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L’evoluzione dell’ingegneria sociale: dalle email ai finti operatori Google, il nuovo volto del cybercrime mette a rischio milioni di account Gmail
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(altro…)APT41 si distingue non solo per la sua longevità, ma per la capacità unica di fondere spionaggio di Stato e cybercrime a fini di lucro. Questa entità fluida, nota anche con i nomi di Wicked Panda, Earth Baku o Bronze Atlas, rappresenta una nuova forma di minaccia: quella dei gruppi ibridi, sponsorizzati da un governo ma con la libertà operativa di una gang criminale.
APT41 non è solo un braccio operativo della cybersicurezza cinese: è anche una macchina perfetta per monetizzare vulnerabilità e dati rubati. In grado di muoversi con agilità tra il cyberspazio statale e quello underground, ha attaccato sistemi sanitari, aziende tech, industrie manifatturiere e persino infrastrutture scolastiche. Non per ideologia, ma per vantaggio.
Il loro arsenale è tra i più raffinati:
APT41 sa come sfruttare ogni angolo del web legittimo per i propri scopi:
Il gruppo è noto per reagire in tempo record alle vulnerabilità pubblicate. Il caso Log4Shell lo ha visto in azione a poche ore dall’avviso CVE. Non mancano poi exploit cuciti su misura per software di nicchia, dimostrando una capacità di R&D degna di un laboratorio militare.
Earth Baku, una delle sue cellule, ha portato le operazioni in Europa e Medio Oriente. L’Italia è tra i Paesi colpiti. E i bersagli sono sempre più trasversali: non più solo difesa o energia, ma anche università, hotel, cliniche, stabilimenti produttivi.
Contro APT41 non bastano firewall o antivirus. Servono:
APT41 si prepara a usare intelligenza artificiale per ingannare i sistemi di difesa basati su machine learning. E punta a tecniche sempre più sottili per sfuggire all’attribuzione. Potremmo non sapere nemmeno di essere sotto attacco.
La cybersicurezza non è più una questione tecnica, ma geopolitica. E gruppi come APT41 ci ricordano che ogni clic è una possibile breccia, ogni vulnerabilità una porta d’accesso.
Abstract
Il typosquatting è una minaccia pervasiva nel panorama digitale, che sfrutta semplici errori di ortografia per ingannare gli utenti e compromettere la sicurezza informatica. Comprendere cos’è il typosquatting e adottare misure preventive può aiutare sia i singoli utenti che le aziende a proteggersi da questa pratica insidiosa. Rimani vigile, controlla sempre gli URL e utilizza strumenti di sicurezza per garantire un’esperienza online più sicura.
Il typosquatting è una pratica ingannevole che sfrutta gli errori umani. Immagina di digitare rapidamente l’indirizzo di un sito e commettere un piccolo errore di battitura, per poi essere reindirizzato su un sito malevolo.
Questo è il typosquatting, noto anche come URL hijacking, una forma di cybersquatting che sfrutta errori di ortografia o di digitazione per reindirizzare gli utenti verso siti fraudolenti.
In questo articolo esploreremo cos’è il typosquatting, come funziona e come puoi proteggerti da questa minaccia informatica.
Il typosquatting, o URL hijacking, è una pratica malevola in cui i cybercriminali registrano dominimolto simili a quelli di siti web popolari, ma con piccoli errori di ortografia o variazioni. Questi domini simili sono progettati per ingannare gli utenti che digitano erroneamente un URL, portandoli a visitare un sito fraudolento invece di quello desiderato.
Ad esempio, se intendevi visitare “example.com” ma hai digitato “exmaple.com”, potresti finire su un sito typosquat. Questi siti spesso imitano l’aspetto del sito legittimo, utilizzando loghi simili e una struttura simile, per convincere gli utenti di essere nel posto giusto.
Il typosquatting è una tecnica subdola che sfrutta gli errori umani più comuni per reindirizzare gli utenti verso siti fraudolenti. Questi errori possono essere di vario tipo, e i cybercriminali li sfruttano per registrare domini simili a quelli di siti web popolari. Ecco alcuni esempi concreti di come funziona il typosquatting:
1. Errori di Battitura
Uno degli errori più comuni è la semplice svista durante la digitazione di un URL. Ad esempio, invece di digitare “google.com”, un utente potrebbe accidentalmente scrivere “gogle.com” (mancanza di una “o”). Un typosquatter potrebbe aver registrato “gogle.com” per reindirizzare il traffico verso un sito malevolo.
Esempio pratico:
Questo dominio fraudolento potrebbe ospitare un sito di phishing che imita la pagina di accesso di Google, cercando di rubare le credenziali degli utenti.
2. Errori di spelling
A volte, gli errori di ortografia sono causati dalla difficoltà di scrivere correttamente parole complesse o straniere. Ad esempio, invece di “facebook.com”, un utente potrebbe digitare “facebok.com” (mancanza di una “e”).
Esempio pratico:
Questo dominio potrebbe essere utilizzato per reindirizzare gli utenti verso un sito che raccoglie dati personali o diffonde malware.
3. Pluralizzazione
Un’altra tattica comune è la pluralizzazione del nome di dominio. Ad esempio, invece di visitare “example.com”, un utente potrebbe digitare “examples.com”.
Esempio pratico:
Questo dominio potrebbe essere utilizzato per mostrare pubblicità invasive o per reindirizzare il traffico verso un concorrente.
4. Diversi domini di primo livello (TLD)
I typosquatter spesso registrano domini con top-level domain (TLD) diversi da quello originale. Ad esempio, invece di “example.com”, potrebbero usare “example.org” o “example.net”.
Esempio pratico:
Questi domini potrebbero essere utilizzati per reindirizzare gli utenti verso siti di phishing o per generare entrate pubblicitarie.
Una volta che un utente atterra su un sito typosquat, le conseguenze possono essere diverse:
Un typosquatter potrebbe utilizzare un semplice script per reindirizzare gli utenti verso un sito malevolo. Ecco un esempio di codice HTML e JavaScript che potrebbe essere utilizzato:
html
<!DOCTYPE html>
<html lang="it">
<head>
<meta charset="UTF-8">
<title>Benvenuto su Example.com</title>
<script type="text/javascript">
// Reindirizza l'utente dopo 3 secondi
setTimeout(function() {
window.location.href = "https://sito-malevolo.com";
}, 3000);
</script>
</head>
<body>
<h1>Stai per essere reindirizzato...</h1>
<p>Se non sei reindirizzato automaticamente, <a href="https://sito-malevolo.com">clicca qui</a>.</p>
</body>
</html>
In questo esempio, l’utente viene reindirizzato automaticamente dopo 3 secondi verso un sito malevolo. Durante questo lasso di tempo, il sito potrebbe mostrare un messaggio ingannevole per far credere all’utente di essere nel posto giusto.
Possiamo scrivere un semplice script Python per generare varianti di un dominio ed eseguire una verifica online per capire se questi domini sono stati registrati.
Passaggi del codice
python
import itertools
import requests
import whois
# Genera varianti comuni di un dominio
def generate_typosquatting_domains(domain):
common_typos = []
# Errori di battitura comuni
common_typos.append(domain.replace("o", "0")) # amazon -> amaz0n
common_typos.append(domain.replace("i", "1")) # linkedin -> l1nkedin
common_typos.append(domain.replace("e", "3")) # google -> googl3
common_typos.append(domain + ".net") # TLD differente
common_typos.append(domain[:-1]) # Rimozione ultima lettera (twitter -> twitte)
return common_typos
# Controlla se un dominio esiste
def check_domain(domain):
try:
whois.whois(domain) # Query WHOIS
return True
except:
return False # Il dominio non esiste
# Esegue il controllo su più domini
def check_typosquatting_domains(original_domain):
typo_domains = generate_typosquatting_domains(original_domain)
print(f"Checking for possible typosquatting domains related to {original_domain}...\n")
for domain in typo_domains:
full_domain = domain if domain.startswith("http") else f"http://{domain}"
exists = check_domain(domain)
if exists:
print(f"[⚠️ ALERT] Typosquatting domain detected: {domain}")
else:
print(f"[✔ SAFE] No typosquatting detected for: {domain}")
# Esegui lo script per un dominio specifico
original_website = "amazon.com"
check_typosquatting_domains(original_website)
Come funziona il codice?
Esempio di Output
Se eseguiamo lo script per amazon.com, potremmo ottenere un risultato come questo:
less
Checking for possible typosquatting domains related to amazon.com...
[⚠️ ALERT] Typosquatting domain detected: amaz0n.com
[✔ SAFE] No typosquatting detected for: amazn.com
[⚠️ ALERT] Typosquatting domain detected: amazon.net
[✔ SAFE] No typosquatting detected for: amaz0n.net
[✔ SAFE] No typosquatting detected for: amazo.com
I pericoli del typosquatting sono significativi. Gli utenti potrebbero inconsapevolmente fornire dati personali a malintenzionati, portando a furti di identità o perdite finanziarie. Anche le aziende sono a rischio, poiché il typosquatting può danneggiare la loro reputazione e portare a una perdita di fiducia da parte dei clienti.
Inoltre, il typosquatting può essere utilizzato per reindirizzare il traffico da siti legittimi a concorrenti o piattaforme malevole. Ciò non solo danneggia il traffico del sito originale, ma può anche causare complicazioni legali e finanziarie.
Prevenire il typosquatting richiede una combinazione di consapevolezza e misure proattive. Ecco alcune strategie per proteggere te stesso e la tua organizzazione:
I digital twins rappresentano una delle tecnologie più rivoluzionarie dell’Industria 4.0, consentendo di creare una rappresentazione virtuale di oggetti, processi o sistemi reali. Il loro utilizzo si estende a numerosi settori, dalla manifattura alla sanità, dall’automotive alle smart cities, con applicazioni che vanno dalla manutenzione predittiva all’ottimizzazione delle prestazioni. Tuttavia, questa tecnologia ha anche implicazioni significative per la cybersecurity, poiché l’integrazione con le tecnologie digitali introduce nuove vulnerabilità e sfide. In questo articolo, esploreremo il digital twin cos’è, il suo significato, i vantaggi e i rischi per la sicurezza informatica.
Un digital twin è una rappresentazione digitale di un’entità fisica, aggiornata costantemente attraverso dati in tempo reale provenienti da sensori e dispositivi IoT. Questo modello consente di simulare, analizzare e ottimizzare il comportamento del sistema fisico, consentendo di prevedere guasti, migliorare la gestione delle risorse e prendere decisioni più informate.
Il funzionamento di un digital twin si articola in tre fasi principali:
I gemelli digitali possono assumere diverse forme a seconda del loro utilizzo:
Ecco alcuni esempi di digital twins applicati a diversi settori:
Con l’aumento della digitalizzazione, la sicurezza dei digital twins diventa una priorità. Ecco alcune delle principali implicazioni:
L’adozione dei digital twins offre numerosi vantaggi, tra cui:
Tuttavia, esistono anche alcuni rischi:
I digital twins rappresentano un’innovazione chiave per la gestione e l’ottimizzazione dei sistemi complessi, ma il loro utilizzo richiede un’attenzione particolare alla cybersecurity. La protezione dei dati in tempo reale, la sicurezza delle infrastrutture digitali e la prevenzione degli attacchi informatici sono elementi essenziali per garantire il successo di questa tecnologia. Con una corretta strategia di implementazione, i digital twins possono trasformare radicalmente il modo in cui operiamo e prendiamo decisioni nel mondo digitale.
La strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 rappresenta un pilastro fondamentale per rafforzare la protezione digitale del nostro Paese. Questo piano ambizioso mira a garantire un livello elevato di cyber resilienza, proteggendo le infrastrutture critiche, promuovendo tecnologie innovative e affrontando le crescenti minacce cyber. Il presidente del consiglio, insieme al consiglio dei ministri, svolge un ruolo centrale nella supervisione e nell’attuazione di questa strategia, guidando le politiche nazionali verso l’autonomia strategica e la cooperazione a livello europeo.
Tra gli obiettivi principali della strategia vi è il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture critiche nei settori dell’energia, dei trasporti e della sanità, nonché il rafforzamento della resilienza delle pubbliche amministrazioni. Questo significa essere pronti a gestire emergenze informatiche, rispondendo rapidamente agli attacchi e riducendo al minimo i danni. Per sostenere queste iniziative, è stato istituito un fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza, con risorse pari a milioni di euro, destinato alla gestione delle crisi cibernetiche e alla protezione delle infrastrutture digitali.
Un aspetto centrale della strategia è il rafforzamento della governance. Il centro nazionale di coordinamento svolge un ruolo essenziale, promuovendo la cooperazione tra le autorità nazionali ed europee e favorendo la condivisione di informazioni su rischi e minacce. Questo approccio integrato è supportato da un dettagliato piano di implementazione, che garantisce che le misure previste devono essere efficaci e adattabili all’evoluzione della minaccia cyber.
La gestione delle crisi cibernetiche è uno degli elementi chiave del piano. La strategia punta a prevenire, rispondere e recuperare rapidamente dagli attacchi informatici, coinvolgendo il settore pubblico e privato per costruire una solida resilienza del Paese. Questo approccio include anche misure innovative come il miglioramento della sicurezza nella catena di approvvigionamento di prodotti e servizi TIC, l’introduzione di requisiti di cybersicurezza negli appalti pubblici e il contrasto alla disinformazione online, considerata una delle principali minacce ibride.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) gioca un ruolo chiave nell’attuazione della strategia, collaborando con il presidente del consiglio e il centro nazionale di coordinamento per garantire un approccio integrato. Inoltre, l’Agenzia si occupa della promozione di programmi di formazione e sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza dei cittadini e delle imprese, fornendo strumenti pratici per adottare buone pratiche di igiene informatica.
La strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 non si limita alla gestione dei rischi, ma guarda al futuro, promuovendo lo sviluppo di competenze digitali e favorendo l’autonomia strategica nazionale ed europea nel settore del digitale. Attraverso una cooperazione internazionale, il nostro Paese si impegna a creare un ambiente sicuro e resiliente, affrontando con decisione le sfide del panorama digitale.
Un gruppo di hacker ha utilizzato Telegram per diffondere spyware, mirato a utenti e aziende del settore fintech e trading
Il team di ricerca di Kaspersky ha recentemente rivelato una campagna di malware globale in cui i criminali informatici utilizzano Telegram per distribuire spyware. Questo malware, un Trojan particolarmente sofisticato, è progettato per rubare dati sensibili come password e prendere il controllo dei dispositivi per scopi di spionaggio, rivolgendosi a utenti individuali e aziende nel settore fintech e del trading.
La campagna sembra essere collegata a DeathStalker, un attore di Advanced Persistent Threat (APT) che offre servizi di hacking e intelligence finanziaria su commissione. Durante l’ultimo attacco osservato, DeathStalker ha tentato di infettare le vittime con il malware DarkMe, un Trojan a accesso remoto (RAT) capace di rubare informazioni e eseguire comandi da un server remoto.
Gli hacker hanno puntato a canali Telegram frequentati da appassionati e professionisti del settore trading e fintech. La campagna è stata globale, colpendo più di 20 paesi in Europa, Asia, America Latina e Medio Oriente.
L’analisi della catena di infezione ha mostrato che gli attori hanno usato archivi malevoli in formato RAR o ZIP, allegandoli ai post su Telegram. Al loro interno, file apparentemente innocui con estensioni come .LNK, .com e .cmd avviano l’infezione, portando all’installazione del malware DarkMe.
Secondo Maher Yamout, esperto di Kaspersky, i cybercriminali usano canali Telegram per eludere i controlli di sicurezza: “Usare piattaforme di messaggistica come Telegram induce le vittime a fidarsi e scaricare il malware senza avvisi di sicurezza, meno presenti rispetto ai download da internet.”
DeathStalker adotta tecniche avanzate per nascondere le tracce: elimina file e strumenti utilizzati durante l’attacco e aumenta la dimensione del malware per evitare l’identificazione, simulando attività di altri gruppi di APT.
Per proteggersi dai rischi, Kaspersky raccomanda di:
Google rilascia un aggiornamento di sicurezza per Chrome: 2 vulnerabilità ad alta gravità corrette
Google ha rilasciato un aggiornamento per il browser Chrome che corregge 4 vulnerabilità di sicurezza, di cui 2 classificate come “ad alta gravità”. Questo aggiornamento riguarda tutte le principali piattaforme, comprese Windows, Mac e Linux. Ecco cosa c’è da sapere per proteggere il proprio dispositivo.
Google ha recentemente reso disponibile un aggiornamento per la versione stabile di Google Chrome, risolvendo alcune vulnerabilità critiche che potrebbero compromettere la sicurezza degli utenti. Le vulnerabilità identificate riguardano la possibilità di eseguire codice arbitrario, con un impatto stimato ALTO/ARANCIONE (65,12/100). È dunque essenziale aggiornare il proprio browser alla versione più recente per evitare potenziali attacchi.
Le versioni interessate da queste vulnerabilità includono:
Se il tuo browser utilizza una di queste versioni, è fortemente consigliato procedere immediatamente all’aggiornamento.
Le vulnerabilità scoperte riguardano specifiche tipologie di attacchi, come l’arbitrary code execution. Due delle più critiche sono le seguenti:
Entrambe queste vulnerabilità sono state classificate come di “alta gravità”, il che significa che potrebbero permettere a un attaccante di eseguire codice dannoso sul dispositivo della vittima.
Per proteggere i dispositivi, Google consiglia di aggiornare Chrome all’ultima versione disponibile:
L’aggiornamento verrà distribuito nei prossimi giorni/settimane, ma è possibile verificare manualmente la disponibilità di nuovi aggiornamenti direttamente nelle impostazioni del browser.
La sicurezza online è una questione fondamentale, e mantenere aggiornati i propri software è il modo migliore per ridurre i rischi. Ti invitiamo a verificare immediatamente se il tuo browser è aggiornato per evitare di essere esposto a queste vulnerabilità.
Esprimi la tua opinione su questo aggiornamento di sicurezza e su come gestisci la sicurezza dei tuoi dispositivi, commentando nel form qui sotto!
Il GDPR è l’acronimo di General Data Protection Regulation, noto in italiano come Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Si tratta di una normativa dell’Unione Europea adottata per armonizzare le leggi sulla protezione dei dati personali in tutta l’UE e per rafforzare i diritti dei cittadini in merito alla gestione dei propri dati.
Il GDPR è stato approvato dal Parlamento Europeo il 27 aprile 2016 ed è ufficialmente entrato in vigore il 24 maggio 2016, ma la sua attuazione è avvenuta a distanza di due anni, quindi a partire dal 25 maggio 2018.
Da quel momento, tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro ubicazione, che trattano dati personali di cittadini dell’Unione Europea, sono obbligate a conformarsi a questa normativa.
In generale, il GDPR prevede che le aziende debbano raccogliere e trattare i dati personali in modo lecito, trasparente e limitato alle finalità del trattamento dichiarate.
Gli individui hanno il diritto di sapere quali dati sono raccolti su di loro, di accedere a tali dati, di richiederne la rettifica o la cancellazione, e di opporsi a determinate modalità di trattamento. Inoltre, il regolamento impone alle aziende di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati personali, prevenendo accessi non autorizzati e altre minacce che potrebbero compromettere la privacy degli individui.
Il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, noto come GDPR, è stato introdotto per garantire che i diritti e le libertà delle persone fisiche siano adeguatamente tutelati nel contesto del trattamento dei dati personali.
Questo ha posto nuove sfide per le aziende, specialmente in relazione alla sicurezza informatica. Anche se alcuni ritengono che “la sicurezza informatica è esclusa dal gdpr“, in realtà, il GDPR richiede che ogni organizzazione metta in atto misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) non solo stabilisce le modalità con cui i dati personali devono essere trattati, ma impone anche precise misure di sicurezza per proteggerli. Queste misure sono necessarie per garantire un ambiente sicuro per il trattamento dei dati, tenendo conto dello stato dell’arte in materia di sicurezza informatica e del livello di rischio connesso a potenziali minacce.
Sebbene il GDPR non fornisca istruzioni tecniche specifiche su come implementare la sicurezza informatica, obbliga le aziende a garantire un livello di protezione adeguato per prevenire accessi non autorizzati, furti di dati e altre violazioni.
Per garantire la conformità al GDPR, le aziende devono adottare misure di sicurezza che includano:
Uno dei concetti chiave del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è il principio di accountability. Questo principio impone alle aziende non solo di conformarsi alle normative sulla protezione dei dati, ma anche di dimostrare attivamente che le misure tecniche e organizzative adottate sono adeguate ed efficaci.
Non basta rispettare le regole: le organizzazioni devono poter provare che hanno implementato misure proporzionatealla natura del trattamento dei dati e ai rischi associati. Questo implica una valutazione continua del rischio, con l’adozione di soluzioni che seguano lo stato dell’arte in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati.
Le aziende possono dimostrare il rispetto del principio di accountability attraverso diverse azioni:
Il GDPR richiede alle aziende di documentare il trattamento dei dati personali in un registro delle attività.
Le aziende devono disporre di politiche chiare sulla gestione dei dati e assicurarsi che tutti i dipendenti ne siano a conoscenza.
Le DPIA sono obbligatorie quando un trattamento di dati può comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone.
Le aziende devono designare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) se trattano dati su larga scala o categorie particolari di dati.
L’accountability implica anche la sensibilizzazione dei dipendenti riguardo alle pratiche di sicurezza e protezione dei dati.
Il GDPR impone l’obbligo di notificare entro 72 ore eventuali violazioni di dati personali alle autorità competenti e, in alcuni casi, anche agli interessati.
Esempio: Un’app di mobile banking rileva un accesso non autorizzato ai conti dei clienti e invia notifiche immediate agli utenti, suggerendo di modificare le credenziali di accesso.
Esempio: Una società di telecomunicazioni, dopo aver subito un attacco informatico che ha compromesso i dati di migliaia di utenti, informa il Garante della Privacy entro il termine previsto e contatta direttamente i clienti colpiti.
Cosa Significa “Misure di Sicurezza Adeguate” nel GDPR?
Nel contesto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), il concetto di misure di sicurezza adeguate si riferisce all’adozione di strumenti e pratiche proporzionate al livello di rischio associato al trattamento dei dati personali.
L’articolo 32 del GDPR stabilisce che le aziende devono implementare misure di sicurezza che tengano conto di:
Questo significa che non esiste una soluzione unica per tutte le aziende: le misure devono essere scalabili e proporzionate in base ai dati trattati e ai potenziali pericoli.
Prima di adottare misure di sicurezza, un’azienda deve effettuare una valutazione del rischio per individuare minacce e vulnerabilità nei propri sistemi informatici. Questa analisi può includere:
A seconda della dimensione dell’azienda e del tipo di dati trattati, le misure possono variare. Ecco una panoramica delle principali soluzioni adottabili:
La crittografia aiuta a proteggere i dati trasformandoli in un formato illeggibile senza una chiave di decrittazione.
Restringere l’accesso ai dati personali ai soli dipendenti autorizzati è una misura essenziale per evitare fughe di dati.
Implementare sistemi di monitoraggio permette di individuare in tempo reale attività sospette o tentativi di accesso non autorizzati.
Avere copie di sicurezza dei dati permette di ripristinare le informazioni in caso di attacco informatico o guasto.
La pseudonimizzazione riduce il rischio per la privacy, separando le informazioni identificative dal resto dei dati.
Il GDPR impone alle aziende di notificare le violazioni dei dati alle autorità entro 72 ore.
Grande azienda: Una società di telecomunicazioni ha un team di risposta agli incidenti (CSIRT) che interviene immediatamente in caso di attacchi informatici, mitigando il danno e avvisando gli utenti coinvolti.
Piccola azienda: Un negozio online subisce un attacco hacker e segue il protocollo interno di notifica della violazione, informando tempestivamente sia i clienti che il Garante della Privacy.
Le organizzazioni sono chiamate a garantire che ogni trattamento dei dati personali mette in atto misure di sicurezza appropriate.
Questo significa che la sicurezza non è un aspetto che può essere considerato solo all’inizio di un progetto o durante la progettazione di un sistema, ma deve essere integrato in ogni fase del ciclo di vita dei dati. Il regolamento europeo sottolinea che le aziende devono considerare il contesto e delle finalità del trattamento e tenere conto dello stato dell’arte per decidere quali misure adottare.
Le misure possono includere l’adozione di politiche di sicurezza, la formazione del personale, l’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate e la creazione di processi per la gestione delle violazioni dei dati. Questo approccio proattivo è essenziale per mantenere la conformità al GDPR e per proteggere i dati in modo efficace.
In sintesi, il GDPR e la sicurezza informatica sono strettamente collegati. Sebbene la sicurezza informatica non sia l’unico obiettivo del GDPR, è evidente che il regolamento richiede alle organizzazioni di adottare misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati personali.
Questo implica un impegno continuo da parte delle aziende per valutare i rischi, adottare le migliori pratiche e garantire un livello di sicurezza adeguato per prevenire accessi non autorizzati e altre minacce. In un mondo sempre più digitale, la protezione dei dati non è solo una questione di conformità normativa, ma è anche fondamentale per salvaguardare i diritti e le libertà delle persone fisiche.
Cos’è il GDPR e come influisce sulla sicurezza informatica?
Il GDPR è un regolamento europeo che stabilisce norme per la protezione dei dati personali. Esso richiede l’adozione di misure di sicurezza informatica per proteggere tali dati.
La sicurezza informatica è esclusa dal GDPR?
No, la sicurezza informatica non è esclusa dal GDPR. Anzi, il GDPR impone l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati.
Cosa sono le misure tecniche e organizzative adeguate?
Sono pratiche e strumenti adottati dalle aziende per garantire che il trattamento dei dati personali avvenga in modo sicuro, tenendo conto dello stato dell’arte e dei rischi.
Il GDPR richiede la crittografia dei dati?
Il GDPR non impone esplicitamente la crittografia, ma la considera una misura utile in molti casi per proteggere i dati personali.
Come si dimostra la conformità al GDPR?
Attraverso il principio di accountability, che richiede di documentare e dimostrare l’adozione di misure di sicurezza adeguate al contesto e alle finalità del trattamento dei dati.
Qual è il ruolo del trattamento dei dati nel GDPR?
Il trattamento dei dati è qualsiasi operazione eseguita sui dati personali. Il GDPR richiede che ogni trattamento sia sicuro e conforme alle norme del regolamento.
Cosa significa “livello di sicurezza adeguato”?
Significa adottare misure di sicurezza proporzionate al rischio associato al trattamento dei dati, considerando anche il contesto e le finalità del trattamento.
Il GDPR si applica solo alle grandi aziende?
No, il GDPR si applica a tutte le organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni, che trattano dati personali di cittadini dell’UE.
Come si gestiscono le violazioni dei dati sotto il GDPR?
Le violazioni devono essere comunicate alle autorità competenti entro 72 ore e, in alcuni casi, agli interessati.
Il GDPR richiede l’uso di tecnologie avanzate?
Il GDPR richiede che le misure di sicurezza adottate siano appropriate, tenendo conto dello stato dell’arte, ma non specifica tecnologie particolari.