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Chi di noi non ha mai avuto il sogno di creare un sito web? Magari vi siete portati avanti e avete già pensato ai contenuti e disegnato l’interfaccia: la vostra pagina è praticamente pronta. Ma manca un ultimo passaggio. Come fare in modo che tutti gli utenti la possano visitare? È qui che entrano in gioco gli hosting.

Gli hosting sono proprio quello che permette a utenti di tutto il mondo di visitare la vostra pagina. Non solo: la scelta di un buon provider può fare la differenza fra un sito di successo e uno fallimentare. Infatti, l’hosting non solo influisce sull’esperienza degli utenti, ma è anche la chiave per garantire un buon posizionamento SEO alla propria pagina. Andiamo ora a vedere quali sono le cose da considerare durante la scelta di un hosting.

Perché l’hosting serve

Una pagina web in sé è soltanto un insieme di file. Non basta avere il proprio sito salvato sul computer perché esso possa essere visto dai residenti di internet. Bisogna che esso sia caricato su un server dedicato, capace di rispondere alle richieste di download e di upload da parte di utenti in tutto il mondo. È proprio questo il servizio offerto dagli hosting: spazio su un server con abbastanza potenza da potersi interfacciare col mondo.

Ma quello che viene offerto dai provider non termina qui, altrimenti non si spiegherebbero le numerose offerte che esistono. Per essere più che adeguato, un hosting deve garantire ai visitatori della vostra pagina una user experience di qualità, che li spinga a ritornare regolarmente sul vostro sito. Non solo: ad un alto grado di soddisfazione degli utenti è associato un punteggio SEO elevato. Se queste informazioni vi sono state utili, potete trovarne altre qui. Può essere però difficile capire cosa renda uno migliore o peggiore dell’altro, o quanto esattamente siano importanti certe funzioni ed eventualmente a quali rinunciare per accaparrarsi l’offerta migliore. Eccovi spiegato tutto.

Spazio su disco

Come si è già detto, il compito principale degli hosting è quello di ospitare il vostro sito in modo che sia disponibile a tutti. Ovviamente, più spazio c’è, maggiori potranno essere i contenuti della pagina: dall’altra parte, questo comporterà l’aumento del costo del pacchetto.

Diversi provider offrono, ad un minor costo, la possibilità di usufruire di un servizio di hosting condiviso al posto che di uno dedicato. Ciò significa che più pagine web oltre alla vostra sono ospitate sullo stesso server, condividendo lo spazio. A prima vista questa può sembrare un buon affare, ma in realtà può rivelarsi svantaggioso per diversi motivi. Infatti, più cresce il numero di pagine ospitate su un singolo cresce, più diminuisce il numero di risorse che possono essere dedicate a ciascuna. Rendendole così più lente, meno efficienti, più suscettibili a blocchi e a crash.

Inoltre, c’è anche la possibilità che, a vostra insaputa, il vostro sito condivida la propria “casa” con una pagina poco raccomandabile, che pubblica articoli fuorvianti o di spam. Dato che questo tipo di webpage sono penalizzate nei motori di ricerca, c’è la possibilità che anche quelle che condividono lo stesso spazio siano segnalate da Google come non attendibili. Compresa, potenzialmente, la vostra. Considerate attentamente entrambe le opzioni a seconda della tipologia di sito che volete creare.

Il tempo di uptime

L’uptime di un sito è il lasso di tempo durante il quale esso è continuativamente online, e “aperto” alle visite. Purtroppo, per vari motivi (ad esempio di manutenzione) un uptime ideale del 100% non è raggiungibile: ma gli hosting migliori dovrebbero ambire ad avvicinarsene il più possibile.

I siti che non offrono un servizio il più costante possibile sono afflitti da diversi problemi. Il primo è una questione di utenza: i visitatori tendono ovviamente a prediligere pagine che non si bloccano continuamente. Un sito con uno scarso uptime tende ad allontanare gli utenti. Ma i problemi non si fermano qui.

Oltre che dai visitatori, una pagina con basso tempo di uptime è penalizzata anche da Google stessa. È qui che cominciano i problemi SEO: l’algoritmo del motore di ricerca tiene conto, oltre che delle parole chiave e dei contenuti, del fatto che le pagine web offrano un’esperienza di qualità. E fra i fattori che sono tenuti in considerazione c’è anche la continuità del servizio.

Il motore di ricerca assegna un punteggio SEO molto più basso alle pagine con scarso uptime rispetto a quelle che sono online la maggior parte del tempo. Questo è anche dovuto al fatto che i “crawler”, ovvero strumenti di Google che indicizzano tutte le pagine raggiungibili all’interno di un database, potrebbero non trovare la vostra pagina nel caso che essa risulti offline. Rendendola temporaneamente introvabile sui motori di ricerca.

Velocità di caricamento

Dalla velocità di caricamento di una pagina dipende il numero di visualizzazioni. Infatti, una pagina che impiega più di 3 secondi a caricare è abbandonata da più del 40% degli utenti. Ma come abbiamo visto, la velocità di caricamento di una pagina è una caratteristica determinante anche nel posizionamento nei motori di ricerca. A pagine più lente viene assegnato un punteggio SEO più basso, facendole scendere di posizione nella classifica di Google. Pertanto, la velocità dovrebbe essere una delle priorità assolute in qualsiasi servizio di hosting di qualità, che deve essere in grado di offrire un caricamento più ottimizzato possibile. Fortunatamente, esistono strumenti di Google per controllare la rapidità del proprio sito.

Posizione geografica e uso di CDN

A seconda dell’utenza che desiderate attirare nel vostro sito, è importante che controlliate bene la posizione geografica del server. Infatti, più un visitatore è lontano dal server, più la pagina impiega a caricare.

Se pensate che la maggior parte delle visite verrà dall’Italia, acquistate quindi un server che abbia sede in Italia. Ma se volete utenti da tutto il mondo? La soluzione è usufruire di una CDN (Content Delivery Network), una rete di server altamente distribuita che permette agli utenti di visualizzare la pagina minimizzando i tempi passati a caricare. Per documentarsi ulteriormente sull’argomento potete leggere questo articolo. Non tutti i provider mettono a disposizione CDN, quindi controllate bene.

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