Autore: Dopstart

  • Pagine web di qualità: 4 consigli utili per la Seo

    Pagine web di qualità: 4 consigli utili per la Seo

    Il contenuto nelle pagine web di qualità ha un peso importante ai fini dell’ottimizzazione per i motori di ricerca.

    Quando ad una determinata query di ricerca Google (o altri motori) mostrano la pagina di risultati (Serp), possiamo vedere che gli stessi mostrano risultati pertinenti.

    Risultati pertinenti sono quelli che contengono l’informazione richiesta  dall’utente che cerca la stessa su Google per soddisfare il bisogno di conoscenza.

    Un motore di ricerca che funziona bene è quello che mette nel minor tempo possibile a disposizione dell’utente l’informazione richiesta, informazione che si trova proprio nel contenuto delle pagine posizionate.

    Si parla di rilevanza del contenuto e della sua pertinenza con la richiesta di informazione.

    Per ottenere il posizionamento sui motori di ricerca, il consulente SEO sa bene che è necessario creare pagine web di qualità.

    Per creare pagine web di qualità e rendere dunque il contenuto rilevante agli occhi del motore di ricerca è importare fare queste quattro importanti valutazioni:

    1.Il contenuto offre pienamente l’informazione a chi la chiede digitando determinate parole chiave?

    Provate a immaginare come gli utenti cercano l’informazione che intendete offrire.

    Provate a simulare una ricerca su Google nel cui risultato in serp vorreste trovare il vostro contenuto.

    Infine provate a domandarvi quale contenuto potrebbe pienamente soddisfare le vostre aspettative.

    2.Il contenuto è fruibile su ogni dispositivo?

    Gli utenti cercheranno il vostro contenuto sia dal PC di casa ma anche da altri devices come ad esempio uno smartphone o un tablet.

    E’ necessario dunque che il vostro contenuto sia formattato in modo da essere pienamente fruibile su tutti i dispositivi dove potrebbe essere letto, soprattutto i mobile.

    3.La pagina web si carica in modo veloce?

    Un utente che chiede soddisfazione alla propria domanda di informazione non è disposto ad aspettare tanto per poterla soddisfare.

    E’ importante dunque che la pagina web con il vostro contenuto si carichi velocemente.

    Il rischio è che anche ben posizionati, l’utente andrà a soddisfare la sua richiesta nella pagina web mostrata dal risultato successivo.

    4.Il contenuto è accessibile a tutti?

    Non dobbiamo sottovalutare il fatto che molti utenti possono avere problemi di diverso tipo, come ad esempio visivi o uditivi.

    L’accessibilità di un contenuto è un fattore da tenere sempre in considerazione.

    Pertanto è bene testarne la fruibilità anche ad esempio con dispositivi di lettura vocale dello schermo.

  • Mvoip. Realizzato il restyling del sito web

    Mvoip. Realizzato il restyling del sito web

    E’ stato pubblicato il nuovo sito di Mvoip, sito istituzionale della Emmeti srl di Melzo (Milano), azienda specializzata in telefonia aziendale su voip, centralini aziendali e assistenza dedicata.

    Il vecchio sito Mvoip
    Il vecchio sito Mvoip

    Nel caso specifico è stato operato un totale restyling del sito web sia grafico che funzionale.

    Dal punto di vista grafico è stata rispettata la volontà del cliente di mantenere la stessa struttura del layout con la slide in header.

    Dal punto di vista funzionale sono state aggiunte azioni nella slide in header, aggiunti contatti in alto sempre in vista, aggiunta una call in action in home page.

    La home page continua con un duplice focus su “chi siamo” e sull’”assistenza dedicata”, vero fiore all’occhiello dell’azienda.

    Si focalizzano poi i servizi e i prodotti di maggior rilievo.

    La pagina si conclude con i contatti, e il richiamo alla pagina social su Facebook.

    Il nuovo sito Mvoip
    Il nuovo sito Mvoip
  • Strategia sul budget Ads

    Strategia sul budget Ads

    Il budget Ads è l’investimento in danaro che si intende attraverso strumento Google per raggiungere diversi obiettivi di business tra i quali:  aumentare la propria brand awareness, invitare utenti a visitare il proprio sito web o permette loro di fare azioni come acquistare prodotti on line.

    Di per sé non è la soluzione a tutte le nostre pretese di vendita on line o di visibilità.

    Spesso si commette l’errore di considerare Ads come la soluzione per vendere on line. Grave errore!. Così si rischia di rimanere scottati e non avere più fiducia di questo valido strumento.

    E’ bene chiarire che Ads è solo uno strumento. Permette di mettere in contatto aziende con potenziali clienti. Nulla di più.

    Come tutti gli strumenti può essere usato bene o male. Nel primo caso si hanno risultati. Nel secondo caso si rischia di buttare via soldi.

    Se vuoi approfondisci qui cos’è Google Ads e come funziona.

    Tra le priorità di un consulente Ads si annovera quella di tenere sempre chiari gli obiettivi che si vogliono perseguire con l’utilizzo di Ads e allineare il budget che il cliente spende proprio con gli obiettivi.

    Gli obiettivi

    Come più volte scritto nei post precedenti gli obiettivi possono essere molteplici:
    acquisire più click verso il sito, generare vendite on line, generare consapevolezza del proprio brand ecc.

    Quale strategia?

    Facciamo un esempio:

    Il cliente ha una piccola impresa e vorrebbe iniziare a pubblicizzarsi mediante Ads.
    Cosa consigliamo al cliente?

    “Facciamo un test: inizia a spendere un euro al giorno e vediamo che succede? Se arrivano visite allora aumentiamo il budget.” Impostazione sbagliata sia sotto il profilo logico che metodologico: un investimento, anche di poche euro non lo si investe “alla cieca” e il consulente che permetterebbe una cosa del genere non sarebbe professionale. Inoltre è difficile che arrivino risultati.

    “Spendi poco all’inizio ma dopo un paio di settimane dirotta un budget maggiore sulle aree che portano maggiori risultati”: Questa è una strategia giusta. Spendere poco (non certo un euro al giorno) permette di fare un test non costoso, ma soprattutto di valutare attraverso la lettura dei dati in quale area investire di più.

    “Spendi molto all’inizio e dopo un paio di settimane diminuisci il budget nelle aree meno produttive”. E’ una strategia sbagliata in quanto troppo aggressiva e pericolosa in termini di dispersione di danaro.

    Quanto spendere in Ads?

    La domanda giusta è “come calcolare il budget giornaliero?”. Il budget mensile che il cliente può investire in una campagna Ads va vista con riferimento ad ogni giorno di campagna. Terminato il budget giornaliero gli annunci non sono più visibili fino al giorno successivo.

    E allora…

    Come calcoliamo il budget giornaliero?

    Se si è abituati a lavorare su budget mensili non serve altro che dividerlo per 30,4, cioè il numero medio di giorni al mese. Otterremo così il budget giornaliero.
    Per esempio: se il cliente vuole investire 1450 euro al mese per la pubblicità, è sufficiente dividere questo importo per 30,4 e otteniamo un budget giornaliero di 48 euro.

    Attenzione: potrebbe accadere che Ads in un certo giorno potrebbe produrre fino al 20% di clic in più di un giorno di budget specificato con relativo aggravio dello stesso. Si tratta di un fenomeno comunque circoscritto ai singoli giorni. Su base mensile, infatti, il budget totale utilizzato da Google è effettivamente quello a lui destinato (cioè il budget quotidiano moltiplicato 30.4).

    Si può calcolare il budget quotidiano sulla base del costo medio in click.
    Per fare un esempio concreto: scopriamo che il costo medio di un click è 10 centesimi, e il cliente desidera avere 500 click al giorno, impostiamo un budget di 50 euro.

    Ads stesso potrebbe raccomandare di modificare il budget. Può accadere in corso di campagna che Ads consigli aumenti di budget in base ad alcuni specifici segnali come le prestazioni recenti della campagna, il budget della campagna corrente, l’elenco delle parole chiave e le impostazioni di targeting per campagne.
    Si tratta semplicemente di raccomandazioni che il cliente può seguire o meno.

    Ecco dunque la strategia sul budget Ads

    La regola generale dunque è iniziare con budget minimi e aumentare poi nel tempo investendo di più sulle aree che portano maggiori guadagni.

    A seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere si possono avere diverse dinamiche di conversione:

    Brand awareness: si intende far conoscere l’azienda e quello che fa. Far crescere la consapevolezza dell’azienda richiede senz’altro un budget maggiore rispetto alle conversioni che si possono realizzare e alla quantità di persone che è necessario raggiungere.

    Incoraggiare a navigare il sito: è consigliato agire con budget medio grandi per fare entrare inizialmente più persone possibili nel sito web.

    Incoraggiare le azioni: Incoraggiando l’utente a fare qualcosa si accorcia la catena acquisizione-conversione e si possono ottenere maggiori risultati con budget minore.

  • WordPress: come aggiungere un widget in una pagina o in un articolo

    WordPress: come aggiungere un widget in una pagina o in un articolo

    Ci troviamo oggi ad affrontare e a suggerire una soluzione per una delle problematiche tipiche in cui si potrebbe trovare un web designer che realizza un sito con WordPress: inserire un widget direttamente all’interno di un articolo o di una pagina.

    Può essere infatti necessario che un certo widget operi esclusivamente in una certa pagina.

    Per questa operazione ci vengono incontro gli shortcodes generati dal plugin amr shortcode any widget.

    Come fare?

    Per prima cosa installate il plugin amr shortcode any widget (potete scaricarlo da qui).

    Attivando il plugin nella sezione widget di WordPress vi apparirà una nuova zona chiamata Widgets for Shortcodes. 

    Inserite in questa zona il widget che volete aggiungere alla pagina, personalizzatene eventualmente le impostazioni e poi cliccate su “Salva”.

    In calce al widget salvato apparirà magicamente il shortcode da copiare e incollare nell’articolo o nella pagina desiderata.

    Facciamo un test passo passo

    Ecco un esempio concreto di come faccio ad inserire un certo widget proprio sotto questo articolo.

    Per prima cosa installo il plugin amr shortcode any widget tramite la funzione aggiungi plugin di WordPress.

    Una volta attivato vedrò apparire la nuova zona nella sezione “Widget” come nella figura di seguito:

    nuova zona widget
    nuova zona widget

    Diciamo che voglio inserire all’interno di questo articolo la situazione meteo di Roma. Ho ovviamente un plugin meteo installato che mi permette di aggiungere widget.

    Inserisco il widget relativo all’interno della nuova zona, ne personalizzo eventualmente le impostazioni e poi clicco su “Salva“.

    Apparirà dunque lo shortcode da utilizzare nella pagina o nell’articolo.

    shortcode da utilizzare
    shortcode da utilizzare

    Inserite lo shortcode all’interno della pagina o dell’articolo con il formato proposto ed ecco in widget in azione.

    [do_widget id=td_block_weather_widget-2] 

    Per altre informazioni e faq sul plugin cliccate qui.

  • Dopstart al Google Tc Summit 2017 di Dublino

    Dopstart al Google Tc Summit 2017 di Dublino

    Anche quest’anno Dopstart (aka Donato Paolino),attualmente Top Contributor di Google News per le aree IT, ES ed EN, è stato presente al TcSummit, questa volta tenutosi a Dublino.

    Google Dublin
    Google Dublin

    Insieme a decine di TC dell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), ha partecipato a sessioni specifiche di approfondimento sui prodotti Google.

    Riunione operativa al Google Product Expret Summit Dublin (Ireland)
    Riunione operativa al Google Product Expret Summit Dublin (Ireland)

    Particolarmente interessante lo spirito comune che è emerso dalla Google Tower presso la
    Gordon House di Barrow Street dove ha sede il Google European Headoffice.

    Dopstart in un momento di estrema concentrazione presso Google a Dublino
    Dopstart in un momento di estrema concentrazione presso Google a Dublino 🙂

    Lo spirito di partecipare a qualcosa di speciale e di essere considerati importanti per il proprio contributo da una delle aziende più importanti del mondo.

    Non sono mancati momenti di confronto e brainstorming in gruppi di lavoro anche su prodotti nuovi che accompagneranno la nostra vita quotidiana negli anni immediatamente avanti a noi.

    Infine indimenticabili sono i noti momenti di convivialità organizzati sapientemente da Big G accompagnati dalla ottima birra scura irlandese.

    Divertimento al Google Product Expret Summit Dublin (Ireland)
    Divertimento al Google Product Expret Summit Dublin (Ireland)
  • Offerta automatica di Google AdS. Come gestirla?

    Offerta automatica di Google AdS. Come gestirla?

    Offerta automatica Google Ads

    Ads conosce sostanzialmente due tipi di offerta: quella manuale e l’ offerta automatica.

    Oggi ci occupiamo della seconda spiegando quando conviene preferirla a quella manuale per il raggiungimento dei propri obiettivi.

    Offerta automatica: come funziona

    Con l’offerta automatica è Ads a decidere di impostare determinati parametri di offerta a seconda degli obiettivi. In generale si può dire che con l’offerta automatica, Ads può aumentare automaticamente ed in tempo reale le offerte per le impressioni che prevede potrebbe essere più efficaci .

    Prima di utilizzare l’offerta automatizzata il nostro consulente Ads ha già chiari gli obiettivi della campagna.

    Inoltre, perché l’offerta automatizzata funzioni al meglio, è necessario che la campagna sia già iniziata ed Ads abbia già accumulato un numero discreto di dati.

    L’offerta automatizzata funziona particolarmente bene per aumentare la consapevolezza, i clic e offre anche strategie basate sulla conversione che consentono di guidare più acquisizioni.

    Quando si consiglia usare l’offerta automatica

    Ecco le situazioni in cui è consigliabile usare l’offerta automatizzata

    • Quando è compiuto un monitoraggio delle conversioni su Google Ads e/o Analytics
    • Quando l’inserzionista è certificato Google Ads
    • L’algoritmo funziona bene quando la campagna abbia dati sufficienti su clic e conversioni
    • C’è una gestione di campagne in scala
    • Quando si sono verificate almeno 50-100 conversioni negli ultimi 30 giorni
    • Quando si va ad ottimizzare una campagna esistente

    Come scegliere l’offerta automatizzata

    Facendo riferimento agli obiettivi:

    • Massimizzazione dei click: si cerca di ottenere il maggior numero di click a parità di budget. Questo tipo di offerta può aumentare le visite al sito web.
    • Targeting della posizione della pagina di ricerca: Permette di aumentare la visibilità sulla prima pagina dei risultati di ricerca di Google o conquistare una delle prime posizioni.
    • Quota superamento target: Aumenta la visibilità rispetto ad altri domini. Si sceglie il dominio di un altro inserzionista da superare nel posizionamento dell’annuncio e si indica quanto spesso si intende superarlo. Google Ads imposterà automaticamente le offerte della rete di ricerca per aiutarti a raggiungere tale obiettivo.
    • CPA target: per ottenere un maggior numero di conversioni possibile al costo per acquisizione impostato.
    • Costo per clic ottimizzato (CPCO) per aumentare le conversioni mantenendo il controllo delle offerte per parola chiave.
    • Ritorno sulla spesa pubblicitaria target: per raggiungere un ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS) target quando si attribuisce un valore diverso a ciascuna conversione. Massimizzare le conversioni entro i limiti di spesa del budget

    Facciamo un esempio:

    Abbiamo impostato fin ora una campagna con offerta manuale e nell’ultimo mese ci sono state 50 conversioni. Desideriamo massimizzare ulteriormente le conversioni.

    Iniziamo con un’offerta automatica di massimizzazione click e continuiamo così finché la campagna genera abbastanza conversioni per procedere poi con il Target CPA.

    Dopo un paio di settimane avremo raggiunto almeno 100 conversioni, quanto basta per iniziare un’offerta automatica basata su CPA target.

    Consigli utili:

    Se desideriamo passare dall’offerta manuale all’offerta automatizzata dobbiamo attendere almeno due settimane ma preferibilmente un mese perché l’algoritmo funzioni adeguatamente.

    Durante questo periodo dobbiamo fare il possibile per tenere la performance stabile agendo sul offerta automatica “CPA target” o “ritorno sulla spesa pubblicitaria target” entro il 10% dei valori impostati manualmente.

    Consolidiamo inoltre i gruppi di annunci a almeno quattro o cinque per campagna in modo che l’algoritmo di offerta abbia dati di traffico sufficienti.

    Proviamo ad impostare le conversioni per azioni utente precedenti, come visitare una determinata pagina web o guardare un video sul tuo sito.

    Operariamo le modifiche tutte insieme e non di frequente. L’algoritmo di Ads deve adeguarsi alle modifiche e per questo richiede il tempo necessario. Cerchiamo di mantenere quanto più stabili gli obiettivi di target CPA, gli annunci e i budget giornalieri della campagna.

    Approfondimenti:

    https://support.google.com/google-ads/answer/2979071?hl=it

  • Gzip e htaccess, abilitare la compressione gizip da .htaccess

    Gzip e htaccess, abilitare la compressione gizip da .htaccess

    Gzip e htaccess

    Gzip e htaccess è  un binomio che incide anche nel posizionamento sui motori di ricerca.

    Tra i fattori SEO rilevanti per il posizionamento c’è da fare i conti con la velocità del sito web.

    Tra i test più noti si segnalano Google Page Spees Insight e Gtmetrix. Quest’ultimo oltre l’analisi Google, opera anche un’analisi Yslow (tool di Yahoo) che, per quanto apparentemente possa interessarci poco, sono comunque parametri da tenere in considerazione. (altro…)

  • Offerta manuale Ads. Come gestirla al meglio

    Offerta manuale Ads. Come gestirla al meglio

    Abbiamo già avuto modo di accennare alla offerta manuale Ads nell’articolo precedente sulle strategie di offerta.

    Approfondiamo ora meglio l’argomento.

    A cosa serve impostare l’offerta manuale Ads

    A differenza dell’offerta automatica, l’offerta manuale Ads offre il maggior controllo su quanto offrire per le impressioni, i click e le visualizzazioni di video, e quanto spendere al giorno.

    Possiamo impostare un’offerta massima e Ads farà in modo di rientrare in quella offerta da noi decisa.

    Nell’impostazione dell’offerta manuale il nostro consulente Ads tiene sempre conto della strategia di offerta che si vuole condurre per raggiungere determinati obiettivi.

    Se l’obiettivo è vendere prodotti la strategia punta sul ricevere il maggior numero di click verso la pagina del prodotto o veicolare maggiori conversioni.

    Se l’obiettivo è far visualizzare un annuncio video, la strategia è puntare sulla massima visibilità di quell’annuncio.

    Quando impostare l’offerta manuale

    Non è sempre utile e necessario impostare un’offerta manuale. In alcuni casi potrebbe andare meglio lasciar decidere ad Ads l’impostazione dell’offerta e dunque procedere con offerta automatizzata.

    Tuttavia l’offerta manuale risulta la scelta idonea quando:

    • Si vuole procedere con una campagna con piccolo budget pubblicitario
    • Quando si vuole massimizzare il controllo economico
    • Quando si vuole potenziare una campagna che si sta rilevando debole

    Come scegliere l’offerta manuale Ads

    Il primo passo è tener ben presente l’obiettivo della campagna con riferimento al modello di costo scelto:

    [su_list icon=”icon:hand-o-right” icon_color=”#d45500″ class=””]

    • CPC manuale: nel costo per click si inserisce la somma massima che si è disposto a pagare per un click sull’annuncio. Si può pagare anche meno se l’asta lo permette.
    • CPV manuale: nel costo per visualizzazione si cerca di aumentare le visualizzazione dell’annuncio video impostando manualmente la somma massima che si è disposto a pagare per le visualizzazioni e altre interazioni video.
    • CPE manuale: è l’offerta massima che si è disposti a pagare per ogni acquisizione o interazione da parte dei clienti.
    • vCPM manuale: Anche in questo caso si indica la somma massima desiderata. Lo scopo è aumentare le visualizzazione dell’annuncio da parte di maggiori potenziali clienti possibili. E’ necessario ricordare che per essere considerato “visibile” un annuncio deve essere mostrato il 50% dell’annuncio per almeno un secondo se si tratta di un annuncio display e almeno due secondi se si tratta di un annuncio video.

    [/su_list]

    Consigli utili quando si imposta l’offerta manuale

    E’ importante tener bene sotto controllo ciò che si sta facendo. Quando si imposta un’offerta manuale è ancora più importante non sprecare soldi e spesso bisogna “aggiustare” la nostra offerta.

    Per rendere efficace l’offerta manuale è importante:

    • utilizzare il monitoraggio delle conversioni anche su Google Analytics
    • decidere quanto offrire manualmente utilizzando il pianificatore di parole chiave di Ads
    • non escludere la possibilità di utilizzare l’offerta manuale soltanto perché l’offerta automatizzata fa risparmiare tempo. Il tempo è denaro. Denaro perso, tempo perso.
    • ottimizzare le offerte manuali sulla base dei dati raccolti.
  • Certificazione SEMrush SEO

    Certificazione SEMrush SEO

    Dal 25 settembre 2017 Dopstart ha la certificazione SEMrush SEO

    E’ stata conseguita da Dopstart (aka Donato Paolino) la certificazione per SEO di SEMrush Academy.

    La certificazione, che abilita all’uso professionale di SEMrush, ha durata di un anno.

    Cos’è SEMrush

    SEMrush è una serie di tools di intelligence competitiva molto potente e versatile per il marketing digitale, da SEO e payperclick fino ai social media e alla ricerca di pubblicità video.

    Con gli strumenti messi a disposizione è possibile ottenere informazioni utili per poter pianificare azioni SEO valide e, soprattutto, efficaci.

    SEMrush è tra le piattaforme usate dal consulente SEO per le attività di analisi e strategia SEO al fine di posizionare i siti internet dei nostri clienti ai primi posti in Google.

    Paolino: “Un’ulteriore passo verso la nostra specializzazione SEO”

    Si tratta di un’ulteriore passo verso la nostra specializzazione in una materia che ci vede impegnati da anni.” ha dichiarato Donato Paolino.

    Internet richiede ai professionisti un continuo aggiornamento sugli strumenti che permettono di raggiungere determinati obiettivi.”

    La certificazione raggiunta – ha continuato – ci permette di distunguerci come professionisti della SEO.

    E’ l’ulteriore garanzia di un lavoro di qualità nel conseguimento degli obiettivi che ci vengono posti” ha concluso.

error: Content is protected !!