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  • Pagine web di qualità: 4 consigli utili per la Seo

    Pagine web di qualità: 4 consigli utili per la Seo

    Il contenuto nelle pagine web di qualità ha un peso importante ai fini dell’ottimizzazione per i motori di ricerca.

    Quando ad una determinata query di ricerca Google (o altri motori) mostrano la pagina di risultati (Serp), possiamo vedere che gli stessi mostrano risultati pertinenti.

    Risultati pertinenti sono quelli che contengono l’informazione richiesta  dall’utente che cerca la stessa su Google per soddisfare il bisogno di conoscenza.

    Un motore di ricerca che funziona bene è quello che mette nel minor tempo possibile a disposizione dell’utente l’informazione richiesta, informazione che si trova proprio nel contenuto delle pagine posizionate.

    Si parla di rilevanza del contenuto e della sua pertinenza con la richiesta di informazione.

    Per ottenere il posizionamento sui motori di ricerca, il consulente SEO sa bene che è necessario creare pagine web di qualità.

    Per creare pagine web di qualità e rendere dunque il contenuto rilevante agli occhi del motore di ricerca è importare fare queste quattro importanti valutazioni:

    1.Il contenuto offre pienamente l’informazione a chi la chiede digitando determinate parole chiave?

    Provate a immaginare come gli utenti cercano l’informazione che intendete offrire.

    Provate a simulare una ricerca su Google nel cui risultato in serp vorreste trovare il vostro contenuto.

    Infine provate a domandarvi quale contenuto potrebbe pienamente soddisfare le vostre aspettative.

    2.Il contenuto è fruibile su ogni dispositivo?

    Gli utenti cercheranno il vostro contenuto sia dal PC di casa ma anche da altri devices come ad esempio uno smartphone o un tablet.

    E’ necessario dunque che il vostro contenuto sia formattato in modo da essere pienamente fruibile su tutti i dispositivi dove potrebbe essere letto, soprattutto i mobile.

    3.La pagina web si carica in modo veloce?

    Un utente che chiede soddisfazione alla propria domanda di informazione non è disposto ad aspettare tanto per poterla soddisfare.

    E’ importante dunque che la pagina web con il vostro contenuto si carichi velocemente.

    Il rischio è che anche ben posizionati, l’utente andrà a soddisfare la sua richiesta nella pagina web mostrata dal risultato successivo.

    4.Il contenuto è accessibile a tutti?

    Non dobbiamo sottovalutare il fatto che molti utenti possono avere problemi di diverso tipo, come ad esempio visivi o uditivi.

    L’accessibilità di un contenuto è un fattore da tenere sempre in considerazione.

    Pertanto è bene testarne la fruibilità anche ad esempio con dispositivi di lettura vocale dello schermo.

  • Strategia sul budget Ads

    Strategia sul budget Ads

    Il budget Ads è l’investimento in danaro che si intende attraverso strumento Google per raggiungere diversi obiettivi di business tra i quali:  aumentare la propria brand awareness, invitare utenti a visitare il proprio sito web o permette loro di fare azioni come acquistare prodotti on line.

    Di per sé non è la soluzione a tutte le nostre pretese di vendita on line o di visibilità.

    Spesso si commette l’errore di considerare Ads come la soluzione per vendere on line. Grave errore!. Così si rischia di rimanere scottati e non avere più fiducia di questo valido strumento.

    E’ bene chiarire che Ads è solo uno strumento. Permette di mettere in contatto aziende con potenziali clienti. Nulla di più.

    Come tutti gli strumenti può essere usato bene o male. Nel primo caso si hanno risultati. Nel secondo caso si rischia di buttare via soldi.

    Se vuoi approfondisci qui cos’è Google Ads e come funziona.

    Tra le priorità di un consulente Ads si annovera quella di tenere sempre chiari gli obiettivi che si vogliono perseguire con l’utilizzo di Ads e allineare il budget che il cliente spende proprio con gli obiettivi.

    Gli obiettivi

    Come più volte scritto nei post precedenti gli obiettivi possono essere molteplici:
    acquisire più click verso il sito, generare vendite on line, generare consapevolezza del proprio brand ecc.

    Quale strategia?

    Facciamo un esempio:

    Il cliente ha una piccola impresa e vorrebbe iniziare a pubblicizzarsi mediante Ads.
    Cosa consigliamo al cliente?

    “Facciamo un test: inizia a spendere un euro al giorno e vediamo che succede? Se arrivano visite allora aumentiamo il budget.” Impostazione sbagliata sia sotto il profilo logico che metodologico: un investimento, anche di poche euro non lo si investe “alla cieca” e il consulente che permetterebbe una cosa del genere non sarebbe professionale. Inoltre è difficile che arrivino risultati.

    “Spendi poco all’inizio ma dopo un paio di settimane dirotta un budget maggiore sulle aree che portano maggiori risultati”: Questa è una strategia giusta. Spendere poco (non certo un euro al giorno) permette di fare un test non costoso, ma soprattutto di valutare attraverso la lettura dei dati in quale area investire di più.

    “Spendi molto all’inizio e dopo un paio di settimane diminuisci il budget nelle aree meno produttive”. E’ una strategia sbagliata in quanto troppo aggressiva e pericolosa in termini di dispersione di danaro.

    Quanto spendere in Ads?

    La domanda giusta è “come calcolare il budget giornaliero?”. Il budget mensile che il cliente può investire in una campagna Ads va vista con riferimento ad ogni giorno di campagna. Terminato il budget giornaliero gli annunci non sono più visibili fino al giorno successivo.

    E allora…

    Come calcoliamo il budget giornaliero?

    Se si è abituati a lavorare su budget mensili non serve altro che dividerlo per 30,4, cioè il numero medio di giorni al mese. Otterremo così il budget giornaliero.
    Per esempio: se il cliente vuole investire 1450 euro al mese per la pubblicità, è sufficiente dividere questo importo per 30,4 e otteniamo un budget giornaliero di 48 euro.

    Attenzione: potrebbe accadere che Ads in un certo giorno potrebbe produrre fino al 20% di clic in più di un giorno di budget specificato con relativo aggravio dello stesso. Si tratta di un fenomeno comunque circoscritto ai singoli giorni. Su base mensile, infatti, il budget totale utilizzato da Google è effettivamente quello a lui destinato (cioè il budget quotidiano moltiplicato 30.4).

    Si può calcolare il budget quotidiano sulla base del costo medio in click.
    Per fare un esempio concreto: scopriamo che il costo medio di un click è 10 centesimi, e il cliente desidera avere 500 click al giorno, impostiamo un budget di 50 euro.

    Ads stesso potrebbe raccomandare di modificare il budget. Può accadere in corso di campagna che Ads consigli aumenti di budget in base ad alcuni specifici segnali come le prestazioni recenti della campagna, il budget della campagna corrente, l’elenco delle parole chiave e le impostazioni di targeting per campagne.
    Si tratta semplicemente di raccomandazioni che il cliente può seguire o meno.

    Ecco dunque la strategia sul budget Ads

    La regola generale dunque è iniziare con budget minimi e aumentare poi nel tempo investendo di più sulle aree che portano maggiori guadagni.

    A seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere si possono avere diverse dinamiche di conversione:

    Brand awareness: si intende far conoscere l’azienda e quello che fa. Far crescere la consapevolezza dell’azienda richiede senz’altro un budget maggiore rispetto alle conversioni che si possono realizzare e alla quantità di persone che è necessario raggiungere.

    Incoraggiare a navigare il sito: è consigliato agire con budget medio grandi per fare entrare inizialmente più persone possibili nel sito web.

    Incoraggiare le azioni: Incoraggiando l’utente a fare qualcosa si accorcia la catena acquisizione-conversione e si possono ottenere maggiori risultati con budget minore.

  • WordPress: come aggiungere un widget in una pagina o in un articolo

    WordPress: come aggiungere un widget in una pagina o in un articolo

    Ci troviamo oggi ad affrontare e a suggerire una soluzione per una delle problematiche tipiche in cui si potrebbe trovare un web designer che realizza un sito con WordPress: inserire un widget direttamente all’interno di un articolo o di una pagina.

    Può essere infatti necessario che un certo widget operi esclusivamente in una certa pagina.

    Per questa operazione ci vengono incontro gli shortcodes generati dal plugin amr shortcode any widget.

    Come fare?

    Per prima cosa installate il plugin amr shortcode any widget (potete scaricarlo da qui).

    Attivando il plugin nella sezione widget di WordPress vi apparirà una nuova zona chiamata Widgets for Shortcodes. 

    Inserite in questa zona il widget che volete aggiungere alla pagina, personalizzatene eventualmente le impostazioni e poi cliccate su “Salva”.

    In calce al widget salvato apparirà magicamente il shortcode da copiare e incollare nell’articolo o nella pagina desiderata.

    Facciamo un test passo passo

    Ecco un esempio concreto di come faccio ad inserire un certo widget proprio sotto questo articolo.

    Per prima cosa installo il plugin amr shortcode any widget tramite la funzione aggiungi plugin di WordPress.

    Una volta attivato vedrò apparire la nuova zona nella sezione “Widget” come nella figura di seguito:

    nuova zona widget
    nuova zona widget

    Diciamo che voglio inserire all’interno di questo articolo la situazione meteo di Roma. Ho ovviamente un plugin meteo installato che mi permette di aggiungere widget.

    Inserisco il widget relativo all’interno della nuova zona, ne personalizzo eventualmente le impostazioni e poi clicco su “Salva“.

    Apparirà dunque lo shortcode da utilizzare nella pagina o nell’articolo.

    shortcode da utilizzare
    shortcode da utilizzare

    Inserite lo shortcode all’interno della pagina o dell’articolo con il formato proposto ed ecco in widget in azione.

    [do_widget id=td_block_weather_widget-2] 

    Per altre informazioni e faq sul plugin cliccate qui.

  • Offerta automatica di Google AdS. Come gestirla?

    Offerta automatica di Google AdS. Come gestirla?

    Offerta automatica Google Ads

    Ads conosce sostanzialmente due tipi di offerta: quella manuale e l’ offerta automatica.

    Oggi ci occupiamo della seconda spiegando quando conviene preferirla a quella manuale per il raggiungimento dei propri obiettivi.

    Offerta automatica: come funziona

    Con l’offerta automatica è Ads a decidere di impostare determinati parametri di offerta a seconda degli obiettivi. In generale si può dire che con l’offerta automatica, Ads può aumentare automaticamente ed in tempo reale le offerte per le impressioni che prevede potrebbe essere più efficaci .

    Prima di utilizzare l’offerta automatizzata il nostro consulente Ads ha già chiari gli obiettivi della campagna.

    Inoltre, perché l’offerta automatizzata funzioni al meglio, è necessario che la campagna sia già iniziata ed Ads abbia già accumulato un numero discreto di dati.

    L’offerta automatizzata funziona particolarmente bene per aumentare la consapevolezza, i clic e offre anche strategie basate sulla conversione che consentono di guidare più acquisizioni.

    Quando si consiglia usare l’offerta automatica

    Ecco le situazioni in cui è consigliabile usare l’offerta automatizzata

    • Quando è compiuto un monitoraggio delle conversioni su Google Ads e/o Analytics
    • Quando l’inserzionista è certificato Google Ads
    • L’algoritmo funziona bene quando la campagna abbia dati sufficienti su clic e conversioni
    • C’è una gestione di campagne in scala
    • Quando si sono verificate almeno 50-100 conversioni negli ultimi 30 giorni
    • Quando si va ad ottimizzare una campagna esistente

    Come scegliere l’offerta automatizzata

    Facendo riferimento agli obiettivi:

    • Massimizzazione dei click: si cerca di ottenere il maggior numero di click a parità di budget. Questo tipo di offerta può aumentare le visite al sito web.
    • Targeting della posizione della pagina di ricerca: Permette di aumentare la visibilità sulla prima pagina dei risultati di ricerca di Google o conquistare una delle prime posizioni.
    • Quota superamento target: Aumenta la visibilità rispetto ad altri domini. Si sceglie il dominio di un altro inserzionista da superare nel posizionamento dell’annuncio e si indica quanto spesso si intende superarlo. Google Ads imposterà automaticamente le offerte della rete di ricerca per aiutarti a raggiungere tale obiettivo.
    • CPA target: per ottenere un maggior numero di conversioni possibile al costo per acquisizione impostato.
    • Costo per clic ottimizzato (CPCO) per aumentare le conversioni mantenendo il controllo delle offerte per parola chiave.
    • Ritorno sulla spesa pubblicitaria target: per raggiungere un ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS) target quando si attribuisce un valore diverso a ciascuna conversione. Massimizzare le conversioni entro i limiti di spesa del budget

    Facciamo un esempio:

    Abbiamo impostato fin ora una campagna con offerta manuale e nell’ultimo mese ci sono state 50 conversioni. Desideriamo massimizzare ulteriormente le conversioni.

    Iniziamo con un’offerta automatica di massimizzazione click e continuiamo così finché la campagna genera abbastanza conversioni per procedere poi con il Target CPA.

    Dopo un paio di settimane avremo raggiunto almeno 100 conversioni, quanto basta per iniziare un’offerta automatica basata su CPA target.

    Consigli utili:

    Se desideriamo passare dall’offerta manuale all’offerta automatizzata dobbiamo attendere almeno due settimane ma preferibilmente un mese perché l’algoritmo funzioni adeguatamente.

    Durante questo periodo dobbiamo fare il possibile per tenere la performance stabile agendo sul offerta automatica “CPA target” o “ritorno sulla spesa pubblicitaria target” entro il 10% dei valori impostati manualmente.

    Consolidiamo inoltre i gruppi di annunci a almeno quattro o cinque per campagna in modo che l’algoritmo di offerta abbia dati di traffico sufficienti.

    Proviamo ad impostare le conversioni per azioni utente precedenti, come visitare una determinata pagina web o guardare un video sul tuo sito.

    Operariamo le modifiche tutte insieme e non di frequente. L’algoritmo di Ads deve adeguarsi alle modifiche e per questo richiede il tempo necessario. Cerchiamo di mantenere quanto più stabili gli obiettivi di target CPA, gli annunci e i budget giornalieri della campagna.

    Approfondimenti:

    https://support.google.com/google-ads/answer/2979071?hl=it

  • Gzip e htaccess, abilitare la compressione gizip da .htaccess

    Gzip e htaccess, abilitare la compressione gizip da .htaccess

    Gzip e htaccess

    Gzip e htaccess è  un binomio che incide anche nel posizionamento sui motori di ricerca.

    Tra i fattori SEO rilevanti per il posizionamento c’è da fare i conti con la velocità del sito web.

    Tra i test più noti si segnalano Google Page Spees Insight e Gtmetrix. Quest’ultimo oltre l’analisi Google, opera anche un’analisi Yslow (tool di Yahoo) che, per quanto apparentemente possa interessarci poco, sono comunque parametri da tenere in considerazione. (altro…)

  • Offerta manuale Ads. Come gestirla al meglio

    Offerta manuale Ads. Come gestirla al meglio

    Abbiamo già avuto modo di accennare alla offerta manuale Ads nell’articolo precedente sulle strategie di offerta.

    Approfondiamo ora meglio l’argomento.

    A cosa serve impostare l’offerta manuale Ads

    A differenza dell’offerta automatica, l’offerta manuale Ads offre il maggior controllo su quanto offrire per le impressioni, i click e le visualizzazioni di video, e quanto spendere al giorno.

    Possiamo impostare un’offerta massima e Ads farà in modo di rientrare in quella offerta da noi decisa.

    Nell’impostazione dell’offerta manuale il nostro consulente Ads tiene sempre conto della strategia di offerta che si vuole condurre per raggiungere determinati obiettivi.

    Se l’obiettivo è vendere prodotti la strategia punta sul ricevere il maggior numero di click verso la pagina del prodotto o veicolare maggiori conversioni.

    Se l’obiettivo è far visualizzare un annuncio video, la strategia è puntare sulla massima visibilità di quell’annuncio.

    Quando impostare l’offerta manuale

    Non è sempre utile e necessario impostare un’offerta manuale. In alcuni casi potrebbe andare meglio lasciar decidere ad Ads l’impostazione dell’offerta e dunque procedere con offerta automatizzata.

    Tuttavia l’offerta manuale risulta la scelta idonea quando:

    • Si vuole procedere con una campagna con piccolo budget pubblicitario
    • Quando si vuole massimizzare il controllo economico
    • Quando si vuole potenziare una campagna che si sta rilevando debole

    Come scegliere l’offerta manuale Ads

    Il primo passo è tener ben presente l’obiettivo della campagna con riferimento al modello di costo scelto:

    [su_list icon=”icon:hand-o-right” icon_color=”#d45500″ class=””]

    • CPC manuale: nel costo per click si inserisce la somma massima che si è disposto a pagare per un click sull’annuncio. Si può pagare anche meno se l’asta lo permette.
    • CPV manuale: nel costo per visualizzazione si cerca di aumentare le visualizzazione dell’annuncio video impostando manualmente la somma massima che si è disposto a pagare per le visualizzazioni e altre interazioni video.
    • CPE manuale: è l’offerta massima che si è disposti a pagare per ogni acquisizione o interazione da parte dei clienti.
    • vCPM manuale: Anche in questo caso si indica la somma massima desiderata. Lo scopo è aumentare le visualizzazione dell’annuncio da parte di maggiori potenziali clienti possibili. E’ necessario ricordare che per essere considerato “visibile” un annuncio deve essere mostrato il 50% dell’annuncio per almeno un secondo se si tratta di un annuncio display e almeno due secondi se si tratta di un annuncio video.

    [/su_list]

    Consigli utili quando si imposta l’offerta manuale

    E’ importante tener bene sotto controllo ciò che si sta facendo. Quando si imposta un’offerta manuale è ancora più importante non sprecare soldi e spesso bisogna “aggiustare” la nostra offerta.

    Per rendere efficace l’offerta manuale è importante:

    • utilizzare il monitoraggio delle conversioni anche su Google Analytics
    • decidere quanto offrire manualmente utilizzando il pianificatore di parole chiave di Ads
    • non escludere la possibilità di utilizzare l’offerta manuale soltanto perché l’offerta automatizzata fa risparmiare tempo. Il tempo è denaro. Denaro perso, tempo perso.
    • ottimizzare le offerte manuali sulla base dei dati raccolti.
  • Google ADS. Come scegliere una buona strategia di offerta

    Google ADS. Come scegliere una buona strategia di offerta

    La strategia di offerta

    Con Google Ads è possibile scegliere una determinata strategia di offerta per raggiungere determinati obiettivi aziendali e pubblicitari.

    Nell’impostare una strategia di offerta è importante prendere in considerazione tre elementi fondamentali.

    • Il budget complessivo spendibile
    • Gli obiettivi della campagna pubblicitaria
    • Il valore di una vendita o di una conversione

    Per fare un esempio di quanto questi fattori siano importanti, non è possibile avere un budget di 1000 euro per vendere un oggetto al prezzo di 10 € e spendere per un click 100 €.

    Asta di Google Ads e strategia di offerta

    Come abbiamo più volte ripetuto in precedenti post, Google Ads lancia un’asta ogni volta che un utente cerca una parola chiave specifica e il nostro annuncio verrà visualizzato ogni qualvolta la keyword rientra tra quelle da noi scelte per la campagna.

    Ogni volta che viene lanciata un’asta Google Ads decide quali annunci far visualizzare all’utente.

    E’ l’offerta che ci fa entrare in questa asta. Se l’offerta non è adeguata non entreremo nell’asta e i nostri annunci non saranno mostrati.

    Offerte manuali e automatizzate

    E’ possibile usufruire di due tipi di offerta: manuale e automatizzata.

    Con l’offerta manuale decidiamo di impostare le offerte in modo manuale e indipendente per livello di gruppi di annunci, per singole parole chiave o per posizionamento di annunci.

    Questo sistema permette di offrire più soldi per i click che per noi valgono di più (perché ad esempio portano maggiori conversioni).

    Con l’offerta automatizzata lasciamo decidere al software di Google Ads come aggiustare le offerte per ottenere il massimo rendimento.
    Noi dobbiamo solo preoccuparci di impostare un budget quotidiano. Al resto ci pensa Google Ads.

    E’ questa certamente una soluzione utile per chi inizia a familiarizzare con questo sistema di ADV firmato da Big G.

    Una strategia di offerta per ogni obiettivo

    Se decidiamo di fare una campagna Google Ads per costruire una maggior consapevolezza dell’azienda la strategia migliore potrebbe essere quella di concentrarsi sull’obiettivo di avere maggiori impressions possibili.

    A questo proposito potremmo optare per modelli di costo specifici come il CPM, il vCPM o il CPV.

    Se il nostro obiettivo è avere più visite al sito web l’offerta migliore può considerare il modello di costo CPC sia con offerta manuale che automatica.

    L’obiettivo di vendere prodotti on line dovrebbe invece farci concentrare sulle conversioni e, a questo proposito, considerare un modello di costo del tipo CPA.

    Prima di rendere operativa la nostra offerta possiamo utilizzare il simulatore di offerta, il pianificatore di parole chiave e le stime di offerta per la prima pagina.

    Aumentare il ROI (Return on Investment)

    E’ importante prima individuare quali parole chiave porta più click, da quali località, con quali tempi e dispositivi si stanno ottenendo buoni risultati.

    Sulla base di questi dati il nostro consulente Ads modifica le tue offerte per ottenere il massimo rendimento.

    Per fare un esempio se una parola chiave ha un CPC medio basso, ma ogni clic si converte bene, si provvedere ad aumentare l’offerta CPC massima al fine di migliorare la posizione media dell’annuncio per quella parola chiave.

  • Ottimizzare WordPress in 5 semplici passaggi

    Ottimizzare WordPress in 5 semplici passaggi

    Perché Ottimizzare WordPress

    Ottimizzare WordPress significa rendere l’esperienza utente migliore.

    WordPress è certamente tra i cms più utilizzati al mondo. Secondo il sito ufficiale il 27% di Internet utilizza wordpress.

    Anche noi utilizziamo questo content management system quando realizziamo un sito web e provvediamo ad ottimizzarlo per rendere il prodotto finale migliore.

    Un wordpress ottimizzato significa sito più veloce e maggiore fruibilità dello stesso da ogni tipo di device.

    In questo articolo riprendiamo quanto scritto nella guida GT Metrix sull’ottimizzazione di un sito web in WordPress.

    GT Metrix è un celebre sistema on line di analisi delle performances di un sito web secondo i parametri di Google PageSpeed e YSlow.

    Testiamo quanto consigliato direttamente sul sito web della nostra web agency e vediamone i risultati.

    1- Analizziamo il sito web con GT Metrix

    Vediamo cosa e quanto c’è da ottimizzare di un sito web facendo un’analisi iniziale.
    E’ possibile operare l’analisi in due modi:

    Installando nel proprio cms WordPress il plugin GTMetrix for WordPress
    Operando l’analisi sul tool on line direttamente su https://gtmetrix.com/

    Nel primo caso è necessario inserire l’API key disponibile a questo link. Sarà necessario registrarsi e loggarsi per accedere alle informazioni della propria chiave API.

    Il responso dell’analisi GTMetrix per dopstart è il seguente:

    Insomma una situazione non proprio rosea. Dobbiamo dunque assolutamente migliorare. Continuiamo con i prossimi passaggi e vedremo se e quanto riusciremo ad ottimizzare wordpress.

    2- Installiamo ed attiviamo UpdraftPlus

    Prima di mettere mano all’ottimizzazione di WordPress per le modifiche necessarie è sempre importante eseguire un backup completo del sito.

    Per questo installiamo il plugin UpdraftPlus e facciamo un backup.

    3- Ottimizziamo le immagini in automatico

    La grandezza delle immagini incide non poco sulla velocità di caricamento delle pagine web.
    Ottimizzare e comprimere le immagini è possibile farlo in automatico installando e utilizzando il plugin WP Smush (Smush Image Compression and Optimization)  

    Con questo plugin provvediamo ad ottimizzare le immagini già presenti sul sito. Le prossime che inseriremo saranno già automaticamente ottimizzate

    4-Installiamo e attiviamo WP fastest cache

    Un plugin completo di cache è WP Fastest Cache.

    Con questo plugin è possibile :

    [su_list icon=”icon:thumbs-o-up” icon_color=”#d45500″ class=””]

    • Abilitare la memorizzazione delle pagine nella cache per un caricamento più veloce delle stesse;
    • Impostare il preload
    • Il bypass della cache per gli utenti registrati
    • Minify HTML, cioè la riduzione delle dimensioni dei file html
    • Minify CSS, cioè la riduzione delle dimensioni dei file CSS
    • Combine CSS, cioè la possibilità di riunire tutti i file css in un unica risorsa riducendo le richieste http
    • Combine JS riunendo tutti i file js in un unica risorsa
    • GZIP per l’ulteriore compressione delle pagine acquisendo ancora più velocità
    • Impostare il caching del Browser

    [/su_list]

    [su_note note_color=”#FFFF66″ text_color=”#333333″ radius=”3″ class=””]Nota: E’ importante controllare sempre le funzionalità del sito web dopo le minimizzazioni e combinazioni di file in quanto potrebbero verificarsi errori o problemi di funzionalità.[/su_note]

    5- Rianalizziamo il sito web con GTMetrix

    Con i passaggi precedenti abbiamo migliorato molto soprattutto in termini di caricamento della pagina e ridotto di molto le richieste http. C’è ovviamente ancora qualcosa da fare ma per ora va bene così.

    Risultato GtMetrix dopo l'ottimizzazione
    Risultato GtMetrix dopo l’ottimizzazione

  • Web designer. Cos’è e cosa fa

    Web designer. Cos’è e cosa fa

    Indice

    Il nostro web designer

    Sovente affianchiamo agenzie non solo di Torino che richiedono le competenze dei nostri web designer.

    Sono diversi i web designer specializzati che collaborano da tempo con noi e di volta in volta inseriti nel team da project manager.

    Di seguito spieghiamo cos’è e cosa fa il web designer e quali sono i nostri prezzi e le nostre attività di web design.

    Definizione di web designer

    Il web designer viene definito da Wikipedia come “colui che progetta la comunicazione visiva di un sito e crea le singole pagine web: in generale è il responsabile dell’aspetto grafico di un sito, della sua riuscita comunicativa e del coinvolgimento emotivo degli utenti che lo visitano (user experience).

    Il web designer è anche il responsabile finale della qualità di un sito web e garantisce che i siti che siano accattivanti dal punto di vista grafico, abbiano un buon impatto visivo, siano semplici da navigare, compatibili con le esigenze dei visitatori e accessibili utilizzando browser e componenti diversi.

    A lui spetta il compito di coniugare design e navigazione mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali disponibili.”

    Questa la definizione ufficiale del web. Il web designer progetta il sito web.

    Chi è il web designer

    Pianifica le attività di creazione di un sito web, ha un’ottima conoscenza di tutti i fattori che ne concorrono alla realizzazione, al mantenimento e alla promozione on line demandando spesso i compiti a specifiche figure di supporto.

    Si tratta di una figura progettuale specifica che va oltre il graphic designer.

    A quest’ultimo compete sviluppare l’aspetto grafico indicato dal web designer.

    Un web developer traduce in codice e struttura capace di adempiere alla sua funzione in internet.

    Le competenze del webdesigner investono l’usabilità del sito e la sua accessibilità ed è colui che “progetta” la “user experience” che dovranno avere gli utenti.

    Nei team che andiamo a costituire per ogni singolo progetto oltre alla figura del web designer possiamo includere altre specifiche figure progettuali come il Web Architect e il Web Project manager.

    Il nostro Web account manager è sempre disponibile a dare ogni supporto nella fase commerciale.

    Web Marketers, SEO Copywriters, Community e reputation manager, provvederanno a far diventare il tuo sito un sito web di successo con il supporto di Web Master, On-line store manager, Database administrator e Web security expert.

    Per la visibilità e il successo del sito, altre figure di supporto specifiche come il consulente SEO e Social Media Expert (solo per citarne alcuni ma l’elenco col passare degli anni diventa sempre più lungo) vengono in supporto del progetto del web designer.

    Cosa fa il web designer

    Le competenze minime che dovrebbe avere un buon webdesigner sono:

    • conoscenza delle regole della comunicazione e brand identity
    • capacità di analisi del comportamento degli utenti del sito web
    • conoscenza delle strategie web di promozione on line
    • conoscenza degli elementi di design e di interfacce software e grafiche

    I compiti principali del web designer

    Il web designer progetta la comunicazione visiva di un sito web e del coinvolgimento emotivo che deve provocare negli utenti mediante una buona interfaccia utente.

    In qualità di comunicatore il webdesigner Interpreta le esigenze del cliente e dei visitatori che dovrà avere il sito web immaginandone da subito:

    • la tecnologia da utilizzare,
    • le soluzioni funzionali per la migliore navigazione e fruizione del sito su ogni tipo di device (responsività),
    • il percorso di comunicazione visiva

    Tanto migliore sarà l’esperienza utente orientata agli obiettivi delle pagine web, migliore sarà il risultato del lavoro di web design.

    Inoltre il web designer codifica il sito che si vedrà sui desktop, sui tablet e sugli smartphone in linguaggio web (css, javascript ecc.) creando le singole pagine del sito.

    Programma le attività di aggiornamento e mantenimento del sito web.

    Con l’aiuto di un copywriter e di un grafico disegna il percorso di comunicazione del sito riempendolo di contenuti (immagini e testi) idonei.

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