Contrasto sufficiente tra testo e sfondo
    Per rendere i contenuti leggibili anche da persone ipovedenti o in ambienti difficili (sole, schermo sporco ecc.).

    Esempio CSS:

    body {
    color: #000; /* testo nero */
    background-color: #ffffff; /* sfondo bianco */
    }

    WCAG raccomanda un contrasto minimo di 4.5:1 per il testo normale.

    2. Tipografia leggibile
    Evita font decorativi o troppo piccoli. Usa un’interlinea adeguata e testi allineati a sinistra.

    Buona prassi CSS:

    p {
    font-family: Arial, sans-serif;
    font-size: 1rem;
    line-height: 1.6;
    text-align: left;
    }

    3. Navigazione semplice e coerente
    Tutti i contenuti devono essere accessibili da tastiera, con una struttura logica e coerente dei menu.

    Struttura HTML con landmarks semantici:

    <header>...</header>
    <nav>...</nav>
    <main>...</main>
    <footer>...</footer>

    4. Pulsanti e link chiari e grandi abbastanza
    Evita elementi troppo piccoli da cliccare. Aggiungi sempre il testo alternativo visibile.

    <a href="/contatti" class="button">Contattaci</a>
    .button {
    padding: 12px 24px;
    font-size: 1rem;
    }

    5. Feedback visivi e testuali
    Ogni azione (invio form, errore, caricamento) deve generare un feedback chiaro, anche per chi non sente o non vede.

    Esempio:

    <p role="alert">Hai dimenticato di inserire l’email.</p>

    Le Linee Guida Design di AGID

    AGID ha pubblicato le Linee Guida di Design per i servizi digitali della PA, che definiscono:

    • Requisiti di usabilità e interoperabilità.
    • Pattern coerenti di interfaccia;
    • Modalità di progettazione accessibile e mobile-first;

    Accessibilità: obbligo, ma anche opportunità

    Pensare in ottica accessibile conviene a tutti. Migliora l’esperienza utente per ogni tipo di visitatore, riduce il tasso di abbandono, aumenta la visibilità nei motori di ricerca (grazie alla SEO accessibile) e rende il brand più etico e affidabile.

    Inoltre, in un contesto sempre più digitale, ignorare l’accessibilità significa escludere una fetta importante della popolazione da contenuti e servizi. È un danno non solo etico, ma anche economico.

    Come iniziare a rendere un sito accessibile

    Rendere un sito accessibile non è un’operazione da fare una volta sola, ma un percorso continuo di miglioramento e responsabilità. Che tu stia partendo da zero o debba aggiornare un sito esistente, l’accessibilità digitale inizia da piccoli passi consapevoli e si basa su norme tecnichebuon senso progettuale e strumenti dedicati.

    1. Analizza la situazione attuale

    Effettua un audit del sito per identificare:

    • barriere visive (es. basso contrasto),
    • strutture non semanticamente corrette,
    • mancanza di alternative testuali,
    • difficoltà nella navigazione da tastiera.

    Strumenti utili:

    • WAVE
    • Lighthouse di Chrome
    • axe DevTools

    2. Applica gli standard WCAG 2.1 AA

    Consulta le WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines) e verifica la conformità ai criteri di livello AA, obbligatori in Italia.

    Esempio:

    • Aggiungi sempre alt alle immagini:
    <img src="logo.png" alt="Logo dell’azienda Dopstart">

    3. Usa HTML semantico

    Evita <div> e <span> per strutture importanti. Utilizza tag semantici come:

    <header>, <nav>, <main>, <section>, <article>, <footer>

    Esempio corretto:

    <main>
    <section>
    <h1>Chi siamo</h1>
    <p>Benvenuti nel nostro sito...</p>
    </section>
    </main>

    4. Garantisci la navigazione da tastiera

    Tutti gli elementi interattivi devono poter essere raggiunti e attivati con Tab + Invio.

    Aggiungi tabindex="0" a elementi custom e role semantici:

    <div role="button" tabindex="0" onclick="apriMenu()">Apri menu</div>

    5. Etichette e form accessibili

    Ogni campo del form deve avere una label associata:

    <label for="email">Email</label>
    <input type="email" id="email" name="email" required>

    6. Verifica documenti allegati (PDF, Word)

    Tutti i documenti scaricabili devono essere accessibili, con:

    • testi selezionabili,
    • intestazioni,
    • ordine di lettura corretto,
    • tag strutturali.

    Usa strumenti come Acrobat ProLibreOfficeMicrosoft Word Checker.

    7. Redigi la dichiarazione di accessibilità

    Se sei una PA o un soggetto obbligato, compila e pubblica la tua dichiarazione di accessibilità su form.agid.gov.it.

    8. Forma il tuo team e monitora nel tempo

    L’accessibilità è cultura progettuale. Forma chi si occupa di contenuti, design e sviluppo. Rivedi periodicamente il sito per mantenerlo aggiornato.

    Scarica la Checklist sull’accessibilità

    Vuoi iniziare subito a rendere il tuo sito più accessibile e conforme alle Linee Guida AGID?
    Scarica la checklist Dopstart con tutti i passaggi fondamentali in italiano e in inglese per iniziare oggi stesso il tuo percorso verso l’accessibilità digitale.

    Scarica la checklist PDF

    Serve aiuto? Dopstart ti accompagna

    Se la tua azienda o la tua amministrazione pubblica vuole rendere il proprio sito conforme agli standard di accessibilità webDopstart offre una prima consulenza gratuita. Possiamo accompagnarti in tutto il processo: analisi, progettazione accessibile, sviluppo, test e monitoraggio della conformità alle Linee Guida AGID. Scrivici per capire insieme come costruire un web davvero inclusivo.

    Domande e risposte sull’accessibilità digitale

    1. Cosa si intende per accessibilità digitale?
    È la capacità di siti, app e servizi informatici di essere fruibili da chiunque, anche con disabilità.

    2. Cos’è la Legge Stanca?
    È la legge italiana che impone la conformità all’accessibilità dei siti della PA.

    3. Le aziende private devono rispettare l’accessibilità?
    Sì, se superano determinati limiti di fatturato o offrono servizi pubblici essenziali.

    4. Quali sono i livelli WCAG?
    Tre: A, AA e AAA. La normativa italiana richiede il livello AA.

    5. Cosa contiene la dichiarazione di accessibilità?
    Descrive il livello di conformità del sito, gli eventuali contenuti non accessibili e come segnalarli.

    6. Qual è il ruolo dell’AGID?
    L’AGID fornisce le Linee Guida e monitora la conformità dei siti della PA.

    7. Come si testa un sito per l’accessibilità?
    Con validatori automatici, test manuali e prove con tecnologie assistive.

    8. L’accessibilità è utile anche per chi non ha disabilità?
    Sì, migliora l’esperienza per tutti, specialmente in mobilità o con connessioni lente.

    9. Qual è la differenza tra accessibilità e usabilità?
    L’accessibilità riguarda l’inclusione; l’usabilità riguarda la facilità d’uso per tutti.

    10. Dopstart può aiutarmi a rendere accessibile il mio sito?
    Sì, offriamo consulenza e supporto completo, partendo da una prima analisi gratuita.

    Test di comprensione – Accessibilità Digitale

    1. Cosa si intende per accessibilità digitale?



    2. Cosa sono le WCAG?



    3. Qual è il livello minimo di conformità richiesto in Italia?



    4. Cosa rappresenta la Legge Stanca?



    5. Qual è il contrasto minimo raccomandato tra testo e sfondo?



    6. Qual è lo scopo della dichiarazione di accessibilità?



    7. Cosa fa l’attributo “alt” in un’immagine?



    8. I documenti PDF devono essere accessibili?



    9. Chi è obbligato a rispettare le Linee Guida AGID?



    10. Un sito accessibile deve essere:



  • Usabilità digitale: progettare per l’utente

    Usabilità digitale: progettare per l’utente

    Progettare con attenzione all’usabilità significa mettere l’utente al centro. Che si tratti di un sito e-commerce o del portale di un comune, la qualità dell’interazione digitale dipende dalla capacità del sistema di essere usabile: efficace, efficiente, soddisfacente. Dopstart può affiancare la tua azienda o la tua PA in questo percorso, offrendoti una prima consulenza gratuita e accompagnandoti nella creazione di progetti realmente centrati sull’utente.

    Il successo di un sito web o di una piattaforma dipende da quanto risulta usabile per gli utenti. L’usabilità, o usability, non è un semplice dettaglio tecnico: è una disciplina fondamentale che incide sull’esperienza complessiva dell’utente, sulla fruibilità dei contenuti e, in ultima analisi, sugli obiettivi di business.

    In questo articolo approfondiamo il significato di usabilità, le sue dimensioni secondo le normative internazionali, la sua applicazione concreta nel design di siti web, e il suo impatto nella pubblica amministrazione.

    Indice

    Definizione di usabilità e riferimenti ISO

    Cos’è l’usabilità?

    Il termine usabilità deriva dall’inglese usability e si riferisce al grado di facilità, efficacia e soddisfazione con cui un utente riesce a utilizzare un sistema, un prodotto o un’interfaccia per raggiungere un determinato obiettivo. Non riguarda solo l’estetica o il design, ma il modo in cui un’interfaccia è comprensibile, prevedibile e coerente con le aspettative dell’utente.

    La definizione ISO 9241-11

    Secondo la norma ISO 9241-11, parte della più ampia famiglia ISO 9241 dedicata all’ergonomia dell’interazione uomo-sistema, l’usabilità è:

    “L’estensione in cui un sistema, un prodotto o un servizio può essere usato da utenti specifici per raggiungere obiettivi specifici con efficaciaefficienza e soddisfazione, in uno specifico contesto d’uso.”

    Vediamo in dettaglio i tre criteri chiave:

    • Efficacia: capacità del sistema di permettere agli utenti di raggiungere il loro scopo.
    • Efficienza: quantità di risorse (tempo, click, attenzione) richieste per raggiungere tale scopo.
    • Soddisfazione: percezione soggettiva dell’utente sull’esperienza vissuta.

    Esempio pratico 1: sito e-commerce

    • Bassa usabilità: per trovare un prodotto bisogna passare da troppi filtri, la pagina si carica lentamente e l’utente abbandona il carrello per frustrazione.
    • Alta usabilità: il motore di ricerca interno suggerisce risultati pertinenti, i filtri sono chiari, l’acquisto si completa in 3 click.

    Esempio pratico 2: form di registrazione

    • Bassa usabilità: il form segnala errori solo dopo l’invio, non indica il formato richiesto per la password.
    • Alta usabilità: il form mostra suggerimenti contestuali, segnala errori in tempo reale e fornisce feedback positivi.

    Usabilità ≠ estetica

    Un’interfaccia bella non è necessariamente usabile. Un sito con colori eleganti ma con etichette vaghe o menu nascosti può creare confusione. L’usabilità è una qualità funzionale, non solo visiva.

    Riferimenti ISO principali

    Oltre alla ISO 9241-11, esistono altri standard correlati:

    • ISO/TR 16982: Linee guida per i metodi di valutazione dell’usabilità.
    • ISO 9241-210: Progettazione centrata sull’utente.
    • ISO/IEC 25010: Modello di qualità per software, include l’usabilità tra le 8 caratteristiche principali.

    Dall’ergonomia alla web usability

    Origini del concetto di usabilità

    Il concetto di usabilità nasce all’interno dell’ergonomia cognitiva, una disciplina che studia il rapporto tra esseri umani e strumenti di lavoro, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza, la sicurezza e il comfort nell’uso delle tecnologie. Inizialmente applicata a contesti come l’industria e l’aviazione, l’ergonomia ha poi esteso i suoi ambiti a prodotti sempre più “intelligenti” e interattivi, come software, dispositivi digitali e interfacce grafiche.

    Il passaggio al digitale

    Con l’avvento dell’informatica negli anni ’80 e la diffusione dei personal computer, il concetto di usabilità inizia ad essere applicato agli strumenti digitali. Le prime interfacce utente (come quelle dei sistemi operativi) dovevano facilitare l’interazione tra persone non esperte e macchine complesse. Qui entra in gioco l’usabilità del software, poi evoluta in web usability con la nascita e l’espansione di Internet negli anni ’90.

    Cos’è la web usability?

    La web usability è l’applicazione del concetto di usabilità all’ambiente web. Significa progettare siti web e piattaforme online che siano:

    • intuitivi da esplorare,
    • coerenti nei contenuti e nella struttura,
    • veloci e fluidi da utilizzare,
    • accessibili anche a utenti meno esperti o con disabilità.

    Esempio pratico

    Un sito ministeriale progettato secondo criteri ergonomici tradizionali potrebbe presentare contenuti completi ma mal distribuiti, con menu complessi e termini tecnici. Se invece applichiamo i principi della web usability, lo stesso sito mostrerà:

    • una homepage semplice e orientativa,
    • termini comprensibili per tutti,
    • form brevi con etichette chiare,
    • un motore di ricerca interno efficace.

    Dal prodotto all’esperienza

    Il passaggio dall’ergonomia del prodotto fisico alla web usability riflette anche un cambio di paradigma: non si progetta più solo lo strumento, ma l’esperienza dell’utente. Oggi, la qualità dell’interazione è considerata tanto importante quanto la funzionalità del sistema.

    Caratteristiche di un sito web usabile

    Un sito web usabile non è solo graficamente gradevole: è progettato per essere intuitivoefficientecoerente e piacevole da usare per ogni tipo di utente, indipendentemente dalla sua esperienza tecnica.

    Secondo Jacob Nielsen, uno dei massimi esperti mondiali in materia, un sito è usabile quando possiede le seguenti cinque caratteristiche fondamentali:

    1. Facilità di apprendimento (Learnability)

    Un nuovo utente deve poter capire rapidamente come funziona il sito, come navigare e come trovare ciò che cerca.
    Esempio: una homepage chiara con menu ben visibili e percorsi logici di navigazione.

    2. Efficienza (Efficiency)

    Una volta imparato il funzionamento, l’utente deve essere in grado di completare i compiti in modo rapido e senza sprechi di tempo.
    Esempio: il checkout di un e-commerce che permette l’acquisto in 3 clic.

    3. Memorabilità (Memorability)

    Se un utente torna dopo un periodo di inattività, deve riuscire a riutilizzare il sito senza doverlo “riscoprire”.
    Esempio: una dashboard coerente con la struttura generale del sito.

    4. Tolleranza agli errori (Error Management)

    Il sito dovrebbe prevenire errori, e quando si verificano, guidare l’utente nella correzione.
    Esempio: un form che indica subito un errore nel campo e suggerisce il formato corretto.

    5. Soddisfazione (Satisfaction)

    L’utente deve percepire l’esperienza come fluida, piacevole e coerente con le sue aspettative.
    Esempio: un sito con tempi di caricamento brevi, micro-animazioni coerenti e testi chiari.

    Altri elementi chiave dell’usabilità web:

    • Coerenza visiva: stile, icone, colori e tipografia devono seguire uno schema logico.
    • Architettura informativa chiara: le informazioni devono essere organizzate per priorità e obiettivi dell’utente.
    • Mobile-first e responsive: il sito deve essere perfettamente fruibile anche da smartphone e tablet.
    • Accessibilità integrata: pur non essendo sinonimi, usabilità e accessibilità si rafforzano a vicenda.

    Cosa succede quando il sito NON è usabile?

    • Il sito non converte, anche se ha un buon traffico.
    • L’utente abbandona prima di completare un’azione (bounce rate alto).
    • L’utente commette errori, si frustra e cerca alternative.

    Differenza tra usabilità, accessibilità e UX

    Tre concetti distinti ma interconnessi

    Nel progettare interfacce digitali efficaci, spesso si fa confusione tra usabilitàaccessibilità e user experience (UX). Sebbene siano concetti complementari, non sono sinonimi. Capire le differenze tra questi tre aspetti è fondamentale per costruire un sito davvero centrato sull’utente.

    1. Usabilità

    L’usabilità è la capacità di un sistema di essere facile da usare per raggiungere obiettivi precisi in modo efficace, efficiente e soddisfacente. È legata alla facilità di apprendimento, alla coerenza dell’interfaccia, alla prevenzione degli errori e alla rapidità con cui l’utente riesce a completare un compito.

    Esempio: Un sito di prenotazione medica che consente all’utente di scegliere lo specialista e fissare un appuntamento in 4 passaggi chiari e senza intoppi.

    2. Accessibilità

    L’accessibilità è la capacità di un sistema di essere fruibile anche da persone con disabilità, temporanee o permanenti (motorie, visive, cognitive ecc.). Implica l’uso di tecnologie assistive, testi alternativi, contrasti cromatici corretti, compatibilità con screen reader, navigazione da tastiera, ecc.

    Esempio: Uno shop online che permette anche a una persona non vedente, con l’ausilio di uno screen reader, di navigare, selezionare e acquistare un prodotto in autonomia.

    3. User Experience (UX)

    La User Experience è il concetto più ampio e riguarda l’esperienza complessiva dell’utente, non solo a livello funzionale, ma anche emotivo ed estetico. La UX include usabilità e accessibilità, ma considera anche l’impatto sensoriale, simbolico, identitario e relazionale del prodotto.

    Esempio: Un’app bancaria con interfaccia pulita, animazioni fluide, linguaggio empatico e processo guidato che fa sentire l’utente in controllo e al sicuro.

    Come si relazionano?

    • L’accessibilità è una condizione minima: senza di essa, molti utenti restano esclusi.
    • L’usabilità si occupa di semplificare l’interazione per tutti gli utenti.
    • La UX è l’insieme delle percezioni che l’utente costruisce nel tempo, dalla prima visita al post-vendita.

    In altre parole:
    Accessibilità = “Posso usarlo?”
    Usabilità = “Lo capisco facilmente?”
    UX = “Com’è stata la mia esperienza complessiva?”

    Test di usabilità: strumenti e approcci

    Perché testare l’usabilità?

    Un sito può apparire perfetto sulla carta o al team di progetto, ma solo osservando gli utenti reali mentre lo utilizzano è possibile scoprire se è davvero usabile. I test di usabilità servono proprio a questo: misurare e migliorare l’interazione tra l’utente e il sistema.

    Cosa si valuta?

    Durante un test di usabilità si osservano:

    • quanto tempo impiega l’utente per completare un compito;
    • quali difficoltà incontra;
    • quali errori commette;
    • come si sente durante l’interazione (confusione, soddisfazione, frustrazione);
    • cosa ricorda dell’esperienza.

    Principali approcci al test di usabilità

    1. Test con utenti reali

    L’utente viene invitato a compiere alcune operazioni (es. cercare un prodotto, inviare un modulo) mentre un osservatore registra il comportamento e raccoglie feedback.
    Modalità:

    • in presenza (in laboratorio o sul campo);
    • da remoto (sincrono o asincrono).

    Esempio: un test di 30 minuti con 5 utenti per verificare l’efficacia del flusso di acquisto su mobile.

    2. Test basati su feedback verbali

    Si utilizzano strumenti come:

    • interviste semi-strutturate;
    • questionari di soddisfazione (es. SUS – System Usability Scale);
    • focus group.

    Esempio: dopo la visita al sito, gli utenti rispondono a domande su cosa li ha messi in difficoltà e cosa hanno apprezzato.

    3. Ispezione esperta dell’interfaccia

    In assenza di utenti reali, esperti di usabilità esaminano il sito secondo criteri formali:

    • euristiche di Nielsen (10 regole di usabilità);
    • cognitive walkthrough (simulazione dei passaggi utente);
    • checklist standardizzate.

    Esempio: un’agenzia effettua una revisione euristica per segnalare incongruenze, label ambigue o link nascosti.

    4. Valutazione con modelli e simulazioni

    Metodo meno diffuso, prevede la simulazione di interazioni tramite modelli computazionali o tools predittivi (es. GOMS, KLM).

    Esempio: simulare il tempo medio per completare un’azione su una nuova interfaccia ancora in fase di prototipazione.

    Come scegliere l’approccio?

    La scelta del metodo dipende da:

    • Fase del progetto (prototipo, sito attivo, redesign);
    • Budget e risorse disponibili;
    • Numero e tipo di utenti coinvolti;
    • Obiettivi specifici del test (scoprire bug, raccogliere emozioni, ottimizzare funnel).

    Non esiste un unico metodo perfetto: spesso la combinazione di più approcci porta ai migliori risultati.

    Quali strumenti usare?

    • MazeUsabilityHubLookbackHotjar – per test remoti e analisi dei comportamenti;
    • FigmaInVisionAdobe XD – per prototipi interattivi testabili;
    • Google FormsTypeform – per raccogliere feedback qualitativi e quantitativi;
    • JiraNotionMiro – per tracciare osservazioni e pianificare miglioramenti.

    Quando testare?

    test di usabilità dovrebbero essere:

    • periodici: come parte della manutenzione e ottimizzazione continua.
    • preliminari: nella fase di progettazione (con wireframe e prototipi);
    • intermedi: durante lo sviluppo;
    • finali: prima del rilascio ufficiale;

    L’usabilità nella pubblica amministrazione

    Un diritto digitale del cittadino

    Con la crescente digitalizzazione dei servizi pubblici, l’usabilità dei siti della pubblica amministrazione (PA) è diventata un elemento chiave per garantire il diritto di accesso e d’informazione. Un sito istituzionale mal progettato non è solo poco efficace: esclude il cittadino, ostacola l’interazione e mina la fiducia nelle istituzioni.

    Oltre l’estetica: l’usabilità come dovere

    La PA non può limitarsi a “mettere online” i servizi: deve renderli utili, semplici e accessibili. L’utente medio non è un esperto digitale e spesso accede al sito pubblico per esigenze urgenti o amministrative. Se il sito è lento, confuso o mal strutturato, si crea frustrazione e disservizio.

    I riferimenti normativi

    Anche se non esiste una legge specifica sull’usabilità, diverse norme ne riconoscono l’importanza:

    Principi di usabilità per i siti della PA

    Secondo le Linee Guida AGID, un sito pubblico deve essere:

    • Percepibile: comandi e informazioni ben visibili;
    • Comprensibile: linguaggio semplice e struttura intuitiva;
    • Operabile: facile da navigare anche con strumenti alternativi;
    • Coerente: comportamenti prevedibili in tutte le sezioni;
    • Flessibile: adattabile a diversi dispositivi e preferenze utente;
    • Sicuro: tutela dei dati personali e chiarezza nelle transazioni;
    • Tollerante agli errori: sistema che previene e corregge errori;
    • Gradevole: design che mantiene l’interesse e l’attenzione.

    Esempio pratico

    Scenario negativo: un cittadino vuole richiedere un bonus fiscale, ma il sito del Comune:

    • non ha una barra di ricerca,
    • ha moduli PDF senza istruzioni chiare,
    • non funziona da smartphone.

    Scenario usabile: lo stesso servizio è accessibile da:

    • homepage con call-to-action chiara,
    • modulo online compilabile in pochi passaggi,
    • assistente virtuale o guida in linea.

    Le PA devono anche…

    • fare test di usabilità regolari con veri utenti;
    • raccogliere feedback e segnalazioni;
    • dare trasparenza ai risultati e agli interventi;
    • coinvolgere cittadini e stakeholder già nella fase progettuale.

    Come progettare un sito web usabile

    Progettare per l’utente, non per il progettista

    Uno degli errori più comuni è creare un sito web basandosi sulle proprie aspettative, invece che su quelle dell’utente finale. Un sito web usabile è progettato sulla base di bisogni realiabitudini digitali e limiti cognitivi degli utenti. La User-Centered Design non è solo una filosofia, ma un metodo concreto.

    Le fasi fondamentali

    1. Analisi degli utenti

    Prima di scrivere una riga di codice, è essenziale:

    • definire chi sono gli utenti (età, competenze digitali, obiettivi);
    • costruire personas e user journey;
    • identificare i contesti d’uso (mobile, desktop, connessioni lente, ecc.).

    2. Wireframe e prototipi

    Progettare layout e flussi con strumenti come Figma, Adobe XD o Sketch. I wireframe evitano errori grossolani prima dello sviluppo.

    3. Architettura informativa chiara

    Organizzare i contenuti secondo criteri logici:

    • menu comprensibili;
    • navigazione gerarchica;
    • URL coerenti;
    • breadcrumb utili.

    4. Design coerente e leggibile

    Il design deve aiutare l’utente, non confonderlo.

    Esempio HTML/CSS di un form usabile:

    <form>
    <label for="email">Indirizzo email</label>
    <input type="email" id="email" name="email" required placeholder="esempio@mail.com">

    <label for="password">Password</label>
    <input type="password" id="password" name="password" required minlength="8">

    <button type="submit">Invia</button>
    </form>
    input, label, button {
    display: block;
    margin-bottom: 12px;
    font-size: 1rem;
    }

    input:invalid {
    border: 1px solid red;
    }

    Buone pratiche presenti:

    • etichette leggibili;
    • campi con placeholder;
    • vincoli sui dati;
    • feedback visivo in caso di errore.

    5. Test di usabilità durante lo sviluppo

    Non aspettare la messa online: è fondamentale fare test di usabilità con prototipi interattivi. Bastano anche 5 utenti per identificare la maggior parte dei problemi.

    6. Scrittura dei contenuti orientata all’utente

    Un sito usabile ha testi brevi, diretti, con parole familiari. Le call to action devono essere chiare e ben visibili.

    Esempio:

    • “Procedi con la richiesta”
    • “Richiedi ora il tuo preventivo gratuito”

    7. Responsive design e performance

    Un sito lento o non mobile-friendly non è usabile, anche se bello.
    Utilizza media query, immagini ottimizzate, lazy loading e breakpoints.

    Esempio CSS base per il responsive:

    @media screen and (max-width: 768px) {
    nav ul {
    flex-direction: column;
    }
    }

    8. Accessibilità integrata = usabilità per tutti

    Un sito che rispetta le WCAG (linee guida internazionali per l’accessibilità) è più usabile per tutti.
    Usa contrasto sufficiente, testi alternativi, navigazione da tastiera, focus visibile., contenutifunzionalità e architettura informativa si integrano in modo armonico e coerente.

    I benefici di un sistema usabile

    Perché investire in usabilità?

    Progettare un sito, un’app o una piattaforma usabile non è un lusso, ma una scelta strategica. Un sistema usabile offre vantaggi misurabili, sia in termini di esperienza utente, sia in termini di performance aziendale e risparmio di risorse.

    Benefici per l’utente

    1. Maggiore soddisfazione
      Un’interfaccia intuitiva genera piacere nell’uso e incoraggia la fidelizzazione.
    2. Riduzione dello stress
      Un sito chiaro riduce frustrazione e ansia, soprattutto in contesti critici (es. prenotazioni sanitarie, pratiche burocratiche).
    3. Risparmio di tempo
      Processi fluidi permettono agli utenti di raggiungere rapidamente i propri obiettivi.
    4. Inclusività
      Un sistema usabile e accessibile non esclude nessuno e rispetta le diversità di competenza, età e abilità.

    Benefici per aziende e PA

    1. Aumento della produttività interna
      Interfacce chiare migliorano l’efficienza di chi usa strumenti digitali per lavoro (CRM, gestionali, intranet…).
    2. Miglior tasso di conversione
      In un sito e-commerce o in una landing page, un’esperienza usabile aumenta il numero di acquisti o richieste.
    3. Riduzione degli errori e del supporto tecnico
      Se gli utenti capiscono cosa fare, sbagliano meno e chiedono meno assistenza.
    4. Minor bisogno di formazione
      Un sistema intuitivo si impara da solo: niente manuali complicati, meno ore di training.
    5. Reputazione e fiducia
      Un sito ben progettato trasmette professionalità e credibilità. Questo vale anche per le istituzioni pubbliche.
    6. Riduzione dei costi di sviluppo a lungo termine
      Risolvi i problemi prima che diventino gravi: progettare bene dall’inizio evita correzioni costose post-rilascio.

    Esempio pratico

    • Una ASL che ristruttura il portale prenotazioni in modo usabile riduce del 30% le chiamate al centralino.
    • Un e-commerce che semplifica il checkout aumenta il tasso di completamento ordini del 20%.
    • Una PA locale che adotta un modulo online semplificato dimezza i tempi di risposta ai cittadini.

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    Vuoi assicurarti che il tuo sito sia davvero usabile, efficace e centrato sull’utente?
    Scarica la checklist Dopstart per verificare punto per punto tutti gli elementi essenziali della web usability.

    Domande e risposte

    Cos’è l’usabilità secondo la ISO 9241?
    È la misura in cui un prodotto può essere usato con efficacia, efficienza e soddisfazione da determinati utenti in un determinato contesto.

    Qual è la differenza tra usabilità e accessibilità?
    L’accessibilità si concentra sull’inclusività per persone con disabilità, l’usabilità sulla facilità d’uso per tutti.

    Cosa significa che un sito è usabile?
    Significa che è facile da usare, intuitivo, coerente e soddisfacente per l’utente.

    Chi ha definito i principi della web usability?
    Jacob Nielsen è uno dei principali studiosi del tema e ha definito le 5 qualità fondamentali dell’usabilità.

    Che ruolo ha l’usabilità nella pubblica amministrazione?
    È centrale per garantire il diritto all’informazione e ai servizi digitali dei cittadini.

    Come si testa l’usabilità di un sito web?
    Attraverso test con utenti reali, ispezioni esperte, simulazioni e interviste.

    Quali sono i principali benefici dell’usabilità?
    Migliore efficienza, minori errori, maggiore soddisfazione e riduzione dei costi.

    L’usabilità è solo una questione grafica?
    No, riguarda anche la struttura, i contenuti, la funzionalità e la coerenza del sistema.

    Quando si valuta l’usabilità durante un progetto?
    Durante tutte le fasi: progettazione, sviluppo e valutazione.

    Cosa offre Dopstart in questo ambito?
    Un supporto completo, dalla prima consulenza gratuita fino all’implementazione e testing del tuo progetto digitale.

    Vuoi migliorare l’usabilità del tuo sito? Contattaci per una consulenza gratuita con Dopstart.

  • Aggiungere codice PHP in WordPress

    Aggiungere codice PHP in WordPress

    Aggiungere codice PHP a pagine WordPress può essere utile per personalizzare funzionalità, integrare API, mostrare contenuti dinamici o eseguire script personalizzati. Tuttavia, farlo nel modo sbagliato può compromettere la sicurezza o la stabilità del sito. In questo articolo vedremo i metodi più sicuri e pratici per farlo, anche se non sei uno sviluppatore esperto.

    Indice

    Perché WordPress non accetta PHP nelle pagine

    Per motivi di sicurezzaWordPress non consente l’esecuzione diretta di codice PHP all’interno dell’editor delle pagine o degli articoli. Questo perché, se un utente malintenzionato riuscisse ad accedere al backend e inserire codice PHP arbitrario, potrebbe compromettere gravemente il sito web.

    Il rischio del PHP arbitrario

    Il codice PHP ha accesso completo al server, al database e all’intero ecosistema WordPress. Per questo, eseguire PHP non filtrato può causare:

    • Esecuzione di comandi malevoli
    • Furto di dati sensibili
    • Cancellazione di contenuti o utenti
    • Accesso backdoor al sito

    Un esempio concreto di codice pericoloso

    Supponiamo che un utente inserisca questo codice in una pagina:

    <?php
    // ESEMPIO PERICOLOSO - NON USARE
    if (isset($_GET['delete_users']) && $_GET['delete_users'] == '1') {
    require_once(ABSPATH . 'wp-admin/includes/user.php');
    $users = get_users();
    foreach ($users as $user) {
    wp_delete_user($user->ID);
    }
    echo "Tutti gli utenti sono stati cancellati.";
    }
    ?>

    Se WordPress eseguisse questo codice, basterebbe visitare una URL del tipo:

    https://iltuosito.it/pagina/?delete_users=1

    per cancellare tutti gli utenti dal database.

    Per questo WordPress filtra il PHP

    Il contenuto inserito nell’editor è trattato come HTML o shortcode, ma non come codice eseguibile, proprio per evitare exploit come quello sopra.

    Come eseguire PHP in sicurezza

    Per chi ha bisogno di eseguire codice PHP, ci sono metodi sicuri e controllati:

    Sviluppo di template custom o widget personalizzati

    Uso di shortcode personalizzati

    Plugin come Code Snippets

    Come aggiungere PHP in WordPress in modo sicuro

    Come aggiungere PHP in WordPress in modo sicuro

    Poiché WordPress non permette di eseguire codice PHP direttamente dalle pagine o dagli articoli, è fondamentale adottare metodi sicuri e testati per integrare funzionalità personalizzate senza compromettere il sito. Vediamo i metodi più efficaci.

    Metodo 1: Plugin Code Snippets

    Il plugin gratuito Code Snippets è il modo più semplice e sicuro per aggiungere codice PHP senza toccare i file del tema.

    Esempio:

    function mostra_messaggio_benvenuto() {
    echo "<p>Benvenuto nel nostro sito!</p>";
    }
    add_action('wp_footer', 'mostra_messaggio_benvenuto');

    Questo codice mostra un messaggio nel footer di ogni pagina.

    Vantaggi:

    • Nessun rischio di rompere il tema
    • Interfaccia semplice e commentabile
    • Possibilità di attivare/disattivare snippet facilmente

    Metodo 2: Creare uno shortcode personalizzato

    Gli shortcode ti permettono di scrivere codice PHP che può essere “iniettato” direttamente in una pagina o articolo, semplicemente inserendo una parola chiave tra parentesi quadre.

    Esempio:

    function data_attuale_shortcode() {
    return "Oggi è il " . date('d/m/Y');
    }
    add_shortcode('data_oggi', 'data_attuale_shortcode');

    Una volta inserito nel file functions.php (meglio se di un child theme), potrai usare lo shortcode [data_oggi] nella pagina.

    Metodo 3: Aggiungere PHP al file functions.php (con cautela)

    Se hai confidenza con i file del tema, puoi scrivere direttamente codice PHP nel file functions.php. Tuttavia, è fondamentale usare un tema child, altrimenti perderai tutto al primo aggiornamento.

    Esempio:

    add_action('wp_head', function() {
    echo "<meta name='custom-meta' content='valore-personalizzato'>";
    });

    Questo codice aggiunge un meta tag personalizzato nell’header del sito.

    Dove evitare di inserire codice PHP

    Inserire codice PHP in posizioni sbagliate all’interno di un sito WordPress può causare errori critici, malfunzionamenti e anche buchi di sicurezza. Vediamo quindi dove è assolutamente sconsigliato (o vietato) inserire codice PHP.

    1. Nell’editor delle pagine o degli articoli

    WordPress non interpreta codice PHP nell’editor delle pagine (né in quello a blocchi né nel classico), quindi incollarlo lì non avrà alcun effetto. Il codice verrà mostrato come semplice testo o, peggio, renderà la pagina non visualizzabile.

    Esempio sbagliato:

    <?php echo "Ciao mondo"; ?>

    Risultato: il testo apparirà così com’è nella pagina, oppure causerà errori di visualizzazione.

    2. Nei widget senza supporto PHP

    I widget di default accettano HTML e testo semplice, ma non PHP. Se incolli PHP in un widget “Testo”, non verrà eseguito.

    Soluzione alternativa:

    Puoi usare plugin come “PHP Code Widget” o “Code Snippets” per abilitare l’esecuzione sicura di PHP nei widget.

    3. Nei file core di WordPress

    Modificare file come:

    • /wp-config.php
    • /wp-settings.php
    • file del core in /wp-includes/ o /wp-admin/

    è assolutamente da evitare, a meno che tu non sia uno sviluppatore avanzato con un obiettivo preciso e sappia cosa stai facendo. Ogni aggiornamento di WordPress sovrascrive questi file e potresti bloccare il sito con un errore irreversibile (es. white screen of death).

    4. Nei file di plugin di terze parti

    Modificare direttamente i file di un plugin comporta due problemi:

    1. Perdita delle modifiche al primo aggiornamento.
    2. Rischio di conflitti o malfunzionamenti futuri.

    Se devi modificare il comportamento di un plugin, è meglio farlo tramite hookfiltri o creare un plugin personalizzato.

    Dove inserire correttamente PHP

    In widget, ma solo se abilitati all’uso del PHP

    Nel file functions.php del tuo child theme

    Tramite plugin come Code Snippets

    In shortcode personalizzati

    In template personalizzati del tema

    Plugin alternativi per inserire codice PHP

    Oltre al noto Code Snippets, esistono diversi plugin affidabili che permettono di inserire codice PHP in WordPress in modo sicuro, senza dover modificare direttamente i file del tema. Questi strumenti sono ideali anche per chi non ha esperienza di sviluppo, ma vuole personalizzare il sito.

    Ecco i principali:

    WPCode – Insert Headers and Footers + Custom Code Snippets

    Un’alternativa moderna e molto flessibile a Code Snippets. Permette di:

    • Inserire PHP, HTML, JavaScript o CSS ovunque
    • Gestire snippet condizionati (es. solo su certe pagine)
    • Inserire codice nel <head> o nel footer del sito

    Esempio:

    Aggiungi uno snippet con:

    add_action('wp_footer', function() {
    echo "<p style='text-align:center;'>Copyright © " . date('Y') . " - Il mio sito</p>";
    });

    Questo mostrerà una firma personalizzata nel footer.

    Insert PHP Code Snippet

    Perfetto se vuoi creare shortcode PHP riutilizzabili. Ogni snippet può essere chiamato facilmente dentro articoli, pagine o widget.

    Esempio:

    Nel plugin crei uno snippet PHP chiamato hello con questo contenuto:

    echo "Ciao e benvenuto!";

    Poi puoi usarlo con lo shortcode:

    [xyz-ips snippet="hello"]

    WP Custom Code

    Questo plugin consente di inserire codice personalizzato in header, footer, body e altre aree chiave, direttamente da backend, in sicurezza.
    Non richiede conoscenze tecniche e può essere utile anche per snippet PHP semplici.

    Quando usare questi plugin

    Usali quando:

    Vuoi attivare/disattivare blocchi di codice in un clic

    Vuoi evitare modifiche manuali ai file del tema

    Hai bisogno di inserire snippet solo in certe pagine

    Cerchi una gestione centralizzata e commentabile del codice

    FAQ

    1. Posso inserire codice PHP direttamente in una pagina WordPress?
    No, l’editor non interpreta codice PHP per motivi di sicurezza. Usa shortcode o plugin.

    2. È sicuro usare plugin per inserire PHP?
    Sì, se il plugin è affidabile e aggiornato. Code Snippets è uno dei più usati.

    3. Posso usare PHP nell’editor a blocchi?
    No, Gutenberg non supporta codice PHP direttamente. Usa uno shortcode.

    4. Come creo uno shortcode PHP?
    Scrivi una funzione nel functions.php e registra lo shortcode con add_shortcode().

    5. Cosa succede se sbaglio a scrivere codice PHP?
    Potresti bloccare il sito. Esegui sempre backup prima di modificare file o inserire codice.

    6. Dove posso testare il mio codice PHP prima di inserirlo in WordPress?
    Usa ambienti locali come XAMPP o plugin sandbox come “WP Sandbox”.

    7. Posso inserire codice PHP in un widget?
    Sì, ma serve un plugin o la modifica del tema per abilitare i PHP nei widget.

    8. È meglio modificare functions.php o usare un plugin?
    Meglio usare un plugin: è più sicuro e aggiornabile.

    9. Come evito che un aggiornamento del tema cancelli il mio codice?
    Usa un tema child o un plugin per codice personalizzato.

    10. Dopstart può aiutarmi a inserire codice PHP nel mio sito?
    Certo! Offriamo una prima consulenza gratuita e supporto su misura per ogni esigenza.

  • Problema dominio Blogger – Godaddy senza www

    Problema dominio Blogger – Godaddy senza www

    Ci sono arrivate diverse segnalazioni di problemi di dominio Godaddy collegato a Blogger. In questo articolo vediamo come risolvere i problemi tra dominio con www e senza www su Blogger e GoDaddy in modo semplice e definitivo.

    Indice

    Introduzione

    Uno dei problemi più comuni per chi collega un dominio personalizzato a Blogger tramite un provider come GoDaddy riguarda il funzionamento del sito con e senza www.

    Spesso, infatti, ci si accorge che il sito si apre perfettamente con www, ma che digitandolo senza www viene mostrata una pagina di parcheggio, spesso di GoDaddy. In questo articolo analizziamo perché succede, come funziona la configurazione DNS e cosa bisogna fare per risolvere una volta per tutte questa fastidiosa situazione.

    Come funzionano www e non www

    Quando si acquista un dominio personalizzato (es. tuosito.com) e lo si collega a una piattaforma come Blogger, è importante sapere che www.tuosito.com e tuosito.com sono considerati due sottodomini distinti. Il primo è il cosiddetto sottodominio www, mentre il secondo è il dominio nudo o naked domain. Entrambi vanno configurati separatamente se si vuole che portino allo stesso sito web.

    Molti utenti configurano solo il sottodominio www su Blogger, lasciando il dominio nudo senza alcuna istruzione precisa su dove puntare. È per questo che, visitando tuosito.com, si viene reindirizzati alla tipica pagina di parcheggio di GoDaddy, il provider del dominio.

    Il ruolo dei record DNS

    Per risolvere questo problema, è necessario intervenire sui record DNS del dominio, ovvero le impostazioni che indicano ai browser dove devono andare quando qualcuno digita un certo indirizzo. In particolare, è fondamentale aggiungere i record A corretti per far funzionare il dominio senza www.

    Blogger, per gestire i domini nudi, utilizza quattro indirizzi IP che devono essere inseriti nel pannello DNS del provider (in questo caso, GoDaddy). Se questi IP non sono presenti, il dominio nudo non sa dove andare e si affida all’impostazione predefinita di GoDaddy, che lo parcheggia.

    Soluzione passo-passo su GoDaddy

    1. Accedi alla gestione DNS del tuo dominio su GoDaddy

    • Vai su https://godaddy.com
    • Accedi al tuo account
    • Clicca su “I miei domini”
    • Seleziona il dominio in questione
    • Vai su “Gestione DNS”

    2. Aggiungi (o modifica) i record A per il dominio “naked” (tuosito.com)

    Dovrai aggiungere quattro record A con il Nome = @ (che indica il dominio senza www), e come Valore/IP Address questi:

    TipoNomeValore (IP)
    A@216.239.32.21
    A@216.239.34.21
    A@216.239.36.21
    A@216.239.38.21

    Se ce ne sono altri con Nome @, eliminali prima di inserire questi 4 (es. quelli che puntano a GoDaddy o altri IP).

    3. (Importante) Reindirizza il dominio nudo su Blogger

    1. Vai su Blogger
    2. Apri il tuo blog > vai su Impostazioni > Pubblicazione
    3. Clicca sulla sezione del dominio personalizzato (www.tuosito.com)
    4. Attiva la voce:
      “Reindirizza tuosito.com su www.tuosito.com”

    4. Aspetta la propagazione DNS

    Potrebbero volerci da pochi minuti fino a qualche ora (max 24h) per vedere l’effetto.

    Alla fine, cosa succede?

    Visitatore digita tuosito.com
    → i record A lo portano a Blogger
    → Blogger fa il reindirizzamento automatico a www.tuosito.com

    L’importanza del reindirizzamento su Blogger

    Dopo aver configurato correttamente i record DNS, è fondamentale accedere alle impostazioni di Blogger e abilitare il reindirizzamento automatico dal dominio nudo al www. Questa opzione, disponibile nella sezione “Pubblicazione”, fa in modo che chi digita tuosito.com venga automaticamente inviato a www.tuosito.com, garantendo così un’esperienza uniforme agli utenti e migliorando anche il posizionamento SEO.

    Senza questa impostazione, anche con i record DNS corretti, Blogger non saprà come gestire il traffico diretto al dominio senza www, causando errori o comportamenti imprevedibili.

    Propagazione DNS e tempi di attesa

    Una volta fatte tutte le modifiche, non aspettarti un risultato immediato. I cambi DNS impiegano del tempo a propagarsi su internet. In genere possono volerci da pochi minuti fino a 24 ore. È normale che nel frattempo il sito continui a comportarsi in modo strano. L’unica cosa da fare è avere pazienza e controllare di tanto in tanto che tutto funzioni come previsto.

    Domande frequenti (FAQ)

    1. Perché il mio sito funziona solo con www?
    Perché hai configurato solo il sottodominio www nei DNS e non il dominio nudo.

    2. Cosa significa dominio nudo?
    È il dominio senza prefisso www, ad esempio tuosito.com.

    3. Dove devo inserire i record A per Blogger?
    Nel pannello DNS del tuo provider, in questo caso GoDaddy.

    4. Quali sono i record A di Blogger?
    216.239.32.21, 216.239.34.21, 216.239.36.21 e 216.239.38.21.

    5. Cosa succede se non configuro il dominio nudo?
    Il dominio punta alla pagina di parcheggio di GoDaddy o mostra errore.

    6. Devo eliminare altri record A esistenti?
    Sì, se ci sono record A che puntano ad altri IP, devono essere rimossi.

    7. È necessario impostare il reindirizzamento su Blogger?
    Assolutamente sì, per evitare contenuti duplicati e problemi SEO.

    8. Quanto tempo ci vuole perché le modifiche DNS abbiano effetto?
    Fino a 24 ore, ma di solito bastano poche ore.

    9. Serve un certificato SSL separato per il dominio nudo?
    No, Blogger lo gestisce automaticamente una volta configurato correttamente.

    10. Posso usare solo il dominio nudo senza www?
    Tecnicamente sì, ma con Blogger è consigliato usare sempre il www.

  • Realizzazione siti web B&B (bed and breakfast)

    Realizzazione siti web B&B (bed and breakfast)

    Un sito web ben progettato non è solo una vetrina online, ma uno strumento essenziale per attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti.

    Investire soldi nella realizzazione di siti per bed and breakfast e nelle strategie di digital marketing significa garantire alla propria struttura ricettiva un futuro prospero.

    L’obiettivo è ottenere un flusso costante di prenotazioni dirette e un’immagine professionale che spicca tra la concorrenza.

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    Sito b&b tutto compreso 800€/mese

    Indice

    L’esperienza conta

    La realizzazione di siti web per b&b è un lavoro da fare con perizia ed esperienza. Il lavoro necessario è concepire il suo progetto al fine di ottenere due effetti:

    • aumentare la visibilità online della struttura ricettiva
    • attrarre nuovi ospiti paganti e, dunque nuove prenotazioni dirette.

    Avere un sito professionale ben progettato e ottimizzato per i motori di ricerca può fare la differenza tra un b&b che prospera e uno che fatica a ottenere prenotazioni.

    In questo articolo analizzeremo come creare un sito per bed and breakfast (o una casa vacanza) che sia non solo accattivante, ma anche funzionale, mobile-friendly e in grado di soddisfare le esigenze di ogni singolo visitatore.

    Cosa vuol vedere un cliente che cerca un sito B&B

    Il turista che vuole prenotare un alloggio Bed & Breakfast per le sue vacanze desidera avere un quadro completo dell’esperienza di pernottamento che si troverà a vivere.

    E’ necessario porre attenzione alle stanze e ai bagni, i due elementi fondamentali che possono determinare la scelta positiva da parte dell’utente.

    Inoltre bisogna corredare i contenuti di ulteriori informazioni: si tratta dei cosiddetti dettagli.

    Le domande a cui bisogna rispondere al turista sono semplici:

    • Cosa troverò in stanza?
    • Come sono i bagni?
    • Di quali comodità posso usufruire nella struttura?
    • A quale prezzo?
    • Si può fumare?
    • La struttura è vicina al centro e ai mezzi pubblici?
    • Cosa posso visitare in zona?
    • Altre domande.

    Più si risponde in modo efficace a tutte le obiezioni del potenziale cliente più si ha probabilità di ricevere prenotazioni favorevoli.

    Il sito web realizzato da Dopstart per Ninfea Luxyry a Salerno
    Il sito web realizzato da Dopstart per Ninfea Luxury a Salerno

    PARLIAMO DEL TUO SITO BED & BREAKFAST!

    Il tuo nuovo sito b&b parte da qui

    La progettazione di siti per b&b: cosa considerare?

    La creazione di siti per bed & breakfast richiede un’attenta pianificazione per rispondere a tutte le domande che i potenziali ospiti potrebbero porsi.

    E’ essenziale avere un sito ben strutturato per comunicare professionalità e conquistare la fiducia dei potenziali clienti.

    Un b&b sito deve innanzitutto essere semplice da navigare e offrire informazioni chiare e dettagliate sulla propria struttura.

    Ecco cosa è importante considerare nella progettazione di un sito per un b&b.

    Funzionalità indispensabili per un sito b&b

    Un sito per b&b deve includere alcune funzionalità essenziali per essere efficace e competitivo.

    I Ecco i contenuti necessari per fare in modo che il tuo sito sia uno dei migliori siti di bed and breakfast:

    1. Informazioni di contatto: Assicurati che sia facile trovare le informazioni di contatto del tuo B&B, inclusi indirizzo email, numero di telefono e, se lo desideri, un modulo di contatto. Un collegamento alla tua posizione su Google Maps può anche essere utile.
    2. Galleria fotografica: immagini di alta qualità delle camere, dei bagni e degli spazi comuni sono fondamentali per attrarre i clienti. Fotografie ben curate trasmettono fiducia e offrono un’anteprima dell’esperienza che gli ospiti vivranno.
    3. Descrizione delle camere: Fornisci una descrizione dettagliata di ciascuna camera, inclusi dettagli come dimensioni, comfort, arredamento e servizi inclusi (ad esempio, TV, bagno privato, connessione Wi-Fi).
    4. Tariffe e disponibilità: Includi informazioni sulle tariffe per ciascuna camera, insieme alla disponibilità e a eventuali promozioni speciali o sconti stagionali e pacchetti speciali. E’ importante che le tariffe siano chiaramente indicate. Un calendario di prenotazione online può essere uno strumento molto utile per semplificare il processo di prenotazione.
    5. Servizi e vantaggi: Elenca i servizi offerti nel tuo B&B, come la colazione inclusa, il parcheggio gratuito, la connessione Wi-Fi, ecc. Metti in evidenza i vantaggi unici del tuo B&B rispetto alla concorrenza.
    6. Mappa e indicazioni: è importante inserire una mappa Google interattiva aiuta i visitatori a localizzare facilmente il b&b e a valutare la vicinanza al centro o alle attrazioni principali. Fornisci una mappa con le indicazioni su come raggiungere il tuo B&B da luoghi di interesse come stazioni ferroviarie, aeroporti o attrazioni locali.
    7. Recensioni e testimonianze: Includi recensioni positive da ospiti precedenti, se disponibili, per aumentare la fiducia dei potenziali clienti. Puoi anche incoraggiare i tuoi ospiti a lasciare recensioni dopo il loro soggiorno.
    8. Politiche di cancellazione e regole della casa: Comunica chiaramente le tue politiche di cancellazione, le regole della casa e le restrizioni eventuali (ad esempio, se accetti animali domestici o se hai orari di check-in e check-out specifici).
    9. Contenuto locale: Offri informazioni sulle attrazioni e le attività locali, ristoranti consigliati, eventi in corso e punti di interesse nelle vicinanze del tuo B&B. Questo può aiutare i tuoi ospiti a pianificare il loro soggiorno.
    10. Blog o notizie: Mantieni un blog o una sezione di notizie aggiornata sul tuo sito web per condividere aggiornamenti sul tuo B&B, eventi locali e suggerimenti di viaggio. Questo può anche contribuire all’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO).
    11. Prenotazioni online: Offri la possibilità di prenotare direttamente attraverso il tuo sito web. Questo può essere fatto tramite un modulo di prenotazione o un collegamento a un sistema di prenotazione online.
    12. Certificazioni e riconoscimenti: Se il tuo B&B ha ricevuto premi o riconoscimenti, assicurati di mostrarli sul sito web. Collega al sito recensioni di Google, Tripadvisor e altri.
    13. Informazioni di contatto e supporto: Fornisci un servizio di assistenza via email o telefono per rispondere alle domande dei potenziali ospiti e assistere durante il processo di prenotazione.
    14. Politica sulla privacy: Includi una politica sulla privacy che spieghi come vengono gestiti i dati personali dei visitatori e dei clienti.
    15. Pulsanti di condivisione sui social media: Aggiungi pulsanti per la condivisione sui social media in modo che i visitatori possano facilmente condividere il tuo sito web e le tue offerte con i loro amici e seguaci.
    16. Design responsive: Assicurati che il tuo sito web sia ottimizzato per i dispositivi mobili in modo che sia facilmente navigabile su smartphone e tablet.
    Il sito web B&B Teatrogreco39.it di Taormina realizzato da Dopstart in due lingue
    Il sito web B&B Teatrogreco 39 di Taormina realizzato da Dopstart in due lingue

    Come attirare nuovi ospiti con la SEO Locale e il digital marketing

    La realizzazione di siti web b&b non può prescindere dall’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). La strategia efficace della nostra agenzia SEO permette al sito di comparire nei primi risultati di ricerca per parole chiave rilevanti, come “siti per bed and breakfast” o, con la Local SEOb&b a [nome della città]” o “b&b vicino a [nome della città] “.

    Tra le migliori soluzioni SEO per un b&b troviamo:

    • Ricerca delle parole chiave locali: È fondamentale utilizzare parole chiave specifiche per l’area geografica in cui si trova il b&b. Ad esempio, “bed and breakfast a Roma” o “alloggio economico vicino al centro di Firenze”.
    • Google My Business: Creare e ottimizzare una scheda su Google My Business aiuta a migliorare la visibilità locale, fornendo informazioni utili come indirizzo, orari di check-in e numero di telefono.
    • Contenuti di qualità: Creare un blog o una sezione di guide turistiche sul sito è un’ottima strategia per attirare traffico organico. Ad esempio, si possono scrivere articoli su cosa visitare in zona, i migliori ristoranti o eventi locali. Noi offriamo a tal proposito un servizio specifico di SEO Copywriting.
    • Ottimizzazione tecnica: Velocità di caricamento, struttura dei dati e uso corretto dei tag meta sono aspetti fondamentali per garantire un buon posizionamento nei motori di ricerca.

    Inoltre la strategia dovrebbe considerare anche la necessità di investire parte del budget in azioni di advertising mediante social media e altre piattaforme.

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    BLOCCALO A QUESTO PREZZO

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    Il prezzo di un sito web b&b

    Il costo di un sito web per un Bed and Breakfast (B&B) può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui le tue esigenze specifiche, le funzionalità desiderate, la complessità del design, la consulenza SEO, social ecc.

    Ecco alcune stime generali per darti un’idea dei possibili costi:

    Sviluppo web personalizzato: Realizziamo un sito web completamente personalizzato con funzionalità avanzate, come un sistema di prenotazione online, un sistema di gestione dei contenuti personalizzato e un design unico.

    I costi possono variare notevolmente, ma potrebbero partire da 2.000 € e superare facilmente i 10.000 € o più, a seconda delle complessità del progetto.

    Costi ricorrenti: Ricorda che oltre al costo iniziale per la creazione del sito web, dovrai considerare anche i costi ricorrenti, come l’hosting web (che può variare da 110€ a oltre 300€ all’anno), il rinnovo del dominio, l’aggiornamento del contenuto e l’ottimizzazione SEO continua.

    Manutenzione e aggiornamenti: Anche dopo il lancio del sito web, potresti dover investire in manutenzione e aggiornamenti periodici per garantire che il sito rimanga aggiornato, sicuro e funzionante correttamente. Questi costi possono variare a seconda delle esigenze del tuo B&B (mediamente da 250€ a 1200 € annui).

    COSA ASPETTI?

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    Domande e risposte

    1. Quanto costa un sito web per un b&b? Il costo varia da 2.000 € a oltre 10.000 €, in base a funzionalità, design e personalizzazioni richieste.
    2. È necessario un sistema di prenotazione online? Sì, un sistema di prenotazione semplifica il processo per gli ospiti e migliora le conversioni.
    3. Perché un sito mobile-friendly è importante? La maggior parte degli utenti naviga da dispositivi mobili, e Google favorisce i siti responsive nei risultati di ricerca.
    4. Cosa deve includere un sito b&b? Fotografie, descrizioni delle camere, tariffe, recensioni, mappa, sistema di prenotazione e contatti chiari.
    5. Come migliorare la visibilità del sito di un b&b? Attraverso strategie SEO, contenuti locali, Google My Business e link building.
    6. Un blog è utile per un sito b&b? Sì, un blog con contenuti locali aiuta a migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
    7. Quanto tempo ci vuole per creare un sito per b&b? La realizzazione può richiedere da alcune settimane a qualche mese, a seconda della complessità.
    8. È possibile aggiornare il sito autonomamente? Con un CMS come WordPress, è possibile gestire autonomamente i contenuti.
    9. Quali sono i migliori hosting per siti b&b? Hosting affidabili come SiteGround o Aruba offrono ottime prestazioni per siti turistici.
    10. Come attirare clienti internazionali? Creando un sito multilingua e ottimizzandolo per parole chiave in diverse lingue.
  • Introduzione al web design: linee guida

    Introduzione al web design: linee guida

    Indice

    Cos’è il web design

    Il web design cos’è? E’ l’arte di combinare creatività, tecnologia e funzionalità per creare siti web esteticamente piacevoli e facilmente navigabili. Si occupa di progettare l’aspetto visivo e l’interattività di un sito, garantendo al tempo stesso una user experience ottimale.

    Questo processo comprende una vasta gamma di attività, dalla disposizione degli elementi di design come colori, immagini e testi, alla strutturazione della navigazione e all’ottimizzazione per i motori di ricerca. Un buon design non è solo bello da vedere: è anche funzionale e intuitivo.

    Essenzialmente, si tratta di progettare e sviluppare l’aspetto visivo di un sito web, garantendo al contempo un’esperienza utente intuitiva e accattivante.

    Attraverso la combinazione di elementi grafici visivi, struttura logica e interattività, il web design trasforma concetti e informazioni in una forma accessibile e attraente per gli utenti.

    Un bravo web designer considera aspetti cruciali come l’usabilità, la chiarezza visiva, la navigazione intuitiva e l’adattabilità a diverse piattaforme e dispositivi.

    Quest’arte richiede una padronanza di strumenti tecnici come HTML, CSS e JavaScript, ma va oltre il mero codice: comprende l’uso sapiente del colore, la disposizione degli elementi, la scelta delle immagini e la struttura della comunicazione visiva per trasmettere un messaggio chiaro e coinvolgente.

    Il web design è un settore in continua evoluzione, spinto dall’innovazione tecnologica e dalle nuove tendenze.

    È una disciplina che permette ai progettisti di esprimere la propria creatività, ma richiede anche una costante apertura al cambiamento e alla sperimentazione per rimanere al passo con le esigenze degli utenti e le nuove tecnologie.

    Storia del web design

    La storia del web design inizia nei primi anni ’90, con la nascita del World Wide Web. Inizialmente i siti erano molto semplici, composti da testi e poche immagini. Con l’introduzione di tecnologie come CSS e JavaScript, il primo passo verso una progettazione più dinamica è stato fatto.

    Con il tempo, il design è evoluto per adattarsi alle esigenze di un pubblico sempre più connesso tramite dispositivo mobile. Oggi il web design non riguarda solo l’aspetto estetico, ma anche la user experience, con particolare attenzione alla spazio bianco, all’accessibilità e alla fluidità tra desktop e mobile.

    Concetti di base del web design

    Per comprendere cos’è il web design, è importante conoscere i suoi concetti di base:

    • Usabilità: un sito deve essere semplice da usare, con una navigazione intuitiva.
    • Responsive design: i siti si adattano automaticamente a qualsiasi dispositivo mobile.
    • Tipografia e colori: una scelta accurata dei font e una combinazione di colori ben bilanciata migliorano l’esperienza visiva.
    • Spazio bianco: elementi disposti con il giusto respiro per una migliore leggibilità.
    • Accessibilità: progettazione inclusiva per utenti con diverse abilità.

    Questi concetti rappresentano le fondamenta per creare un sito web efficace e attraente.

    Principi di design

    I principi di design sono le linee guida, gli elementi fondamentali di design che garantiscono la coerenza e l’efficacia di un progetto web. Essi includono tra gli altri:

    • Bilancio: distribuzione equilibrata degli elementi di design.
    • Contrasto: differenziare elementi per migliorare la leggibilità.
    • Gerarchia visiva: organizzare i contenuti per guidare l’attenzione dell’utente.
    • Armonia: combinare colori, forme e disposizioni in modo coeso.

    Un buon web designer segue questi principi per assicurare che ogni progetto abbia un impatto positivo dal punto di vista visivo e funzionale.

    Figure lavorative nel web design

    Il mondo del web design è ricco di figure professionali che collaborano per creare siti web completi, funzionali e accattivanti. Ognuna di queste figure ricopre un ruolo specifico nel processo di progettazione e sviluppo, e insieme formano il cuore pulsante di un progetto digitale.

    Web designer

    Il web designer è il creativo responsabile dell’aspetto visivo del sito web. Questa figura si concentra sugli elementi di design, come colori, tipografia, immagini e layout, con l’obiettivo di realizzare un prodotto visivamente attraente e in linea con l’identità del cliente.

    Le sue principali competenze includono:

    • Conoscenza dei concetti di base del web design, come l’uso dello spazio bianco e la gerarchia visiva.
    • Padronanza di strumenti come Adobe XD, Sketch, Figma e Photoshop.
    • Capacità di lavorare con HTML e CSS per creare prototipi o mockup interattivi.

    Il web designer deve garantire che il sito sia responsive, ossia adattabile a ogni dispositivo mobile, mantenendo un’esperienza utente fluida e coerente.

    Web developer

    Il web developer traduce il design creato dal web designer in un sito web funzionante, utilizzando uno o più linguaggi di programmazione. Esistono due principali categorie di web developer:

    • Frontend developer: Si occupa della parte visibile agli utenti, implementando layout, interattività e navigazione. Utilizza linguaggi come HTML, CSS e JavaScript per dare vita al progetto visivo.
    • Backend developer: Lavora dietro le quinte, gestendo i server, i database e le logiche applicative che supportano il sito. Utilizza linguaggi come PHP, Python, Ruby o Node.js.

    In alcuni casi, una sola persona può ricoprire entrambi i ruoli, prendendo il nome di full-stack developer.

    UX/UI designer

    L’UX/UI designer unisce due competenze fondamentali:

    • UX (User Experience): Si concentra sulla creazione di percorsi intuitivi che facilitano la navigazione e garantiscono un’esperienza piacevole. Analizza i comportamenti degli utenti per ottimizzare la struttura del sito.
    • UI (User Interface): Si occupa dell’aspetto visivo e dell’interfaccia del sito, assicurando coerenza estetica e funzionalità intuitiva.

    Questa figura collabora strettamente con il web designer e il web developer, proponendo soluzioni basate su ricerche e test con gli utenti.

    Content strategist

    Il content strategist è il professionista che pianifica e organizza i contenuti del sito. Il suo obiettivo è garantire che i testi, le immagini e i video comunichino efficacemente il messaggio del brand.

    Le sue responsabilità includono:

    • Creare contenuti ottimizzati per la user experience e per i motori di ricerca.
    • Collaborare con designer e developer per integrare il contenuto nel design del sito.
    • Pianificare strategie di contenuti a lungo termine per siti web e social network.

    SEO specialist

    Il SEO specialist si occupa di rendere il sito visibile nei risultati di ricerca. Questa figura è fondamentale per migliorare la posizione del sito nei motori di ricerca attraverso tecniche di ottimizzazione per i motori di ricerca.

    Le sue attività includono tra le altre:

    • Ricerca di parole chiave rilevanti.
    • Ottimizzazione di testi, immagini e metadati.
    • Analisi delle performance e implementazione di strategie per migliorare il ranking.

    Graphic designer

    Sebbene il graphic designer non sia direttamente coinvolto nello sviluppo del sito, il suo lavoro è essenziale per creare loghi, illustrazioni e altri elementi grafici che completano l’aspetto visivo del sito.

    Questa figura collabora spesso con il web designer per assicurare che tutti i materiali visivi siano coerenti con il brand.

    Project manager

    Il project manager coordina il team e assicura che il progetto venga completato nei tempi e nel budget stabiliti. Questa figura funge da ponte tra il cliente e il team di lavoro, garantendo che le esigenze del primo vengano rispettate.

    Specialista in accessibilità

    Con l’aumento della sensibilità verso un web inclusivo, molte aziende si avvalgono di specialisti in accessibilità. Questi professionisti garantiscono che i siti siano utilizzabili da utenti con diverse abilità, implementando tecniche come l’uso di testi alternativi per le immagini o l’ottimizzazione per la navigazione tramite tastiera.

    Sbocchi lavorativi e mercato del lavoro

    Il mondo del lavoro nel web design offre numerose opportunità. Chi sceglie questa carriera può lavorare come freelance, in agenzie di marketing o in aziende tecnologiche.

    Il mercato del lavoro è in costante evoluzione, con una crescente richiesta di competenze in user experience, ottimizzazione per i motori di ricerca e design responsive. Una laurea magistrale in design o informatica, insieme a corsi di aggiornamento, possono aiutare a entrare in questo settore dinamico.

    Domande e risposte

    1. Cos’è il web design? Il web design è la progettazione visiva e funzionale di siti web, unendo estetica e usabilità.
    2. Qual è la storia del web design? Il web design nasce negli anni ’90 e si evolve da semplici pagine statiche a esperienze interattive.
    3. Quali sono i principi di design? I principi includono bilancio, contrasto, gerarchia visiva, armonia e spazio bianco.
    4. Che ruolo ha la user experience? La user experience è centrale nel web design, garantendo navigazione intuitiva e soddisfazione utente.
    5. Chi lavora nel web design? Le figure principali sono web designer, web developer e UX/UI designer.
    6. Quali sono gli sbocchi lavorativi? Il mercato offre ruoli in agenzie, aziende tecnologiche e come freelance.
    7. Quanto è importante il design responsive? È essenziale per garantire che i siti siano accessibili su ogni dispositivo mobile.
    8. Cosa si intende per spazio bianco? È lo spazio vuoto tra gli elementi di design, fondamentale per leggibilità e chiarezza visiva.
    9. Quali strumenti usa un web designer? Strumenti come HTML, CSS, JavaScript e software grafici come Adobe XD o Figma.
    10. Serve una laurea per diventare web designer? Non è obbligatoria, ma una laurea magistrale o corsi specifici possono aiutare a costruire competenze solide.

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  • Gli elementi e i principi del design

    Gli elementi e i principi del design

    Indice

    Quali sono gli elementi del design?

    Gli elementi fondamentali del design (io li chiamo “principi di design”) sono il pilastro su cui si basa ogni progetto di successo nel web design. Questi principi, derivati dalla progettazione grafica tradizionale, sono adattati per soddisfare le esigenze del mondo digitale, offrendo un equilibrio tra estetica, funzionalità e user experience.

    Un sito web non è solo un insieme di elementi grafici, ma una piattaforma di comunicazione visiva che deve essere intuitiva, attraente e coerente.

    Lo scopo di questo articolo è offrire al futuro sviluppatore web che si occuperà della graphic design, i singoli elementi di base, i principi fondamentali del design, di modo che possa applicarli correttamente nella realizzazione dei prodotti web.

    Applicare i principi di design al web design è fondamentale per creare pagine web che non solo siano esteticamente attraenti, ma anche funzionali e intuitive.

    Ogni designer può scegliere come utilizzare questi strumenti per migliorare la comunicazione visiva, ma deve farlo sempre tenendo in mente le esigenze degli utenti e gli obiettivi del progetto.

    Bilanciamento

    Il bilanciamento visivo si riferisce alla distribuzione equilibrata degli elementi all’interno di una composizione. Un buon bilanciamento assicura che il peso visivo sia distribuito uniformemente, creando una sensazione di stabilità.

    Il bilanciamento nel design è fondamentale per creare composizioni visive armoniose ed equilibrate. Si tratta di distribuire in modo equo il peso visivo degli elementi all’interno di un layout per garantire stabilità e coerenza. Esistono due tipi principali di bilanciamento:

    Bilanciamento simmetrico: si verifica quando gli elementi su entrambi i lati di un asse centrale sono uguali in peso, forma e dimensione. Questo crea un senso di equilibrio stabile e formale. Un esempio comune di questo tipo di bilanciamento è una composizione con simmetria assiale, come una pagina divisa a metà con elementi identici su entrambi i lati.

    Immagine con bilanciamento simmetrico
    Immagine con bilanciamento simmetrico

    Bilanciamento asimmetrico: in questo caso, il peso visivo degli elementi può essere diverso, ma la distribuzione è tale da creare un equilibrio visivo. Gli elementi di dimensioni o forme diverse possono essere posizionati in modo da bilanciare la composizione. Questo tipo di bilancio è spesso più dinamico e creativo, offrendo flessibilità e interesse visivo.

    bilanciamento asimmetrico
    Immagine con bilanciamento asimmetrico

    Un bilanciamento efficace può essere raggiunto utilizzando diversi elementi:

    • Dimensione: elementi di dimensioni diverse possono avere un impatto visivo diverso. Elementi più grandi possono bilanciare più facilmente diversi elementi più piccoli.
    • Colore: i colori più scuri o più luminosi possono influenzare il peso visivo degli elementi. Un elemento scuro può essere bilanciato da più elementi chiari o viceversa.
    • Posizione: la posizione degli elementi all’interno del layout può influenzare il bilancio. Ad esempio, più elementi verso il centro di un layout potrebbero essere bilanciati da elementi posizionati verso i bordi.
    • Forma: le forme geometriche e organiche possono influenzare il bilancio. Un’area piena di elementi complessi potrebbe essere bilanciata da un’area con forme più semplici.

    Gerarchia

    La gerarchia è l’organizzazione visuale degli elementi in base alla loro importanza. Utilizzando dimensioni, colori e posizioni, si possono creare punti focali e guidare l’occhio dell’utente attraverso i contenuti in modo logico.

    La gerarchia nel design è il modo in cui gli elementi visivi sono organizzati in base alla loro importanza per guidare l’occhio dell’osservatore attraverso un layout o una composizione. Questo principio è fondamentale per comunicare e priorizzare le informazioni in modo chiaro e efficace.

    Ecco come funziona:

    Punti focali: la gerarchia designa un punto focale principale o più punti focali secondari all’interno della composizione. Questi punti attraggono l’attenzione e guidano l’osservatore attraverso la sequenza desiderata di informazioni.

    immagine che rappresenta il concetto di gerarchia nel design
    immagine che rappresenta il concetto di gerarchia nel design, con un punto focale principale e punti focali secondari che guidano l’attenzione dello spettatore.

    Dimensione e posizione: gli elementi più grandi o posizionati in modo prominente solitamente catturano l’attenzione per primi. Questo può essere ottenuto tramite dimensioni più grandi, posizioni centrali o all’inizio di una sequenza.

    Immagine che enfatizza la gerarchia visiva, dove gli elementi più grandi e prominenti catturano immediatamente l'attenzione.
    Immagine che enfatizza la gerarchia visiva, dove gli elementi più grandi e prominenti catturano immediatamente l’attenzione.

    Contrasto: l’uso del contrasto, sia attraverso colori, forme o testo in grassetto, aiuta a distinguere gli elementi importanti da quelli meno rilevanti. Il contrasto visivo enfatizza l’importanza.

    immagine che illustra il principio del contrasto visivo, utilizzando colore e dimensione per mettere in risalto l'elemento centrale.
    immagine che illustra il principio del contrasto visivo, utilizzando colore e dimensione per mettere in risalto l’elemento centrale.

    Organizzazione logica: una gerarchia chiara si basa su una struttura logica. Ad esempio, se si tratta di testo, l’uso di titoli, sottotitoli e paragrafi contribuisce a una gerarchia comprensibile.

    la prima pagina di un quotidiano che mostra la scelta di organizzazione logica delle notizie
    la prima pagina di un quotidiano che mostra la scelta di organizzazione logica delle notizie

    Coerenza: mantenere una coerenza nel design aiuta a stabilire una gerarchia. Se certi elementi sono usati costantemente per indicare importanza (ad esempio, un colore particolare per i titoli), questo aiuta a comunicare la gerarchia.

    home page on line di un quotidiano mostra la gerarchia in termini di coerenza
    home page on line di un quotidiano mostra la gerarchia in termini di coerenza

    Direzione e flusso: l’uso di linee, forme o elementi direzionali può guidare l’occhio attraverso una sequenza di elementi, sottolineando così la gerarchia.

    diagramma di flusso
    Diagramma di flusso

    Contrasto

    Il contrasto è la differenza tra gli elementi, come colori, dimensioni e forme. Un buon contrasto rende gli elementi distinti tra loro, migliorando la leggibilità e l’interesse visivo.

    Il contrasto nel design è un principio visivo che si riferisce alla differenza marcata tra gli elementi all’interno di una composizione. Questa differenza può essere evidente attraverso vari attributi, tra cui colore, forma, dimensione e testura. Ecco come il contrasto può essere utilizzato per enfatizzare elementi e migliorare il design:

    Contrasto di colore: l’uso di colori diversi o la differenza tra chiari e scuri contribuisce a creare un forte contrasto. Un testo scuro su uno sfondo chiaro, ad esempio, offre una buona leggibilità grazie al contrasto.

    Contrasto di colore con testo giallo su sfondo rosso
    Contrasto di colore con testo giallo su sfondo rosso

    Contrasto di forma: elementi con forme diverse possono creare un contrasto visivo. Ad esempio, una forma circolare accanto a una forma rettangolare genera un contrasto visivo evidente.

    contrasto di forme
    contrasto di forme

    Contrasto di dimensione: elementi di dimensioni diverse all’interno di una composizione possono creare un impatto visivo notevole. Un oggetto più grande accanto a uno più piccolo attira l’attenzione.

    Contrasto di dimensione
    Contrasto di dimensione

    Contrasto di testura: l’uso di differenti trame o pattern può generare un contrasto visivo interessante. Ad esempio, la differenza tra una superficie liscia e una ruvida.

    Contrasto di texture: differenza tra una superficie liscia e una ruvida
    Contrasto di texture: differenza tra una superficie liscia e una ruvida

    Contrasto di luminosità: la differenza nella luminosità o nella brillantezza tra gli elementi crea un forte contrasto visivo. Questo può essere ottenuto anche tramite la differenza di opacità.

    Ripetizione

    La ripetizione di elementi visivi crea coerenza e coesione all’interno di una progettazione. L’uso consistente di colori, forme o stili aiuta a creare un senso di continuità e identità visiva.

    La ripetizione nel design è un principio visivo che implica l’uso costante di elementi visivi simili o identici all’interno di una composizione. Questo principio contribuisce alla coerenza, alla leggibilità e all’organizzazione del design. Ecco come la ripetizione può essere utilizzata efficacemente:

    1. Coerenza visiva: ripetere elementi come colori, forme, stili di testo o pattern in tutto il design conferisce un aspetto coerente e uniforme. Questa coerenza rende più facile per gli utenti riconoscere e interpretare i contenuti.
    2. Organizzazione: la ripetizione può essere utilizzata per organizzare e strutturare i contenuti in modo logico. Ad esempio, la ripetizione di layout simili per diverse sezioni di un sito web offre un’organizzazione intuitiva.
    3. Guida visiva: la ripetizione di elementi visivi può guidare l’occhio dell’osservatore attraverso una sequenza o una pagina, fornendo un flusso visivo chiaro.
    4. Unificazione: utilizzando la ripetizione, è possibile unificare diversi elementi all’interno del design, creando così un senso di coesione e appartenenza allo stesso contesto visivo.
    5. Riconoscibilità e branding: nell’ambito del branding, la ripetizione di elementi visivi distintivi (come un logo o un colore specifico) aiuta a rafforzare il riconoscimento del brand.

    La ripetizione, quando utilizzata in modo accurato, fornisce una base solida per il design, facilitando la comprensione e la navigazione all’interno di una composizione. Tuttavia, è importante bilanciare la ripetizione con la varietà per evitare la monotonia e mantenere l’interesse visivo degli utenti.

    Ampiezza

    L’ampiezza si riferisce allo spazio tra gli elementi. Una gestione efficace dello spazio aiuta a guidare l’occhio dell’utente, a migliorare la leggibilità e a dare respiro alla composizione.

    L’ampiezza nel design si riferisce allo spazio tra gli elementi all’interno di una composizione visiva. È un aspetto cruciale poiché influisce sull’organizzazione, sull’equilibrio e sull’esperienza visiva complessiva. Ecco come l’ampiezza può essere impiegata efficacemente:

    1. Leggibilità e chiarezza: l’ampiezza tra i testi, i blocchi di contenuto e gli elementi visivi favorisce una migliore leggibilità. Uno spazio adeguato tra le parole e i paragrafi migliora la chiarezza e la comprensione del testo.
    2. Equilibrio e respirazione: l’ampiezza aiuta a creare un senso di equilibrio visivo all’interno del design. Un uso accurato dello spazio negativo può fornire una pausa visiva, permettendo agli elementi di respirare e di essere apprezzati individualmente.
    3. Organizzazione e struttura: lo spazio tra gli elementi visivi contribuisce all’organizzazione del layout. Una buona gestione dell’ampiezza aiuta a definire la relazione tra gli elementi e a creare una struttura visiva chiara.
    4. Orientamento e flusso: lo spazio può guidare l’occhio dell’osservatore attraverso la composizione. La direzione e l’ampiezza possono creare un flusso visivo, indicando la sequenza dei contenuti o la gerarchia degli elementi.
    5. Impatto visivo: un uso strategico dell’ampiezza può enfatizzare determinati elementi o aree di un design, facendo risaltare ciò che è più rilevante o importante.

    È importante trovare un equilibrio nell’uso dell’ampiezza: troppo spazio può causare dispersione o distrazione, mentre troppo poco può rendere il design affollato e difficile da interpretare. La gestione accurata dell’ampiezza contribuisce a una presentazione visiva chiara e organizzata, migliorando l’esperienza complessiva dell’utente.

    Prossimità

    Gli elementi visivamente correlati dovrebbero essere posizionati vicini tra loro per comunicare relazioni e connessioni. Questo principio aiuta a organizzare i contenuti in modo chiaro e intuitivo.

    La prossimità nel design è il principio che si riferisce alla disposizione degli elementi visivi in relazione l’uno all’altro. L’organizzazione degli elementi vicini o correlati può influenzare notevolmente l’aspetto e la comprensione del design. Ecco come la prossimità può essere impiegata in modo efficace:

    1. Organizzazione logica: raggruppare elementi simili o correlati in prossimità l’uno dell’altro aiuta a creare una struttura visiva chiara e logica all’interno del design.
    2. Comunicazione delle relazioni: la prossimità può comunicare relazioni o connessioni. Gli elementi posizionati vicino l’uno all’altro suggeriscono una connessione visiva o concettuale.
    3. Semplificazione e chiarezza: organizzare gli elementi vicini e correlati aiuta a semplificare la comprensione del design. Questa organizzazione favorisce la chiarezza e la facilità d’uso.
    4. Gerarchia e priorità: posizionare elementi più importanti o primari in prossimità l’uno dell’altro comunica la loro rilevanza all’interno del layout.
    5. Leggibilità: la prossimità influisce sulla leggibilità. Un testo e i suoi relativi titoli, sottotitoli o paragrafi, se posizionati in prossimità, favoriscono una lettura più agevole.

    Utilizzare la prossimità in modo efficace contribuisce a una presentazione visuale organizzata e comprensibile. È un elemento cruciale per guidare l’occhio dell’osservatore attraverso il design, comunicando relazioni e strutturando in modo logico i contenuti.

    Armonia

    L’armonia si riferisce all’equilibrio generale e alla coerenza di una progettazione. Creare un’armonia visiva implica l’uso accurato di colori, forme e disposizione per un aspetto coeso e piacevole.

    L’armonia nel design è il risultato di una combinazione di elementi visivi che funzionano insieme in modo equilibrato, creando una sensazione di unità, coesione e piacevolezza visiva. Ecco come l’armonia può essere realizzata:

    1. Coerenza visiva: utilizzare elementi simili o correlati all’interno di un design. Questo può includere colori, forme, stili di testo o pattern che si integrano in modo armonioso.
    2. Equilibrio e bilancio: un buon equilibrio tra gli elementi visivi, come dimensioni, colore, spazio, contribuisce all’armonia. Un’equa distribuzione del peso visivo in tutto il design crea una sensazione di stabilità.
    3. Continuità e ripetizione: utilizzare elementi ripetuti o schemi visivi coerenti all’interno del design. La continuità e la ripetizione contribuiscono all’armonia creando coesione e flusso.
    4. Semplificazione: un design troppo complesso può disturbare l’armonia. Semplificare i dettagli e concentrarsi sugli elementi essenziali può contribuire a una visione più armoniosa.
    5. Contrasto bilanciato: un contrasto ben bilanciato tra elementi può aggiungere interesse visivo senza compromettere l’armonia. Un contrasto eccessivo potrebbe interrompere l’equilibrio complessivo.

    L’obiettivo è creare un’esperienza visiva piacevole e coesa, dove gli elementi si integrano senza conflitti e creano una sensazione di unità. L’armonia nel design favorisce la leggibilità, l’equilibrio e la comprensione, contribuendo a un’esperienza visiva soddisfacente per l’utente.

    Movimento

    Anche se tipicamente associato al design interattivo, il movimento può essere utilizzato per guidare l’attenzione e aggiungere dinamicità a un’esperienza visiva.

    Nel design, il concetto di movimento si riferisce alla sensazione o all’illusione di azione o dinamismo all’interno di un’immagine statica o di un layout. Anche se il design grafico e il web design sono principalmente statici, possono creare l’illusione di movimento attraverso vari metodi:

    1. Direzione e linee: utilizzare linee e forme direzionali può creare un senso di movimento. Linee inclinate o curve suggeriscono direzione e dinamicità.
    2. Prospettiva: l’uso di prospettive può creare una sensazione di profondità e movimento all’interno di un’immagine. L’illusione di oggetti che si allontanano o si avvicinano aggiunge dinamicità.
    3. Animazioni e transizioni (nel Web Design): nel web design, le animazioni e le transizioni possono dare l’idea di movimento. Elementi che si muovono, cambiano di forma o si trasformano creano una sensazione di dinamismo.
    4. Pattern o elementi ripetuti: L’uso di pattern o elementi ripetuti in un certo modo può creare un’illusione di movimento. Un’organizzazione ritmica può suggerire azione o movimento.
    5. Colore e luminosità: L’uso del colore può creare un senso di movimento. Ad esempio, transizioni graduali da un colore all’altro possono dare l’illusione di cambiamento e movimento.

    Anche se nel design visivo il movimento è spesso un’illusione, può influenzare l’esperienza dell’utente, creando una sensazione di dinamicità e coinvolgimento. È importante bilanciare il movimento per assicurarsi che non distragga l’utente o comprometta l’usabilità del design.

    Domande e risposte: principi di design nel web design

    1. Cosa sono i principi di design nel web design? I principi di design nel web design sono regole che guidano la creazione di pagine web funzionali, estetiche e intuitive.
    2. Perché il bilancio è importante nel design? Il bilancio garantisce stabilità visiva, distribuendo equamente il peso degli elementi in un layout.
    3. Come viene utilizzato il contrasto nel web design? Il contrasto enfatizza elementi chiave, migliorando la leggibilità e l’interesse visivo.
    4. Che ruolo ha lo spazio bianco in un sito web? Lo spazio bianco migliora la leggibilità, evidenzia gli elementi importanti e rende il design più pulito.
    5. Cos’è la gerarchia nel design grafico? La gerarchia organizza gli elementi in base alla loro importanza, guidando l’attenzione dell’utente.
    6. Qual è l’importanza della ripetizione nel web design? La ripetizione crea coerenza e rafforza l’identità visiva di un sito web.
    7. Come si ottiene l’armonia visiva in un design? L’armonia si ottiene bilanciando colori, forme e spazi per creare una composizione coesa.
    8. Che ruolo ha la prossimità nel design? La prossimità organizza elementi correlati vicini tra loro per migliorare la chiarezza e l’accessibilità.
    9. Come il movimento influenza il web design? Il movimento crea dinamismo e guida l’utente attraverso transizioni e animazioni.
    10. Quali principi sono essenziali per una buona user experience? Bilancio, gerarchia, contrasto, spazio bianco e armonia sono fondamentali per una user experience ottimale.
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