Categoria: Sicurezza informatica

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    Gmail e il raggiro del finto supporto tecnico

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  • APT41: quando lo spionaggio diventa business

    APT41: quando lo spionaggio diventa business

    Il gruppo hacker cinese che trasforma ogni vulnerabilità in un’opportunità di attacco

    APT41 si distingue non solo per la sua longevità, ma per la capacità unica di fondere spionaggio di Stato e cybercrime a fini di lucro. Questa entità fluida, nota anche con i nomi di Wicked PandaEarth Baku o Bronze Atlas, rappresenta una nuova forma di minaccia: quella dei gruppi ibridi, sponsorizzati da un governo ma con la libertà operativa di una gang criminale.

    Doppia faccia: intelligence e guadagno

    APT41 non è solo un braccio operativo della cybersicurezza cinese: è anche una macchina perfetta per monetizzare vulnerabilità e dati rubati. In grado di muoversi con agilità tra il cyberspazio statale e quello underground, ha attaccato sistemi sanitari, aziende tech, industrie manifatturiere e persino infrastrutture scolastiche. Non per ideologia, ma per vantaggio.

    Malware con l’anima: KeyPlug, ShadowPad, TOUGHPROGRESS

    Il loro arsenale è tra i più raffinati:

    • KeyPlug, un backdoor modulare e cross-platform che usa canali C2 su misura.
    • ShadowPad, il RAT erede di PlugX, personalizzabile e furtivo.
    • TOUGHPROGRESS, il malware che comunica nascondendo comandi dentro eventi di Google Calendar, rendendo invisibile ogni esfiltrazione.

    Hosting gratuito, cloud e forum: l’infrastruttura è ovunque

    APT41 sa come sfruttare ogni angolo del web legittimo per i propri scopi:

    • Usa Cloudflare Workers per mascherare server C2.
    • Esfiltra dati tramite Google Drive.
    • Pubblica indirizzi C2 nascosti su forum tecnici con il metodo del dead drop resolver.

    Attacchi chirurgici, exploit rapidi

    Il gruppo è noto per reagire in tempo record alle vulnerabilità pubblicate. Il caso Log4Shell lo ha visto in azione a poche ore dall’avviso CVE. Non mancano poi exploit cuciti su misura per software di nicchia, dimostrando una capacità di R&D degna di un laboratorio militare.

    Target ovunque: sanità, istruzione, industria, logistica

    Earth Baku, una delle sue cellule, ha portato le operazioni in Europa e Medio Oriente. L’Italia è tra i Paesi colpiti. E i bersagli sono sempre più trasversali: non più solo difesa o energia, ma anche universitàhotelclinichestabilimenti produttivi.

    Difendersi è possibile, ma serve metodo

    Contro APT41 non bastano firewall o antivirus. Servono:

    • Behavioral analytics, perché i loro malware si camuffano troppo bene.
    • Patch veloci, perché ogni giorno di ritardo è un rischio.
    • Zero trust architetturale, per isolare i movimenti laterali.
    • Hardened devices, perché amano colpire i punti più deboli: i dispositivi di rete dimenticati.

    Futuro: più AI, meno attribution

    APT41 si prepara a usare intelligenza artificiale per ingannare i sistemi di difesa basati su machine learning. E punta a tecniche sempre più sottili per sfuggire all’attribuzione. Potremmo non sapere nemmeno di essere sotto attacco.

    La cybersicurezza non è più una questione tecnica, ma geopolitica. E gruppi come APT41 ci ricordano che ogni clic è una possibile breccia, ogni vulnerabilità una porta d’accesso.

  • Typosquatting: cos’è e come prevenirlo

    Typosquatting: cos’è e come prevenirlo

    Abstract

    Il typosquatting è una minaccia pervasiva nel panorama digitale, che sfrutta semplici errori di ortografia per ingannare gli utenti e compromettere la sicurezza informatica. Comprendere cos’è il typosquatting e adottare misure preventive può aiutare sia i singoli utenti che le aziende a proteggersi da questa pratica insidiosa. Rimani vigile, controlla sempre gli URL e utilizza strumenti di sicurezza per garantire un’esperienza online più sicura.

    Indice

    Il typosquatting è una pratica ingannevole che sfrutta gli errori umani. Immagina di digitare rapidamente l’indirizzo di un sito e commettere un piccolo errore di battitura, per poi essere reindirizzato su un sito malevolo.

    Questo è il typosquatting, noto anche come URL hijacking, una forma di cybersquatting che sfrutta errori di ortografia o di digitazione per reindirizzare gli utenti verso siti fraudolenti.

    In questo articolo esploreremo cos’è il typosquatting, come funziona e come puoi proteggerti da questa minaccia informatica.

    Cos’è il Typosquatting?

    Il typosquatting, o URL hijacking, è una pratica malevola in cui i cybercriminali registrano dominimolto simili a quelli di siti web popolari, ma con piccoli errori di ortografia o variazioni. Questi domini simili sono progettati per ingannare gli utenti che digitano erroneamente un URL, portandoli a visitare un sito fraudolento invece di quello desiderato.

    Ad esempio, se intendevi visitare “example.com” ma hai digitato “exmaple.com”, potresti finire su un sito typosquat. Questi siti spesso imitano l’aspetto del sito legittimo, utilizzando loghi simili e una struttura simile, per convincere gli utenti di essere nel posto giusto.

    Come funziona il Typosquatting

    Il typosquatting è una tecnica subdola che sfrutta gli errori umani più comuni per reindirizzare gli utenti verso siti fraudolenti. Questi errori possono essere di vario tipo, e i cybercriminali li sfruttano per registrare domini simili a quelli di siti web popolari. Ecco alcuni esempi concreti di come funziona il typosquatting:

    1. Errori di Battitura

    Uno degli errori più comuni è la semplice svista durante la digitazione di un URL. Ad esempio, invece di digitare “google.com”, un utente potrebbe accidentalmente scrivere “gogle.com” (mancanza di una “o”). Un typosquatter potrebbe aver registrato “gogle.com” per reindirizzare il traffico verso un sito malevolo.

    Esempio pratico:

    • Dominio legittimo: google.com
    • Dominio typosquat: gogle.com

    Questo dominio fraudolento potrebbe ospitare un sito di phishing che imita la pagina di accesso di Google, cercando di rubare le credenziali degli utenti.

    2. Errori di spelling

    A volte, gli errori di ortografia sono causati dalla difficoltà di scrivere correttamente parole complesse o straniere. Ad esempio, invece di “facebook.com”, un utente potrebbe digitare “facebok.com” (mancanza di una “e”).

    Esempio pratico:

    • Dominio legittimo: facebook.com
    • Dominio typosquat: facebok.com

    Questo dominio potrebbe essere utilizzato per reindirizzare gli utenti verso un sito che raccoglie dati personali o diffonde malware.

    3. Pluralizzazione

    Un’altra tattica comune è la pluralizzazione del nome di dominio. Ad esempio, invece di visitare “example.com”, un utente potrebbe digitare “examples.com”.

    Esempio pratico:

    • Dominio legittimo: example.com
    • Dominio typosquat: examples.com

    Questo dominio potrebbe essere utilizzato per mostrare pubblicità invasive o per reindirizzare il traffico verso un concorrente.

    4. Diversi domini di primo livello (TLD)

    I typosquatter spesso registrano domini con top-level domain (TLD) diversi da quello originale. Ad esempio, invece di “example.com”, potrebbero usare “example.org” o “example.net”.

    Esempio pratico:

    • Dominio legittimo: example.com
    • Dominio typosquat: example.org

    Questi domini potrebbero essere utilizzati per reindirizzare gli utenti verso siti di phishing o per generare entrate pubblicitarie.

    Cosa succede quando un utente cade nel tranello?

    Una volta che un utente atterra su un sito typosquat, le conseguenze possono essere diverse:

    1. Phishing: Il sito potrebbe imitare l’aspetto del sito legittimo, chiedendo all’utente di inserire informazioni sensibili come credenziali di accesso, numeri di carta di credito o altri dati personali.
    2. Malware: Il sito potrebbe tentare di installare malware sul dispositivo dell’utente, compromettendone la sicurezza.
    3. Pubblicità Invasiva: Il sito potrebbe mostrare annunci pubblicitari aggressivi, generando entrate per il typosquatter.
    4. Reindirizzamento: L’utente potrebbe essere reindirizzato verso un altro sito, spesso malevolo o concorrente.

    Esempio di codice per reindirizzare gli utenti

    Un typosquatter potrebbe utilizzare un semplice script per reindirizzare gli utenti verso un sito malevolo. Ecco un esempio di codice HTML e JavaScript che potrebbe essere utilizzato:

    html

    <!DOCTYPE html>
    
    <html lang="it">
    
    <head>
    
        <meta charset="UTF-8">
    
        <title>Benvenuto su Example.com</title>
    
        <script type="text/javascript">
    
            // Reindirizza l'utente dopo 3 secondi
    
            setTimeout(function() {
    
                window.location.href = "https://sito-malevolo.com";
    
            }, 3000);
    
        </script>
    
    </head>
    
    <body>
    
        <h1>Stai per essere reindirizzato...</h1>
    
        <p>Se non sei reindirizzato automaticamente, <a href="https://sito-malevolo.com">clicca qui</a>.</p>
    
    </body>
    
    </html>

    In questo esempio, l’utente viene reindirizzato automaticamente dopo 3 secondi verso un sito malevolo. Durante questo lasso di tempo, il sito potrebbe mostrare un messaggio ingannevole per far credere all’utente di essere nel posto giusto.

    Come difendersi dal Typosquatting

    1. Verifica l’URL: Prima di inserire informazioni sensibili, controlla sempre l’URL per assicurarti che sia corretto.
    2. Utilizza Segnalibri: Salva i siti web che visiti frequentemente nei preferiti per evitare errori di digitazione.
    3. Installa Estensioni di Sicurezza: Alcuni web browser offrono estensioni che avvisano gli utenti di potenziali siti di phishing o typosquat.
    4. Educazione e Consapevolezza: Informa amici, familiari e colleghi sui rischi del typosquatting e su come riconoscerlo.

    Rilevare il Typosquatting con un codice in Python

    Possiamo scrivere un semplice script Python per generare varianti di un dominio ed eseguire una verifica online per capire se questi domini sono stati registrati.

    Passaggi del codice

    1. Generare variazioni di un dominio originale basandosi sugli errori comuni.
    2. Controllare se i domini alternativi esistono utilizzando richieste WHOIS o interrogazioni DNS.
    3. Avvisare l’utente se uno di questi domini è attivo.

    python

    import itertools
    
    import requests
    
    import whois
    
    # Genera varianti comuni di un dominio
    
    def generate_typosquatting_domains(domain):
    
        common_typos = []
    
        # Errori di battitura comuni
    
        common_typos.append(domain.replace("o", "0"))  # amazon -> amaz0n
    
        common_typos.append(domain.replace("i", "1"))  # linkedin -> l1nkedin
    
        common_typos.append(domain.replace("e", "3"))  # google -> googl3
    
        common_typos.append(domain + ".net")  # TLD differente
    
        common_typos.append(domain[:-1])  # Rimozione ultima lettera (twitter -> twitte)
    
        return common_typos
    
    # Controlla se un dominio esiste
    
    def check_domain(domain):
    
        try:
    
            whois.whois(domain)  # Query WHOIS
    
            return True
    
        except:
    
            return False  # Il dominio non esiste
    
    # Esegue il controllo su più domini
    
    def check_typosquatting_domains(original_domain):
    
        typo_domains = generate_typosquatting_domains(original_domain)
    
        print(f"Checking for possible typosquatting domains related to {original_domain}...\n")
    
        for domain in typo_domains:
    
            full_domain = domain if domain.startswith("http") else f"http://{domain}"
    
            exists = check_domain(domain)
    
            if exists:
    
                print(f"[⚠️ ALERT] Typosquatting domain detected: {domain}")
    
            else:
    
                print(f"[✔ SAFE] No typosquatting detected for: {domain}")
    
    # Esegui lo script per un dominio specifico
    
    original_website = "amazon.com"
    
    check_typosquatting_domains(original_website)

    Come funziona il codice?

    • La funzione generate_typosquatting_domains(domain) crea varianti del dominio in base a errori comuni.
    • check_domain(domain) utilizza il servizio WHOIS per verificare se il dominio esiste.
    • check_typosquatting_domains(original_domain) elenca i domini alternativi e avvisa l’utente se uno di essi è attivo.

    Esempio di Output

    Se eseguiamo lo script per amazon.com, potremmo ottenere un risultato come questo:

    less

    Checking for possible typosquatting domains related to amazon.com...
    
    [⚠️ ALERT] Typosquatting domain detected: amaz0n.com
    
    [✔ SAFE] No typosquatting detected for: amazn.com
    
    [⚠️ ALERT] Typosquatting domain detected: amazon.net
    
    [✔ SAFE] No typosquatting detected for: amaz0n.net
    
    [✔ SAFE] No typosquatting detected for: amazo.com

    I rischi del Typosquatting

    I pericoli del typosquatting sono significativi. Gli utenti potrebbero inconsapevolmente fornire dati personali a malintenzionati, portando a furti di identità o perdite finanziarie. Anche le aziende sono a rischio, poiché il typosquatting può danneggiare la loro reputazione e portare a una perdita di fiducia da parte dei clienti.

    Inoltre, il typosquatting può essere utilizzato per reindirizzare il traffico da siti legittimi a concorrenti o piattaforme malevole. Ciò non solo danneggia il traffico del sito originale, ma può anche causare complicazioni legali e finanziarie.

    Come prevenire il Typosquatting

    Prevenire il typosquatting richiede una combinazione di consapevolezza e misure proattive. Ecco alcune strategie per proteggere te stesso e la tua organizzazione:

    1. Registrare Domini Simili: Le aziende dovrebbero registrare domini che corrispondono a errori di battitura comuni o variazioni del loro dominio principale. Questo impedisce ai cybercriminali di sfruttare queste varianti.
    2. Utilizzare Certificati SSL: Assicurati che il tuo sito utilizzi certificati SSL per stabilire fiducia e sicurezza. Questo aiuta gli utenti a verificare che si trovano sul sito legittimo.
    3. Educare gli Utenti: Forma dipendenti e clienti a controllare attentamente gli URL prima di inserire informazioni sensibili. Incoraggiali a salvare i siti affidabili nei preferiti per evitare errori di battitura.
    4. Monitorare le Registrazioni Abusive: Controlla regolarmente la presenza di domini simili che potrebbero essere utilizzati per occupazioni abusive. Strumenti come i servizi di monitoraggio dei domini possono aiutare a identificare potenziali minacce.
    5. Sfruttare la Sicurezza del Browser: I moderni web browser includono spesso funzionalità per avvisare gli utenti di siti sospetti. Assicurati che queste funzioni siano attivate.
    6. Segnalare il Typosquatting: Se scopri un sito typosquat, segnalalo al registrar di dominio o alle autorità competenti per farlo rimuovere.

    Domande e risposte sul Typosquatting

    1. Cos’è il typosquatting?
      Il typosquatting è una minaccia informatica in cui gli aggressori registrano domini con errori di ortografia per ingannare gli utenti e portarli su siti fraudolenti.
    2. Come funziona il typosquatting?
      Sfrutta errori comuni di digitazione per reindirizzare gli utenti su siti malevoli che imitano quelli legittimi.
    3. Quali sono i rischi del typosquatting?
      Include phishing, furto di dati e danni alla reputazione di un brand.
    4. Come possono le aziende prevenire il typosquatting?
      Registrando domini simili, utilizzando certificati SSL e monitorando domini simili.
    5. Il typosquatting può colpire anche i singoli utenti?
      Sì, gli individui possono cadere vittime di phishing o malware attraverso siti typosquat.
    6. Quali sono le tecniche comuni di typosquatting?
      Include domini con errori di battitura, pluralizzazioni e diversi top-level domain.
    7. Come capire se sono su un sito typosquat?
      Controlla differenze sottili nell’URL, l’assenza di certificati SSL o comportamenti insoliti del sito.
    8. Il typosquatting può essere segnalato?
      Sì, i domini abusivi possono essere segnalati al registrar o alle autorità competenti.
    9. I social media sono presi di mira dal typosquatting?
      Sì, i social media sono spesso imitati a causa della loro popolarità.
    10. Il typosquatting è illegale?
      Sì, il typosquatting è considerato un reato informatico ed è illegale in molte giurisdizioni.
  • Digital twins: cosa sono e come funzionano

    Digital twins: cosa sono e come funzionano

    digital twins rappresentano una delle tecnologie più rivoluzionarie dell’Industria 4.0, consentendo di creare una rappresentazione virtuale di oggetti, processi o sistemi reali. Il loro utilizzo si estende a numerosi settori, dalla manifattura alla sanità, dall’automotive alle smart cities, con applicazioni che vanno dalla manutenzione predittiva all’ottimizzazione delle prestazioni. Tuttavia, questa tecnologia ha anche implicazioni significative per la cybersecurity, poiché l’integrazione con le tecnologie digitali introduce nuove vulnerabilità e sfide. In questo articolo, esploreremo il digital twin cos’è, il suo significato, i vantaggi e i rischi per la sicurezza informatica.

    Cos’è un digital twin e come funziona

    Un digital twin è una rappresentazione digitale di un’entità fisica, aggiornata costantemente attraverso dati in tempo reale provenienti da sensori e dispositivi IoT. Questo modello consente di simulare, analizzare e ottimizzare il comportamento del sistema fisico, consentendo di prevedere guasti, migliorare la gestione delle risorse e prendere decisioni più informate.

    Il funzionamento di un digital twin si articola in tre fasi principali:

    • Raccolta dati: i sensori integrati nel sistema fisico trasmettono continuamente informazioni alla replica digitale.
    • Analisi e simulazione: gli algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning elaborano i dati per individuare anomalie, ottimizzare le prestazioni e suggerire interventi.
    • Ottimizzazione e azione: il digital twin consente di testare diverse strategie in un ambiente virtuale prima di implementarle nel mondo fisico.

    Tipologie di digital twins

    gemelli digitali possono assumere diverse forme a seconda del loro utilizzo:

    • Digital twin di prodotto: utilizzato per simulare il comportamento di un prodotto e ottimizzarne il design e la produzione. Questo tipo di gemello digitale permette di testare nuove caratteristiche, prevedere eventuali malfunzionamenti e ridurre i tempi di sviluppo. Ad esempio, nel settore automobilistico, i digital twins possonoessere impiegati per testare l’aerodinamica dei veicoli prima della produzione fisica.
    • Digital twin di processo: applicato a processi industriali per migliorare efficienza e sostenibilità. Grazie ai dati in tempo reale, le aziende possono analizzare i flussi di lavoro e ottimizzare la catena di produzione, riducendo sprechi e aumentando la produttività. Un esempio pratico è l’uso nei settori chimico e farmaceutico, dove un digital twin consente di monitorare reazioni e controllare la qualità della produzione.
    • Digital twin di sistema: impiegato nella gestione di ambienti complessi, come fabbriche interconnesse o città intelligenti. Questo tipo di rappresentazione digitale permette di modellare e ottimizzare l’interazione tra vari componenti di un sistema. Ad esempio, nelle smart cities, i digital twins possono essere usati per ottimizzare il traffico, ridurre il consumo energetico e migliorare la sicurezza urbana.

    Esempi di digital twins

    Ecco alcuni esempi di digital twins applicati a diversi settori:

    • Automotive: Tesla utilizza repliche digitali dei propri veicoli per monitorare le prestazioni in tempo reale e aggiornare il software delle auto a distanza.
    • Sanità: aziende come Philips stanno sviluppando digital twins per creare modelli virtuali dei pazienti, migliorando la personalizzazione delle cure e la diagnosi precoce.
    • Industria manifatturiera: General Electric impiega digital twins per ottimizzare la produzione di turbine eoliche, prevedendo eventuali guasti prima che si verifichino.
    • Aerospaziale: la NASA utilizza digital twins per simulare il comportamento dei veicoli spaziali e migliorare la sicurezza delle missioni.
    • Edilizia e infrastrutture: Siemens ha sviluppato gemelli digitali per monitorare la stabilità di ponti e grattacieli, riducendo il rischio di crolli.
    • Smart cities: Singapore ha creato un digital twin della città per ottimizzare il traffico, migliorare la gestione delle risorse idriche e ridurre l’inquinamento.

    Applicazioni dei digital twins nella cybersecurity

    Con l’aumento della digitalizzazione, la sicurezza dei digital twins diventa una priorità. Ecco alcune delle principali implicazioni:

    • Protezione dei dati in tempo reale: l’integrazione con sistemi IoT espone i digital twins a rischi di attacchi informatici, rendendo fondamentale la sicurezza dei dati.
    • Gestione delle vulnerabilità: i digital twin possono essere sfruttati per simulare scenari di attacco e sviluppare strategie di difesa.
    • Manutenzione predittiva e sicurezza: la capacità di consentire di prevedere guasti aiuta a prevenire malfunzionamenti critici che potrebbero esporre i sistemi a minacce.
    • Riduzione dei tempi di inattività: grazie alla loro capacità di identificare e correggere problemi prima che si verifichino, i digital twins migliorano la resilienza dei sistemi.

    Vantaggi e rischi della tecnologia digital twin

    L’adozione dei digital twins offre numerosi vantaggi, tra cui:

    • Maggiore efficienza operativa: l’analisi avanzata permette di ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi.
    • Miglioramento della sicurezza: la simulazione di attacchi informatici consente di sviluppare contromisure efficaci.
    • Innovazione e competitività: l’uso di tecnologie digitali accelera il progresso tecnologico e la personalizzazione dei servizi.

    Tuttavia, esistono anche alcuni rischi:

    • Esposizione a cyberattacchi: un digital twin mal protetto potrebbe diventare un punto di ingresso per gli hacker.
    • Dipendenza dai dati: la precisione di un digital twin dipende dalla qualità dei dati raccolti.
    • Costi di implementazione: la creazione di un digital twin richiede investimenti significativi in infrastrutture e competenze.

    Conclusioni

    digital twins rappresentano un’innovazione chiave per la gestione e l’ottimizzazione dei sistemi complessi, ma il loro utilizzo richiede un’attenzione particolare alla cybersecurity. La protezione dei dati in tempo reale, la sicurezza delle infrastrutture digitali e la prevenzione degli attacchi informatici sono elementi essenziali per garantire il successo di questa tecnologia. Con una corretta strategia di implementazione, i digital twins possono trasformare radicalmente il modo in cui operiamo e prendiamo decisioni nel mondo digitale.


    Domande e risposte

    1. Cos’è un digital twin?
      Un digital twin è una rappresentazione digitale di un oggetto, processo o sistema reale, utilizzato per monitorare e ottimizzare le prestazioni.
    2. Qual è il significato di digital twin?
      Il digital twin significato si riferisce alla creazione di un ambiente virtuale che replica un’entità fisica, consentendo simulazioni avanzate.
    3. Qual è un esempio di digital twin?
      Un digital twin esempio è l’uso nella manifattura per monitorare una macchina industriale e prevedere guasti.
    4. Come funzionano i digital twins nella cybersecurity?
      Vengono utilizzati per simulare attacchi informatici e sviluppare strategie di difesa più efficaci.
    5. Quali sono i vantaggi dei digital twins?
      Migliorano l’efficienza, riducono i tempi di inattività, e supportano la manutenzione predittiva.
    6. I digital twins possono essere hackerati?
      Sì, se non adeguatamente protetti, possono essere vulnerabili a cyberattacchi.
    7. Quali settori utilizzano i digital twins?
      Industria manifatturiera, sanità, automotive, aerospaziale, smart cities e infrastrutture.
    8. Un digital twin consente di prendere decisioni migliori?
      Sì, grazie alla raccolta e analisi di dati in tempo reale, aiuta a prendere decisioni più informate.
    9. Che ruolo ha l’intelligenza artificiale nei digital twins?
      L’intelligenza artificiale e il machine learning elaborano dati per prevedere problemi e ottimizzare le prestazioni.
    10. Come si crea un digital twin?
      La creazione di un digital twin richiede sensori, software avanzati e l’integrazione con le tecnologie digitali.
  • Direttiva NIS 2:  la strategia nazionale di cybersicurezza

    Direttiva NIS 2: la strategia nazionale di cybersicurezza

    La strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 rappresenta un pilastro fondamentale per rafforzare la protezione digitale del nostro Paese. Questo piano ambizioso mira a garantire un livello elevato di cyber resilienza, proteggendo le infrastrutture critiche, promuovendo tecnologie innovative e affrontando le crescenti minacce cyber. Il presidente del consiglio, insieme al consiglio dei ministri, svolge un ruolo centrale nella supervisione e nell’attuazione di questa strategia, guidando le politiche nazionali verso l’autonomia strategica e la cooperazione a livello europeo.

    Indice

    Gli obiettivi della strategia nazionale di cybersicurezza

    Tra gli obiettivi principali della strategia vi è il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture critiche nei settori dell’energia, dei trasporti e della sanità, nonché il rafforzamento della resilienza delle pubbliche amministrazioni. Questo significa essere pronti a gestire emergenze informatiche, rispondendo rapidamente agli attacchi e riducendo al minimo i danni. Per sostenere queste iniziative, è stato istituito un fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza, con risorse pari a milioni di euro, destinato alla gestione delle crisi cibernetiche e alla protezione delle infrastrutture digitali.

    Governance e cooperazione per una cybersicurezza efficace

    Un aspetto centrale della strategia è il rafforzamento della governance. Il centro nazionale di coordinamento svolge un ruolo essenziale, promuovendo la cooperazione tra le autorità nazionali ed europee e favorendo la condivisione di informazioni su rischi e minacce. Questo approccio integrato è supportato da un dettagliato piano di implementazione, che garantisce che le misure previste devono essere efficaci e adattabili all’evoluzione della minaccia cyber.

    Gestione delle crisi cibernetiche e resilienza del Paese

    La gestione delle crisi cibernetiche è uno degli elementi chiave del piano. La strategia punta a prevenire, rispondere e recuperare rapidamente dagli attacchi informatici, coinvolgendo il settore pubblico e privato per costruire una solida resilienza del Paese. Questo approccio include anche misure innovative come il miglioramento della sicurezza nella catena di approvvigionamento di prodotti e servizi TIC, l’introduzione di requisiti di cybersicurezza negli appalti pubblici e il contrasto alla disinformazione online, considerata una delle principali minacce ibride.

    Il ruolo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale

    L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) gioca un ruolo chiave nell’attuazione della strategia, collaborando con il presidente del consiglio e il centro nazionale di coordinamento per garantire un approccio integrato. Inoltre, l’Agenzia si occupa della promozione di programmi di formazione e sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza dei cittadini e delle imprese, fornendo strumenti pratici per adottare buone pratiche di igiene informatica.

    Un futuro digitale sicuro e resiliente

    La strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 non si limita alla gestione dei rischi, ma guarda al futuro, promuovendo lo sviluppo di competenze digitali e favorendo l’autonomia strategica nazionale ed europea nel settore del digitale. Attraverso una cooperazione internazionale, il nostro Paese si impegna a creare un ambiente sicuro e resiliente, affrontando con decisione le sfide del panorama digitale.

    Domande e risposte sulla strategia nazionale di cybersicurezza

    1. Cosa prevede la strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026?
      Prevede misure per migliorare la cyber resilienza, proteggere infrastrutture critiche e promuovere l’autonomia strategica digitale.
    2. Quali sono gli obiettivi principali?
      Gli obiettivi della strategia nazionale di cybersicurezza includono la protezione delle infrastrutture critiche, la resilienza delle pubbliche amministrazioni e la gestione delle crisi cibernetiche.
    3. Chi supervisiona l’attuazione della strategia?
      Il presidente del consiglio e il consiglio dei ministri supervisionano l’attuazione e garantiscono il coordinamento delle politiche.
    4. Cos’è il fondo per l’attuazione della strategia?
      È un fondo di milioni di euro destinato a finanziare le misure previste, tra cui la gestione delle emergenze e il rafforzamento delle infrastrutture digitali.
    5. Come si affrontano le crisi cibernetiche?
      Attraverso piani di prevenzione, risposta rapida e recupero, supportati dal fondo per la gestione delle emergenze informatiche.
    6. Qual è il ruolo del centro nazionale di coordinamento?
      Favorisce la condivisione di informazioni tra autorità nazionali ed europee e sostiene la collaborazione per affrontare le minacce ibride.
    7. Quali settori sono coinvolti nella strategia?
      Energia, trasporti, sanità, finanza e altre infrastrutture critiche sono al centro della protezione.
    8. Come si promuove l’autonomia digitale nazionale?
      Attraverso il supporto a tecnologie innovative e la collaborazione con partner europei per affrontare le minacce cyber.
    9. Cosa fa l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale?
      Coordina le attività di gestione della sicurezza informatica e promuove programmi di formazione e sensibilizzazione.
    10. Come si contrastano la disinformazione online e le minacce ibride?
      Con iniziative mirate a monitorare e ridurre la disinformazione e affrontare le minacce complesse con un approccio integrato.
  • Kaspersky svela una campagna globale di malware su Telegram contro utenti fintech

    Kaspersky svela una campagna globale di malware su Telegram contro utenti fintech

    Un gruppo di hacker ha utilizzato Telegram per diffondere spyware, mirato a utenti e aziende del settore fintech e trading

    Un attacco mirato al settore fintech

    Il team di ricerca di Kaspersky ha recentemente rivelato una campagna di malware globale in cui i criminali informatici utilizzano Telegram per distribuire spyware. Questo malware, un Trojan particolarmente sofisticato, è progettato per rubare dati sensibili come password e prendere il controllo dei dispositivi per scopi di spionaggio, rivolgendosi a utenti individuali e aziende nel settore fintech e del trading.

    Chi c’è dietro l’attacco: il gruppo DeathStalker

    La campagna sembra essere collegata a DeathStalker, un attore di Advanced Persistent Threat (APT) che offre servizi di hacking e intelligence finanziaria su commissione. Durante l’ultimo attacco osservato, DeathStalker ha tentato di infettare le vittime con il malware DarkMe, un Trojan a accesso remoto (RAT) capace di rubare informazioni e eseguire comandi da un server remoto.

    Le vittime: utenti di canali Telegram in ambito trading e fintech

    Gli hacker hanno puntato a canali Telegram frequentati da appassionati e professionisti del settore trading e fintech. La campagna è stata globale, colpendo più di 20 paesi in Europa, Asia, America Latina e Medio Oriente.

    Come funziona l’infezione: il malware DarkMe

    L’analisi della catena di infezione ha mostrato che gli attori hanno usato archivi malevoli in formato RAR o ZIP, allegandoli ai post su Telegram. Al loro interno, file apparentemente innocui con estensioni come .LNK, .com e .cmd avviano l’infezione, portando all’installazione del malware DarkMe.

    Telegram e sicurezza: un vettore poco sospettato

    Secondo Maher Yamout, esperto di Kaspersky, i cybercriminali usano canali Telegram per eludere i controlli di sicurezza: “Usare piattaforme di messaggistica come Telegram induce le vittime a fidarsi e scaricare il malware senza avvisi di sicurezza, meno presenti rispetto ai download da internet.”

    La strategia di occultamento di DeathStalker

    DeathStalker adotta tecniche avanzate per nascondere le tracce: elimina file e strumenti utilizzati durante l’attacco e aumenta la dimensione del malware per evitare l’identificazione, simulando attività di altri gruppi di APT.

    Consigli di Kaspersky per la sicurezza

    Per proteggersi dai rischi, Kaspersky raccomanda di:

    • Installare soluzioni di sicurezza affidabili
    • Rimanere aggiornati sulle nuove tecniche di attacco
    • Fornire al proprio team visibilità completa sulle minacce informatiche
    • Formare il personale con corsi avanzati di cybersecurity

  • Aggiornamento di sicurezza per Google Chrome: risolte 4 vulnerabilità

    Aggiornamento di sicurezza per Google Chrome: risolte 4 vulnerabilità

    Google rilascia un aggiornamento di sicurezza per Chrome: 2 vulnerabilità ad alta gravità corrette

    Google ha rilasciato un aggiornamento per il browser Chrome che corregge 4 vulnerabilità di sicurezza, di cui 2 classificate come “ad alta gravità”. Questo aggiornamento riguarda tutte le principali piattaforme, comprese Windows, Mac e Linux. Ecco cosa c’è da sapere per proteggere il proprio dispositivo.

    Dettagli sull’aggiornamento

    Google ha recentemente reso disponibile un aggiornamento per la versione stabile di Google Chrome, risolvendo alcune vulnerabilità critiche che potrebbero compromettere la sicurezza degli utenti. Le vulnerabilità identificate riguardano la possibilità di eseguire codice arbitrario, con un impatto stimato ALTO/ARANCIONE (65,12/100). È dunque essenziale aggiornare il proprio browser alla versione più recente per evitare potenziali attacchi.

    Prodotti e versioni affette

    Le versioni interessate da queste vulnerabilità includono:

    • Google Chrome su Windows e Mac: versioni precedenti alla 128.0.6613.119/.120
    • Google Chrome su Linux: versioni precedenti alla 128.0.6613.119

    Se il tuo browser utilizza una di queste versioni, è fortemente consigliato procedere immediatamente all’aggiornamento.

    Tipologia di vulnerabilità

    Le vulnerabilità scoperte riguardano specifiche tipologie di attacchi, come l’arbitrary code execution. Due delle più critiche sono le seguenti:

    • CVE-2024-8362: Vulnerabilità “use after free” in WebAudio, segnalata da Cassidy Kim.
    • CVE-2024-7970: Vulnerabilità “out of bounds write” nel motore V8 di Chrome.

    Entrambe queste vulnerabilità sono state classificate come di “alta gravità”, il che significa che potrebbero permettere a un attaccante di eseguire codice dannoso sul dispositivo della vittima.

    Azioni di mitigazione

    Per proteggere i dispositivi, Google consiglia di aggiornare Chrome all’ultima versione disponibile:

    • Versioni Windows e Mac: 128.0.6613.120
    • Versioni Linux: 128.0.6613.119

    L’aggiornamento verrà distribuito nei prossimi giorni/settimane, ma è possibile verificare manualmente la disponibilità di nuovi aggiornamenti direttamente nelle impostazioni del browser.

    La sicurezza online è una questione fondamentale, e mantenere aggiornati i propri software è il modo migliore per ridurre i rischi. Ti invitiamo a verificare immediatamente se il tuo browser è aggiornato per evitare di essere esposto a queste vulnerabilità.

    Esprimi la tua opinione su questo aggiornamento di sicurezza e su come gestisci la sicurezza dei tuoi dispositivi, commentando nel form qui sotto!

  • GDPR e sicurezza informatica: protezione dei dati

    GDPR e sicurezza informatica: protezione dei dati

    Introduzione al GDPR

    Il GDPR è l’acronimo di General Data Protection Regulation, noto in italiano come Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Si tratta di una normativa dell’Unione Europea adottata per armonizzare le leggi sulla protezione dei dati personali in tutta l’UE e per rafforzare i diritti dei cittadini in merito alla gestione dei propri dati.

    Il GDPR è stato approvato dal Parlamento Europeo il 27 aprile 2016 ed è ufficialmente entrato in vigore il 24 maggio 2016, ma la sua attuazione è avvenuta a distanza di due anni, quindi a partire dal 25 maggio 2018. 

    Da quel momento, tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro ubicazione, che trattano dati personali di cittadini dell’Unione Europea, sono obbligate a conformarsi a questa normativa.

    In generale, il GDPR prevede che le aziende debbano raccogliere e trattare i dati personali in modo lecito, trasparente e limitato alle finalità del trattamento dichiarate. 

    Gli individui hanno il diritto di sapere quali dati sono raccolti su di loro, di accedere a tali dati, di richiederne la rettifica o la cancellazione, e di opporsi a determinate modalità di trattamento. Inoltre, il regolamento impone alle aziende di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati personali, prevenendo accessi non autorizzati e altre minacce che potrebbero compromettere la privacy degli individui.

    GDPR e sicurezza informatica: un binomio essenziale

    Il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, noto come GDPR, è stato introdotto per garantire che i diritti e le libertà delle persone fisiche siano adeguatamente tutelati nel contesto del trattamento dei dati personali

    Questo ha posto nuove sfide per le aziende, specialmente in relazione alla sicurezza informatica. Anche se alcuni ritengono che “la sicurezza informatica è esclusa dal gdpr“, in realtà, il GDPR richiede che ogni organizzazione metta in atto misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati.

    Le basi del GDPR e la sicurezza informatica

    Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) non solo stabilisce le modalità con cui i dati personali devono essere trattati, ma impone anche precise misure di sicurezza per proteggerli. Queste misure sono necessarie per garantire un ambiente sicuro per il trattamento dei dati, tenendo conto dello stato dell’arte in materia di sicurezza informatica e del livello di rischio connesso a potenziali minacce.

    Sebbene il GDPR non fornisca istruzioni tecniche specifiche su come implementare la sicurezza informatica, obbliga le aziende a garantire un livello di protezione adeguato per prevenire accessi non autorizzati, furti di dati e altre violazioni.

    Misure di sicurezza informatica richieste dal GDPR

    Per garantire la conformità al GDPR, le aziende devono adottare misure di sicurezza che includano:

    1. Crittografia dei dati
      Il GDPR incoraggia l’uso della crittografia per proteggere le informazioni sensibili.
      • Esempio: Un ospedale che gestisce dati sanitari può adottare crittografia end-to-end per proteggere i referti medici inviati ai pazienti via email.
      • Esempio: Una banca utilizza crittografia AES a 256 bit per proteggere i dati delle transazioni online dei clienti.
    2. Controllo degli accessi
      Limitare l’accesso ai dati solo a chi ne ha realmente bisogno riduce il rischio di violazioni.
      • Esempio: Un’azienda di e-commerce adotta autenticazione a più fattori (MFA) per garantire che solo i dipendenti autorizzati possano accedere ai dati dei clienti.
      • Esempio: Un’università implementa un sistema di autorizzazione basato sui ruoli (RBAC) per limitare l’accesso ai documenti degli studenti solo ai professori e agli amministratori autorizzati.
    3. Monitoraggio e rilevamento delle minacce
      Il GDPR richiede misure per rilevare e rispondere rapidamente alle violazioni dei dati.
      • Esempio: Un’azienda farmaceutica utilizza SIEM (Security Information and Event Management) per monitorare in tempo reale eventuali accessi sospetti ai server aziendali.
      • Esempio: Una piattaforma di social media impiega sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS/IPS) per identificare e bloccare attività anomale nei database degli utenti.
    4. Pseudonimizzazione dei dati
      La pseudonimizzazione è una tecnica che separa i dati personali dai dettagli identificativi.
      • Esempio: Un’azienda di ricerca medica utilizza codici anonimi per archiviare dati clinici dei pazienti senza rivelarne direttamente l’identità.
      • Esempio: Una compagnia assicurativa trasforma i dati sensibili in identificatori unici, in modo che le informazioni personali non siano direttamente riconducibili a un individuo specifico.
    5. Piani di risposta agli incidenti
      Avere un piano per rispondere alle violazioni è fondamentale per ridurre i danni e rispettare l’obbligo di notifica imposto dal GDPR.
      • Esempio: Un’azienda fintech ha un protocollo di notifica delle violazioni che le permette di informare le autorità entro 72 ore, come richiesto dal GDPR.
      • Esempio: Una multinazionale del settore retail organizza simulazioni di attacchi informatici (red teaming) per testare la prontezza del team di sicurezza nella gestione delle crisi.

    Il principio di accountability

    Uno dei concetti chiave del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è il principio di accountability. Questo principio impone alle aziende non solo di conformarsi alle normative sulla protezione dei dati, ma anche di dimostrare attivamente che le misure tecniche e organizzative adottate sono adeguate ed efficaci.

    Non basta rispettare le regole: le organizzazioni devono poter provare che hanno implementato misure proporzionatealla natura del trattamento dei dati e ai rischi associati. Questo implica una valutazione continua del rischio, con l’adozione di soluzioni che seguano lo stato dell’arte in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati.

    Come si concretizza l’accountability?

    Le aziende possono dimostrare il rispetto del principio di accountability attraverso diverse azioni:

    1. Redazione e aggiornamento del Registro delle attività di trattamento

    Il GDPR richiede alle aziende di documentare il trattamento dei dati personali in un registro delle attività.

    • Esempio: Un’azienda che offre servizi di marketing digitale mantiene un registro aggiornato delle campagne pubblicitarie, specificando quali dati personali vengono raccolti (email, preferenze di acquisto), chi ha accesso a tali dati e per quanto tempo vengono conservati.
    • Esempio: Un ospedale gestisce un registro dettagliato in cui documenta le finalità del trattamento dei dati sanitari, i sistemi di protezione adottati e le categorie di persone che vi possono accedere.

    2. Adozione di politiche di protezione dei dati (Data Protection Policy)

    Le aziende devono disporre di politiche chiare sulla gestione dei dati e assicurarsi che tutti i dipendenti ne siano a conoscenza.

    • Esempio: Una banca ha una politica interna sulla protezione dei dati che stabilisce regole rigide su come i dipendenti possano accedere ai dati finanziari dei clienti e le procedure da seguire in caso di tentativo di violazione.
    • Esempio: Un’azienda di e-commerce implementa una policy per il trattamento dei dati degli utenti, assicurandosi che i dati delle carte di credito siano criptati e che i clienti possano richiedere facilmente la cancellazione dei loro dati.

    3. Valutazioni d’Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA – Data Protection Impact Assessment)

    Le DPIA sono obbligatorie quando un trattamento di dati può comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone.

    • Esempio: Un’azienda di videosorveglianza che installa telecamere con riconoscimento facciale esegue una DPIAper valutare i rischi per la privacy e le contromisure da adottare.
    • Esempio: Una piattaforma di social media che introduce un nuovo sistema di profilazione basato sull’intelligenza artificiale esegue una DPIA per valutare l’impatto sui diritti degli utenti.

    4. Nomina di un Data Protection Officer (DPO)

    Le aziende devono designare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) se trattano dati su larga scala o categorie particolari di dati.

    • Esempio: Un ente sanitario che gestisce informazioni sensibili sui pazienti nomina un DPO per monitorare la conformità al GDPR e fornire consulenza sulle misure di sicurezza da adottare.
    • Esempio: Un’azienda che sviluppa software per il trattamento di dati biometrici assume un DPO per supervisionare le pratiche di protezione dei dati.

    5. Formazione del personale sulla protezione dei dati

    L’accountability implica anche la sensibilizzazione dei dipendenti riguardo alle pratiche di sicurezza e protezione dei dati.

    • Esempio: Un’azienda IT organizza corsi di formazione annuali per i suoi dipendenti su phishing, gestione sicura delle password e protezione dei dati aziendali.
    • Esempio: Un istituto finanziario introduce test periodici di sicurezza per verificare se i dipendenti riconoscono email di phishing e adottano le corrette misure di protezione.

    6. Notifica tempestiva delle violazioni dei dati

    Il GDPR impone l’obbligo di notificare entro 72 ore eventuali violazioni di dati personali alle autorità competenti e, in alcuni casi, anche agli interessati.

    Esempio: Un’app di mobile banking rileva un accesso non autorizzato ai conti dei clienti e invia notifiche immediate agli utenti, suggerendo di modificare le credenziali di accesso.

    Esempio: Una società di telecomunicazioni, dopo aver subito un attacco informatico che ha compromesso i dati di migliaia di utenti, informa il Garante della Privacy entro il termine previsto e contatta direttamente i clienti colpiti.

    Misure tecniche e organizzative adeguate

    Cosa Significa “Misure di Sicurezza Adeguate” nel GDPR?

    Nel contesto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), il concetto di misure di sicurezza adeguate si riferisce all’adozione di strumenti e pratiche proporzionate al livello di rischio associato al trattamento dei dati personali.

    L’articolo 32 del GDPR stabilisce che le aziende devono implementare misure di sicurezza che tengano conto di:

    • Lo stato dell’arte in materia di sicurezza informatica.
    • costi di implementazione delle misure.
    • La natura, il contesto e le finalità del trattamento dei dati.
    • Il rischio per i diritti e le libertà degli interessati in caso di violazione.

    Questo significa che non esiste una soluzione unica per tutte le aziende: le misure devono essere scalabili e proporzionate in base ai dati trattati e ai potenziali pericoli.

    Valutazione del Rischio: Il Primo Passo per la Sicurezza Adeguata

    Prima di adottare misure di sicurezza, un’azienda deve effettuare una valutazione del rischio per individuare minacce e vulnerabilità nei propri sistemi informatici. Questa analisi può includere:

    • Identificazione dei dati trattati (es. dati sensibili come informazioni sanitarie o dati finanziari).
    • Analisi delle minacce (hacker, malware, accessi non autorizzati).
    • Valutazione delle vulnerabilità interne (es. dipendenti con password deboli, software obsoleti).
    • Impatto potenziale di una violazione (furto di identità, danni reputazionali, sanzioni).

    Misure di Sicurezza Informatiche nel GDPR: Esempi Pratici

    A seconda della dimensione dell’azienda e del tipo di dati trattati, le misure possono variare. Ecco una panoramica delle principali soluzioni adottabili:

    1. Crittografia dei Dati: Protezione delle Informazioni Sensibili

    La crittografia aiuta a proteggere i dati trasformandoli in un formato illeggibile senza una chiave di decrittazione.

    • Piccola azienda: Un piccolo studio legale protegge i documenti dei clienti con crittografia a livello di disco sui laptop aziendali.
    • Grande azienda: Una banca utilizza crittografia AES a 256 bit per proteggere le transazioni online dei clienti e la memorizzazione delle credenziali di accesso.

    2. Controllo degli Accessi: Limitare Chi Può Vedere i Dati

    Restringere l’accesso ai dati personali ai soli dipendenti autorizzati è una misura essenziale per evitare fughe di dati.

    • Piccola azienda: Un e-commerce limita l’accesso ai dati dei clienti solo al team di assistenza tramite autenticazione a più fattori (MFA).
    • Grande azienda: Un ospedale implementa un sistema di accesso basato su ruoli (RBAC) in cui solo i medici possono accedere ai dati sanitari dei pazienti, mentre il personale amministrativo può vedere solo le informazioni di fatturazione.

    3. Monitoraggio e Rilevamento delle Minacce

    Implementare sistemi di monitoraggio permette di individuare in tempo reale attività sospette o tentativi di accesso non autorizzati.

    • Piccola azienda: Un’agenzia di consulenza utilizza un firewall avanzato e un software di rilevamento delle intrusioni per proteggere i dati aziendali.
    • Grande azienda: Una multinazionale adotta un SIEM (Security Information and Event Management) per raccogliere e analizzare i log di sistema alla ricerca di anomalie.

    4. Backup e Disaster Recovery: Garantire la Disponibilità dei Dati

    Avere copie di sicurezza dei dati permette di ripristinare le informazioni in caso di attacco informatico o guasto.

    • Piccola azienda: Uno studio dentistico effettua backup automatici su cloud ogni 24 ore per proteggere le cartelle cliniche dei pazienti.
    • Grande azienda: Una compagnia aerea utilizza una strategia di disaster recovery con replicazione dei dati in tempo reale su server situati in diverse parti del mondo.

    5. Pseudonimizzazione: Separare i Dati Personali dagli Identificatori

    La pseudonimizzazione riduce il rischio per la privacy, separando le informazioni identificative dal resto dei dati.

    • Piccola azienda: Un sito di sondaggi online utilizza ID numerici anonimi al posto dei nomi degli utenti per ridurre il rischio in caso di violazione.
    • Grande azienda: Un istituto di ricerca sanitaria archivia i dati genetici dei pazienti utilizzando identificatori univoci per garantire che non possano essere direttamente associati a un individuo.

    6. Procedure di Risposta agli Incidenti: Essere Pronti in Caso di Violazione

    Il GDPR impone alle aziende di notificare le violazioni dei dati alle autorità entro 72 ore.

    Grande azienda: Una società di telecomunicazioni ha un team di risposta agli incidenti (CSIRT) che interviene immediatamente in caso di attacchi informatici, mitigando il danno e avvisando gli utenti coinvolti.

    Piccola azienda: Un negozio online subisce un attacco hacker e segue il protocollo interno di notifica della violazione, informando tempestivamente sia i clienti che il Garante della Privacy.

    Il trattamento mette in atto misure di sicurezza

    Le organizzazioni sono chiamate a garantire che ogni trattamento dei dati personali mette in atto misure di sicurezza appropriate. 

    Questo significa che la sicurezza non è un aspetto che può essere considerato solo all’inizio di un progetto o durante la progettazione di un sistema, ma deve essere integrato in ogni fase del ciclo di vita dei dati. Il regolamento europeo sottolinea che le aziende devono considerare il contesto e delle finalità del trattamento e tenere conto dello stato dell’arte per decidere quali misure adottare.

    Le misure possono includere l’adozione di politiche di sicurezza, la formazione del personale, l’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate e la creazione di processi per la gestione delle violazioni dei dati. Questo approccio proattivo è essenziale per mantenere la conformità al GDPR e per proteggere i dati in modo efficace.

    Il legame tra GDPR e sicurezza informatica

    In sintesi, il GDPR e la sicurezza informatica sono strettamente collegati. Sebbene la sicurezza informatica non sia l’unico obiettivo del GDPR, è evidente che il regolamento richiede alle organizzazioni di adottare misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati personali. 

    Questo implica un impegno continuo da parte delle aziende per valutare i rischi, adottare le migliori pratiche e garantire un livello di sicurezza adeguato per prevenire accessi non autorizzati e altre minacce. In un mondo sempre più digitale, la protezione dei dati non è solo una questione di conformità normativa, ma è anche fondamentale per salvaguardare i diritti e le libertà delle persone fisiche. 

    Domande frequenti

    Cos’è il GDPR e come influisce sulla sicurezza informatica?
    Il GDPR è un regolamento europeo che stabilisce norme per la protezione dei dati personali. Esso richiede l’adozione di misure di sicurezza informatica per proteggere tali dati.

    La sicurezza informatica è esclusa dal GDPR?
    No, la sicurezza informatica non è esclusa dal GDPR. Anzi, il GDPR impone l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati.

    Cosa sono le misure tecniche e organizzative adeguate?
    Sono pratiche e strumenti adottati dalle aziende per garantire che il trattamento dei dati personali avvenga in modo sicuro, tenendo conto dello stato dell’arte e dei rischi.

    Il GDPR richiede la crittografia dei dati?
    Il GDPR non impone esplicitamente la crittografia, ma la considera una misura utile in molti casi per proteggere i dati personali.

    Come si dimostra la conformità al GDPR?
    Attraverso il principio di accountability, che richiede di documentare e dimostrare l’adozione di misure di sicurezza adeguate al contesto e alle finalità del trattamento dei dati.

    Qual è il ruolo del trattamento dei dati nel GDPR?
    Il trattamento dei dati è qualsiasi operazione eseguita sui dati personali. Il GDPR richiede che ogni trattamento sia sicuro e conforme alle norme del regolamento.

    Cosa significa “livello di sicurezza adeguato”?
    Significa adottare misure di sicurezza proporzionate al rischio associato al trattamento dei dati, considerando anche il contesto e le finalità del trattamento.

    Il GDPR si applica solo alle grandi aziende?
    No, il GDPR si applica a tutte le organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni, che trattano dati personali di cittadini dell’UE.

    Come si gestiscono le violazioni dei dati sotto il GDPR?
    Le violazioni devono essere comunicate alle autorità competenti entro 72 ore e, in alcuni casi, agli interessati.

    Il GDPR richiede l’uso di tecnologie avanzate?
    Il GDPR richiede che le misure di sicurezza adottate siano appropriate, tenendo conto dello stato dell’arte, ma non specifica tecnologie particolari.

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