Con l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa, vincere le menzioni è il nuovo obiettivo per chi vuole emergere nel marketing online
Non cerchiamo più, conversiamo. Sempre più consumatori stanno utilizzando modelli linguistici come ChatGPT per fare acquisti online, modificando profondamente le regole tradizionali del marketing digitale. Addio alle strategie basate solo su click e SEO, benvenuto a un mondo in cui contano le menzioni, la reputazione del brand e la capacità di raccontare una storia coinvolgente, leggibile dai nuovi cervelli artificiali.
Un’analisi dettagliata di questo fenomeno è stata pubblicata da Fortune in un articolo firmato da Stuart Dyos, dove si evidenzia come l’uso crescente di ChatGPT stia già influenzando le scelte dei consumatori e costringendo i marketer ad adattarsi rapidamente al cambiamento.
Un tempo, tutto ruotava attorno alla posizione su Google. Bastava ottimizzare titoli, meta tag, velocità del sito e versione mobile. Ma oggi, l’intelligenza artificiale generativa pesca informazioni in modo olistico, prendendo spunto da contenuti di terze parti, forum, recensioni e social come Reddit o X.
In questo scenario, diventano fondamentali le citazioni spontanee, le recensioni autentiche e le narrazioni coerenti del brand. È così che un marchio può comparire nelle risposte di ChatGPT, conquistando l’attenzione del consumatore in conversazione con l’AI.
Secondo il report Datos citato da Dyos su Fortune, tra ottobre e gennaio Amazon è stato il sito più linkato da ChatGPT nelle ricerche degli utenti. Ben il 9,13% del traffico generato dal modello ha indirizzato lì, segno evidente che le persone usano già l’AI per fare acquisti. E il trend è in crescita.
Anche se Google rassicura sul fatto che il traffico organico non sta calando in modo preoccupante, le aziende più lungimiranti stanno già cambiando rotta.
Come afferma Christine Wetzler, presidente di Pietryla PR & Marketing, “la credibilità ora si costruisce fuori dal tuo sito”. Questo significa che articoli, recensioni, forum, blog e ogni traccia digitale che parla del tuo brand può influenzare la percezione dell’AI.
Lauren Petrullo di Mongoose Media lo dice chiaramente: “Se non racconti tu chi sei, l’AI inventerà per te… e spesso in modo impreciso.”
Non basta più inseguire le parole chiave: oggi serve costruire una voce di marca riconoscibile, creare contenuti digeribili dall’AI, favorire discussioni spontanee e alimentare recensioni vere. Aziende come Hawke Media stanno già lavorando con specialisti come Gumshoe per simulare conversazioni con LLM e testare come il brand viene raccontato. Questo è il nuovo campo di battaglia del marketing digitale.
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