Categoria: Digital Marketing

Articoli su Digital Marketing e Web Marketing. Una selezione di pensieri e teorie sul marketing digitale.

  • Google aggiungerà la pubblicità alla sua ricerca basata sull’intelligenza artificiale

    Google aggiungerà la pubblicità alla sua ricerca basata sull’intelligenza artificiale

    26 ottobre 2023 – Google ha annunciato che prevede di aggiungere la pubblicità alla sua Search Generative Experience (SGE), una nuova funzionalità che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire risultati di ricerca più pertinenti e coinvolgenti.

    SGE è ancora in fase di test, ma Google ha già iniziato a sperimentare diversi formati di annunci. Un formato che è stato mostrato in anteprima mostra annunci correlati alla query di ricerca di un utente sotto forma di schede di prodotti o servizi.

    Google afferma che la pubblicità in SGE sarà progettata per essere pertinente e utile per gli utenti. Gli annunci saranno anche progettati per essere chiaramente distinti dai risultati di ricerca organici.

    L’aggiunta della pubblicità a SGE è un passo logico per Google. L’azienda ha sempre generato la maggior parte delle sue entrate dalla pubblicità, e la pubblicità è essenziale per sostenere lo sviluppo e la manutenzione di SGE.

    La decisione di Google di aggiungere la pubblicità a SGE è stata accolta con una certa opposizione da parte degli utenti che temono che possa ridurre l’esperienza di ricerca. Tuttavia, Google ha affermato che lavorerà per garantire che la pubblicità sia pertinente e utile per gli utenti.

    L’aggiunta della pubblicità a SGE è un’importante mossa per Google. La società sta cercando di monetizzare la sua nuova funzionalità di ricerca basata sull’intelligenza artificiale, che ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui le persone cercano informazioni online.

    Google afferma che la pubblicità in SGE sarà progettata per essere pertinente e utile per gli utenti. Tuttavia, gli utenti dovranno decidere se sono disposti a tollerare la pubblicità per utilizzare una funzionalità di ricerca più coinvolgente.

  • La call to action (CTA). Significato ed esempi

    La call to action (CTA). Significato ed esempi

    Un “call to action” (CTA) è un termine che ha significato in particolare nel marketing e nella pubblicità per descrivere un messaggio progettato per indurre un’azione immediata e specifica da parte del destinatario.

    Tipicamente, è un comando o un invito, come “Acquista ora”, “Iscriviti qui” o “Scopri di più”.

    L’obiettivo è incoraggiare una risposta rapida e diretta, spingendo il destinatario a compiere una specifica azione che beneficia l’entità che fornisce il messaggio.

    Questi possono apparire sotto forma di pulsanti, link, o testi in annunci, siti web, e-mail o altri media.

    Le CTA (Call to action) sono l’oggetto di questa piccola guida scritta sulla base della mia esperienza augurandomi che possa essere utile.

    Indice

    Definizione di Call to Action (CTA)

    La Call To Action (acronimo CTA) è l’invito diretto rivolto ad un utente ad eseguire un azione, come “Acquista ora” o “Scopri di più”. È il primo passo verso la conversione in una campagna di marketing, essenziale per il successo.

    Risponde alla domanda del web marketer: “Cosa vuoi che l’utente faccia una volta ricevuta la mail o arrivato in una certa pagina web che possa portare alla conversione?”.

    Il suo acronimo è CTA e in italiano può tradursi come chiamata all’azione o invito all’azione.

    La chiamata in azione è tra i fattori più importanti che l’esperto digital marketing deve deve prendere in considerazione.

    Una sua assenza o la sua non corretta impostazione può senz’altro essere tra i fattori di insuccesso di una campagna di marketing online, che sia di SEO, di social media marketing o altro.

    Le CTA sono considerate, infatti, il primo step della conversione e spesso sono seguite da una pagina di ringraziamento per l’azione eseguita detta anche “Thank you page

    Esistono diversi tipi di CTA, tra cui:

    • Bottoni: i pulsanti sono la forma più comune di CTA.
    • Link: i link possono essere utilizzati per indirizzare l’utente a una pagina specifica o a un’azione specifica.
    • Immagini: le immagini possono essere utilizzate per attirare l’attenzione dell’utente e invitarlo a compiere un’azione.
    • Testo: il testo può essere utilizzato per fornire istruzioni o informazioni sull’azione da compiere.

    Caratteristiche di una Call to action efficace

    Ecco alcune caratteristiche chiave di una CTA efficace:

    1. Chiarezza: una CTA deve essere chiara e facilmente comprensibile. L’utente deve sapere immediatamente quale azione si sta chiedendo di compiere. Utilizza testi brevi e diretti.
    2. Testo coinvolgente: il testo di una CTA dovrebbe essere coinvolgente e motivante. Deve ispirare l’utente a compiere l’azione desiderata. Ad esempio, “Iscriviti ora” è più coinvolgente di “Clicca qui”. Incoraggia l’azione con testi motivanti.
    3. Design accattivante: il design della CTA dovrebbe attirare l’attenzione. Utilizza colori che si distinguono dallo sfondo e un design che la rende visivamente evidente. Le CTA spesso si presentano come pulsanti o link. Utilizza colori vivaci e design evidente.
    4. Posizionamento strategico: la posizione della CTA è cruciale. Deve essere collocata in un punto strategico della pagina o del contenuto, come ad esempio all’inizio o alla fine di un articolo o sopra la piega di una pagina web.
    5. Rilevanza: la CTA deve essere direttamente collegata all’obiettivo. Ad esempio, se l’obiettivo è la vendita di un prodotto, la CTA dovrebbe essere incentrata sull’acquisto. Fai in modo che la calltoaction sia direttamente collegata all’obiettivo.
    6. Urgenza: aggiungere un senso di urgenza alla CTA può aumentare il tasso di conversione. Ad esempio, “Offerta limitata nel tempo” o “Ultima opportunità” possono creare urgenza. Crea un senso di necessità immediata.
    7. Personalizzazione: quando possibile, personalizza la CTA in base al comportamento e alle preferenze dell’utente. Ad esempio, puoi mostrare una CTA diversa a un nuovo visitatore rispetto a un cliente abituale.
    8. Dimensione adeguata: le CTA non dovrebbero essere troppo grandi o troppo piccole. Deve essere abbastanza evidente da attirare l’attenzione, ma non così invadente da disturbare l’esperienza dell’utente. Insomma visibile senza essere invadente.
    9. Contrasto: assicurati che la CTA abbia un buon contrasto con lo sfondo circostante. Un buon contrasto migliora la visibilità.
    10. Facilità d’uso: La CTA dovrebbe essere facilmente accessibile e cliccabile su dispositivi desktop e mobile. Assicurati che sia responsiva e accessibile su dispositivi diversi..
    11. Beneficio chiaro: mostra il vantaggio dell’azione. Spesso, le CTA che comunicano il beneficio dell’azione sono più efficaci. Ad esempio, “Risparmia il 20%” è più persuasivo di “Clicca qui”.
    12. A/B Testing: Si tratta di test per ottimizzare l’efficacia. Testa diverse varianti di CTA per scoprire quale funziona meglio. L’A/B testing ti aiuta a ottimizzare le CTA per massimizzare le conversioni.

    Per essere efficace una call to action deve essere testualmente e graficamente invitante. Ciò significa che deve ben distinguersi rispetto al resto della pagina, essere ben visibile (si preferisce spesso la zona di prima schermata detta anche above the fold).

    L’invito a compiere un’azione deve essere inoltre chiaro ed immediato e non creare confusione.

    Gli utenti devono capire entro pochi istanti cosa si invita a fare, e quale convenienza si offre nell’aderire all’invito.

    La maggior parte delle CTA efficaci sono poste lontane da altre chiamate in azione come ad esempio banner pubblicitari per non “distrarre” l’utente dall’azione considerata dal marketer come quella “più importante”.

    Tra diverse chiamate in azione presenti in una landing page, la chiamata più importante è quella la cui adesione comporta una conversione o ne è immediatamente prodromica.

    A livello di testo, la chiamata deve essere breve, immediata ed “invitante”.

    Tipi di call to action

    Esistono diversi tipi di CTA (Call to Action), ognuno progettato per incentivare l’utente a compiere un’azione specifica in base agli obiettivi di marketing o comunicazione di un’azienda. Ecco alcuni tipi comuni di CTA (con call to action esempi):

    1. CTA di acquisto: queste CTA sono utilizzate per incoraggiare l’utente a effettuare un acquisto, come “Acquista ora,” “Prenota adesso,” o “Aggiungi al carrello.”
    2. CTA di iscrizione: queste CTA mirano a ottenere iscrizioni, solitamente a newsletter o servizi. Esempi includono “Iscriviti,” “Iscriviti alla newsletter,” o “Unisciti a noi.”
    3. CTA di contatto: queste CTA invitano gli utenti a mettersi in contatto con l’azienda. Esempi sono “Chiama ora,” “Richiedi informazioni,” o “Contattaci.”
    4. CTA social: queste CTA incoraggiano l’utente a seguire o interagire con l’azienda sui social media. Esempi includono “Seguici su Facebook,” “Condividi questo articolo,” o “Tweet this.”
    5. CTA di download: queste CTA invitano l’utente a scaricare contenuti digitali, come ebook, guide o whitepaper. Esempi sono “Scarica ora,” “Richiedi il tuo ebook gratuito,” o “Ottieni la guida.”
    6. CTA di registrazione: spingono l’utente a registrarsi su un sito web o una piattaforma. Esempi includono “Registrati,” “Crea un account,” o “Inizia ora.”
    7. CTA di partecipazione: incoraggiano l’utente a partecipare a eventi, webinar o sondaggi. Esempi sono “Partecipa al webinar,” “Iscriviti all’evento,” o “Compila il sondaggio.”
    8. CTA di feedback: si tratta di CTA che invitano l’utente a fornire feedback o recensioni. Esempi includono “Lascia una recensione,” “Valuta il nostro servizio,” o “Facci sapere cosa pensi.”
    9. CTA di condivisione: incoraggiano l’utente a condividere contenuti o offerte con altre persone. Esempi sono “Condividi con un amico,” “Invita un collega,” o “Passa la voce.”
    10. CTA di navigazione: guidano l’utente attraverso il sito web o la piattaforma, come “Scopri di più,” “Esplora i nostri prodotti,” o “Vai alla pagina principale.”
    11. CTA di scadenza: creano un senso di urgenza, ad esempio “Offerta limitata nel tempo,” “Ultima possibilità,” o “Scade tra 24 ore.”
    12. CTA di personalizzazione: utilizzano dati personalizzati per guidare l’utente a compiere azioni specifiche. Ad esempio, “Scopri la tua offerta personalizzata.”

    Consigli per scrivere una CTA efficace

    Ecco alcuni consigli per scrivere una CTA efficace:

    • Scegli un linguaggio semplice e diretto.
    • Indica chiaramente l’azione desiderata.
    • Crea un senso di urgenza.
    • Offri un incentivo all’azione.
    • Testa diverse varianti per trovare la migliore.

    Esempi di call to action efficaci

    Nelle pagine web ci può essere una o anche più inviti ad azione da compiere.

    Tra le chiamate in azione più diffuse nei siti web vi sono i pulsanti che riportano inviti del tipo:

    • “Acquista ora”
    • “Iscriviti alla newsletter”
    • “Scarica il nostro ebook gratuito”
    • “Guarda il video”
    • “Contattaci”
    • “visita il sito”
    • “scarica gratis”
    • “chiama ora”.

    Sono senz’altro da considerare chiamate in azione quelle contenute in banner pubblicitari.

    Nei siti di associazioni o di partiti politici sono veri e propri inviti all’azione i pulsanti del tipo “iscriviti al partito” o “sostienici con una donazione”.

    Tra le chiamate più diffuse ultimamente vi è anche la sottoscrizione per ricevere le notifiche su nuovi aggiornamenti del sito web, l’invito ad effettuare una recensione o di condividere un contenuto sui social.

    All’interno della pagina di finanziamento collettivo (crowdfunding) la CTA è necessaria per ottenere il finanziamento collaborativo da parte degli utenti.

    Nelle landing pages può definirsi CTA anche il form per la richiesta di maggiori informazioni spesso posto sul lato destro o in calce alla pagina stessa.
    E’ in sostanza anche quella una forma di azione richiesta all’utente spesso con l’invito “compila il form per maggiori informazioni”.

    Propriamente legata alle azioni di email marketing è l’invito all’utente di iscriversi alla newsletter.
    Si tratta di un invito molto diffuso nelle home page di siti aziendali o in forma di pop-up quando si accede ad un sito ecommerce.
    Spesso, in quest’ultimo caso l’invito alla sottoscrizione potrebbe essere stimolato da uno sconto sull’acquisto successivo.

    Nei blog, strumenti di inbound marketing o di content marketing, le cta sono piuttosto necessarie per veicolare gli utenti verso una landing page che potrebbe essere anche esterna allo stesso blog.

    Nel caso della presenza di più inviti all’azione spesso la sequenza viene temporizzata.

    Esempio di chiamate in azione sequenziali

    1. Si accede alla pagina di un prodotto che attiva un popup iniziale con l’invito ad iscriversi ad una mailing list.
    2. Eseguita l’azione o chiuso il popup si accede alla vera e propria pagina contenente la chiamata all’acquisto.
    3. Compiuto l’acquisto o provando ad uscire dalla pagina si attiva automaticamente un nuovo popup (detto anche exit popup) che invita a sottoscrivere un servizio di notifiche su telefonino.

    La call to action nell’email marketing

    Lo scopo tipico dell’email marketing è di ottenere un’azione da un utente che riceve una posta elettronica. Alla lettura della mail non si ci attende una risposta non mediante reply ma attraverso un’azione ben definita come potrebbe essere cliccare un pulsante che reca l’invito “acquista ora”.

    Ecco alcuni esempi di CTA (Call to Action) che possono essere utilizzati nell’email marketing:

    1. Iscriviti alla newsletter: Un invito a iscriversi alla newsletter dell’azienda per ricevere aggiornamenti, offerte speciali e contenuti esclusivi.
    2. Acquista ora: Una CTA per spingere i destinatari a fare un acquisto immediato. Ad esempio, “Acquista ora e risparmia il 20%.”
    3. Prenota adesso: Utilizzato in settori come il turismo o la ristorazione per incoraggiare le prenotazioni immediate. Ad esempio, “Prenota il tuo soggiorno oggi.”
    4. Scopri di più: Una CTA per approfondire l’argomento dell’email. Ad esempio, “Scopri di più sui nostri prodotti.”
    5. Rispondi ora: Utilizzato per le email interattive o i sondaggi. Ad esempio, “Condividi la tua opinione rispondendo al sondaggio.”
    6. Condividi con un amico: Incoraggia i destinatari a condividere l’email o l’offerta con amici e conoscenti.
    7. Scarica ora: Utilizzato per promuovere il download di risorse digitali come ebook, guide o report. Ad esempio, “Scarica la nostra guida gratuita.”
    8. Guarda il video: Una CTA per invitare i destinatari a guardare un video incorporato nell’email o su una pagina web.
    9. Inizia la prova gratuita: Utilizzato da servizi SaaS o app per invitare i destinatari a iniziare una prova gratuita. Ad esempio, “Inizia la tua prova gratuita di 14 giorni.”
    10. Iscriviti al webinar: Utilizzato per promuovere webinar o eventi online. Ad esempio, “Iscriviti al nostro webinar informativo.”
    11. Prendi appuntamento: Utilizzato da aziende di servizi professionali, come studi legali o medici, per consentire ai destinatari di prenotare un appuntamento.
    12. Valuta il nostro servizio: Invita i clienti a lasciare recensioni o feedback sui prodotti o servizi dell’azienda.
    13. Sfrutta l’offerta: Utilizzato per promuovere offerte speciali o sconti. Ad esempio, “Sfrutta l’offerta del Black Friday.”
    14. Iscriviti al programma fedeltà: Invita i clienti a iscriversi a programmi di fedeltà o a raccogliere punti.
    15. Contattaci: Utilizzato per incoraggiare i destinatari a mettersi in contatto con l’azienda, ad esempio per richiedere ulteriori informazioni o assistenza.

    Le call to action su Instagram

    Instagram prevede la possibilità di inserire call to action del tipo “compra ora”, “installa subito”, “registrati”, ed altro.
    L’azione si completa con l’apertura di un browser interno ad Instagram.

    Call to action instagram esempi

    Ecco alcuni esempi di CTA che possono essere utilizzati su Instagram:

    1. “Clicca sul link nella bio”: Poiché Instagram non consente link diretti nei post, molte aziende utilizzano questa CTA per spingere gli utenti a fare clic sul link nella bio del profilo, che può portare a un sito web, un negozio online o una pagina di destinazione.
    2. “Fai doppio tap se sei d’accordo”: Questa CTA invita gli utenti a mettere “mi piace” a una foto o a un commento se sono d’accordo con il messaggio o l’opinione condivisi nel post.
    3. “Lascia un commento”: Incoraggia gli utenti a commentare il post, ad esempio chiedendo loro di condividere le proprie esperienze o pensieri su un argomento specifico.
    4. “Tagga un amico”: Invita gli utenti a menzionare un amico nei commenti, ad esempio per condividere un’offerta o una raccomandazione.
    5. “Salva questo post”: Suggerisce agli utenti di salvare il post per riferimenti futuri o per consultarli successivamente.
    6. “Scorri verso destra per vedere di più”: Questa CTA è spesso utilizzata nelle storie per incoraggiare gli utenti a scorrere verso destra per visualizzare più contenuti.
    7. “Partecipa al nostro giveaway”: Utilizzata per promuovere concorsi o giveaway e invitare gli utenti a partecipare per vincere premi.
    8. “Seguici per ulteriori aggiornamenti”: Invita gli utenti a seguire il profilo per ricevere ulteriori aggiornamenti, contenuti esclusivi o offerte speciali.
    9. “Guarda la nostra storia”: Questa CTA spinge gli utenti a visualizzare le storie pubblicate dall’account.
    10. “Visita il nostro negozio online”: Utilizzata da aziende che vogliono indirizzare gli utenti al loro negozio online per effettuare acquisti.
    11. “Guarda il video completo”: Usata per promuovere video più lunghi, ad esempio estratti da webinar o tutorial.
    12. “Condividi questa storia”: Invita gli utenti a condividere una storia sulle loro storie personali, aumentando così la visibilità del contenuto.
    13. “Scatta una foto con il nostro prodotto”: Utilizzata da aziende che vogliono incoraggiare gli utenti a scattare foto con i loro prodotti e condividerle sui propri profili.
    14. “Usa il nostro hashtag”: Invita gli utenti a utilizzare un hashtag specifico in modo da aumentare la visibilità del tuo contenuto o partecipare a una campagna specifica.

    Le call to action su Facebook

    Le pagine aziendali da tempo hanno la possibilità di impostare una chiamata in azione posta con bottone ben visibile above the fold.

    Inoltre sono molto utilizzate nelle inserzioni di Facebook invitando ad esempio ad acquistare un prodotto pubblicizzato tramite il noto social.

    Esempi di call to action

    Ecco alcuni esempi di “call to action” (CTA) che possono essere utilizzati su Facebook per invogliare gli utenti a compiere azioni specifiche:

    1. “Iscriviti ora”: Utilizzata per incoraggiare gli utenti a iscriversi a una newsletter, a un corso online o a ricevere aggiornamenti.
    2. “Scopri di più”: Invita gli utenti a cliccare per ottenere ulteriori informazioni su un prodotto, un servizio o un argomento specifico.
    3. “Prenota adesso”: Utilizzata da aziende come ristoranti, alberghi o servizi di appuntamenti per consentire agli utenti di prenotare un tavolo, una camera o un appuntamento.
    4. “Risparmia ora”: Incoraggia gli utenti a sfruttare un’offerta speciale, uno sconto o una promozione.
    5. “Guarda il video”: Invita gli utenti a visualizzare un video, ad esempio un tutorial, una demo di prodotto o un’intervista.
    6. “Contattaci”: Fornisce ai potenziali clienti un modo diretto per mettersi in contatto con l’azienda per domande o richieste di informazioni.
    7. “Invita un amico”: Chiede agli utenti di condividere il post o l’offerta con i propri amici o seguaci.
    8. “Partecipa al nostro concorso”: Utilizzata per promuovere concorsi, sfide o giveaway e spingere gli utenti a partecipare.
    9. “Richiedi un preventivo”: Utilizzata da aziende che offrono servizi su misura per consentire agli utenti di richiedere preventivi o valutazioni.
    10. “Acquista ora”: Incoraggia gli utenti a effettuare un acquisto direttamente dal post o da una pagina di destinazione collegata.
    11. “Scarica l’app”: Invita gli utenti a scaricare un’applicazione mobile dall’App Store o dal Google Play Store.
    12. “Raccogli punti fedeltà”: Utilizzata per incentivare i clienti a partecipare a programmi di fedeltà o a raccogliere punti.
    13. “Scopri le recensioni”: Spinge gli utenti a leggere le recensioni dei clienti o a condividere le proprie opinioni.
    14. “Partecipa all’evento”: Utilizzata per promuovere eventi fisici o online e consentire agli utenti di partecipare o registrarsi.
    15. “Seguici per gli aggiornamenti”: Invita gli utenti a seguire la pagina o il profilo per ricevere aggiornamenti futuri.
    16. “Scatta una foto con il nostro prodotto”: Chiede agli utenti di condividere foto con i prodotti o i servizi dell’azienda.

    Le call to action su Google ADS e banner pubblicitari

    Gli annunci di Google ADS sono sostanzialmente strumenti nei quali tutti gli elementi possono essere sostanzialmente considerati CTA.

    Il titolo invitante, la descrizione esaustiva e la presenza di callout, numero di telefono e sitelink sono tutti elementi funzionali all’azione richiesta, il click sul link (leggi anche i consigli per un titolo SEO efficace).

    I banner di Google ADS o di altre piattaforma racchiudono la chiamata nell’elemento grafico e testuale. In poco spazio (per esempio un banner 336 x 280 pixel) gli elementi grafici e testuali devono risultare chiari ed immediati.

    Solitamente la scelta del web marketer è di rendere il banner particolarmente sgargiante rispetto alla pagina di destinazione ma non sempre è la scelta giusta.

    In alcuni casi c’è addirittura la volontà di creare una confusione tra l’annuncio pubblicitario esterno e il resto del sito. E’ il caso del “finti pulsanti” di un sito che si rivelano invece dei banner pubblicitari che rimandano ingannevolmente ad altri siti.

    Ecco alcuni esempi di “call to action” (CTA) che possono essere utilizzati in annunci pubblicitari su Google Ads per invogliare gli utenti a compiere azioni specifiche:

    1. “Clicca qui”: Una CTA classica che invita gli utenti a fare clic sull’annuncio per ulteriori informazioni o per visitare il tuo sito web.
    2. “Iscriviti ora”: Utilizzata per incoraggiare gli utenti a iscriversi a una newsletter, a un corso o a ricevere aggiornamenti.
    3. “Scopri di più”: Invita gli utenti a cliccare per ottenere ulteriori dettagli sul prodotto o servizio pubblicizzato.
    4. “Acquista ora”: Utilizzata per spingere gli utenti a effettuare un acquisto direttamente dall’annuncio.
    5. “Richiedi un preventivo gratuito”: Incoraggia gli utenti a richiedere informazioni o un preventivo senza impegno.
    6. “Scarica l’app”: Utilizzata per promuovere il download di un’applicazione mobile direttamente dall’annuncio.
    7. “Partecipa al concorso”: Spinge gli utenti a partecipare a un concorso o a una sfida promossa dall’azienda.
    8. “Risparmia oggi”: Utilizzata per promuovere offerte speciali, sconti o promozioni.
    9. “Prenota adesso”: Utilizzata da aziende che offrono prenotazioni, come ristoranti, alberghi o servizi di appuntamenti.
    10. “Chiamaci ora”: Fornisce agli utenti un modo diretto per chiamare l’azienda o il servizio clienti.
    11. “Guarda il video”: Invita gli utenti a visualizzare un video promozionale.
    12. “Registra il tuo account”: Utilizzata da servizi online per spingere gli utenti a registrarsi o a creare un account.
    13. “Inizia la prova gratuita”: Incoraggia gli utenti a iniziare una prova gratuita di un servizio o di un prodotto.
    14. “Trova un punto vendita”: Utilizzata da aziende con punti vendita fisici per indicare agli utenti dove acquistare i prodotti.
    15. “Scarica la guida gratuita”: Invita gli utenti a scaricare risorse digitali come guide, ebook o whitepaper.
    16. “Seguici su [piattaforma sociale]”: Spinge gli utenti a seguire l’azienda o il marchio su una piattaforma sociale specifica.

    Test A/B e CTA

    I test A/B, o test di split testing, sono una metodologia di marketing che confronta due varianti di una pagina web, un annuncio, o una CTA per determinare quale performa meglio. L’obiettivo è ottimizzare le conversioni e l’engagement.

    Si tratta dello stesso test che l’esperto SEO compie per capire quale di due pagine simili sia meglio ottimizzata.

    Nel caso delle CTA il Digital Marketer compie il test mettendo alla prova due chiamate in due pagine diverse per testare quale modello risponde meglio e risulta dunque più efficace.

    Esempio Pratico di Test A/B

    Immaginiamo una CTA su un sito e-commerce. La versione A dice “Acquista ora con il 20% di sconto”, mentre la versione B “Scopri le nostre offerte esclusive”. Con il test A/B, una metà dei visitatori vede la versione A, l’altra metà la B. Si misura quale versione porta più click e conversioni.

    Case Study: aumento delle conversioni

    Un’azienda di abbigliamento online ha notato un basso tasso di conversione.

    Azione: Hanno creato due versioni di CTA per una giacca popolare – A: “Compra ora e ottieni la spedizione gratuita”, B: “Scopri il nostro stile unico”.

    Risultato: La versione A ha aumentato le conversioni del 30%. Questo ha dimostrato che l’offerta di spedizione gratuita era un incentivo più efficace per il loro pubblico.

    Case Study: Modifica del Tasso di Clic

    Un servizio di streaming musicale voleva aumentare gli abbonamenti.

    Azione: Hanno testato due CTA – A: “Inizia il tuo periodo di prova gratuito oggi”, B: “Unisciti a milioni che amano la nostra musica”.

    Risultato: La versione A ha avuto un CTR più alto del 25%. L’invito diretto a iniziare un periodo di prova gratuito si è rivelato più efficace nel motivare l’azione immediata.

    Questi casi studio mostrano l’importanza dei test A/B nel perfezionare le CTA. Le fasi chiave includono:

    • Comprendere il pubblico e cosa li motiva all’azione.
    • La chiarezza e l’offerta diretta tendono a funzionare meglio.
    • La necessità di test continui per rimanere in linea con le esigenze e le preferenze in evoluzione del pubblico.

    Strategie avanzate

    Personalizzazione basata sui dati

    L’uso di big data e analisi predittive può aumentare notevolmente l’efficacia delle CTA. Personalizza la CTA in base al comportamento di navigazione, alla cronologia degli acquisti o alle preferenze del visitatore.

    CTA contestualizzate

    Adatta le CTA al contesto del visitatore. Se un visitatore sta leggendo un articolo su attrezzi da giardinaggio, una CTA come “Scopri le ultime novità in giardinaggio” potrebbe essere più efficace rispetto a un generico “Acquista ora”.

    Psicologia nella scelta dei colori

    I colori hanno un grande impatto emotivo. Scegli colori che evocano le emozioni desiderate e che contrastano bene con il design del sito per massimizzare la visibilità.

    Microcopy e tonality

    Il microcopy, ovvero il testo breve della CTA, deve essere accattivante e in linea con il tono del brand. Una CTA giocosa e informale può funzionare bene su un sito orientato ai giovani, mentre un tono più formale è adatto a un pubblico professionale.

    Test multivariati

    Esplora test multivariati, che modificano simultaneamente più elementi (come testo, colore e posizionamento) per determinare la combinazione più efficace.

    I test multivariati sono una categoria di metodi statistici utilizzati per analizzare dati che includono più di una variabile statistica contemporaneamente. Questi test sono particolarmente utili per esaminare le relazioni tra variabili e per comprendere come queste relazioni possano influenzare i risultati di un determinato fenomeno o esperimento.

    Integrazione con la tecnologia

    Sfrutta AI e machine learning per analizzare i dati degli utenti e automatizzare l’ottimizzazione delle CTA. Questo può portare a scoperte non evidenti attraverso metodi tradizionali.

    Conclusione

    In conclusione, le “call to action” (CTA) sono uno strumento fondamentale nella progettazione di contenuti e annunci che mirano a coinvolgere il pubblico e spingerlo all’azione. Sia che si tratti di una campagna di email marketing, di annunci pubblicitari o di post sui social media, una CTA ben progettata può fare la differenza tra un semplice spettatore e un potenziale cliente.

    La scelta della CTA giusta dipende dagli obiettivi specifici della tua campagna e dal pubblico di riferimento. Deve essere chiara, diretta e motivante, spingendo gli utenti a compiere l’azione desiderata in modo naturale. È importante testare diverse varianti di CTA per scoprire quali funzionano meglio con il tuo pubblico e ottimizzare le conversioni.

    Ricorda che una CTA efficace deve essere sempre supportata da un contenuto di qualità e pertinente. Quando i destinatari percepiscono il valore della tua offerta, sono più inclini a rispondere alla tua chiamata all’azione. Quindi, non trascurare l’importanza di offrire un messaggio convincente e rilevante insieme alla tua CTA.

    In sintesi, le CTA sono un potente strumento di marketing che, quando utilizzate in modo strategico, possono aumentare il coinvolgimento del pubblico e contribuire al successo delle tue iniziative di marketing. Scegli con cura, testa e ottimizza le tue CTA per massimizzare l’efficacia delle tue campagne e raggiungere i tuoi obiettivi.

  • Transizione digitale. Quali risultati di business si possono raggiungere tramite il web?

    Transizione digitale. Quali risultati di business si possono raggiungere tramite il web?

    Negli ultimi decenni, Internet ha trasformato radicalmente il modo in cui le aziende operano e raggiungono i propri obiettivi.

    L’avvento del mondo digitale ha aperto nuove opportunità e ha consentito alle imprese di raggiungere risultati straordinari.

    Ecco alcuni dei risultati di business che un’azienda può ottenere tramite Internet, con un focus particolare sulla situazione in Italia.

    Indice

    Maggiore visibilità online

    Essere facilmente rintracciabili online è essenziale per qualsiasi azienda. In Italia, il 70% delle imprese ha una presenza online attraverso un sito web o sui social media.

    Incremento delle vendite

    Le aziende possono sfruttare il commercio elettronico per vendere prodotti o servizi direttamente online. Nel 2020, il commercio elettronico in Italia è cresciuto del 26% rispetto all’anno precedente.

    Miglioramento delle relazioni con i clienti

    Internet consente un facile scambio di informazioni tra le aziende e i clienti. Il 60% delle imprese in Italia utilizza i social media per interagire con i propri clienti e migliorare le relazioni.

    Costi operativi ridotti

    L’automazione dei processi aziendali, la gestione delle risorse umane online e il cloud computing riducono i costi operativi e migliorano l’efficienza aziendale, contribuendo al fatturato del 76% delle aziende italiane.

    Analisi dei dati avanzate

    Internet permette alle imprese di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati. Questo consente una comprensione più approfondita dei comportamenti dei clienti e l’ottimizzazione delle strategie di marketing, una pratica adottata dal 58% delle aziende in Italia.

    Espansione internazionale

    Internet rende possibile l’espansione internazionale in modo più agevole. Nel 2020, il 32% delle imprese italiane ha dichiarato di esportare i propri prodotti o servizi all’estero attraverso canali online.

    Innovazione e sviluppo di nuovi prodotti

    Le imprese possono utilizzare Internet come fonte di ispirazione per l’innovazione e la ricerca di nuove opportunità di prodotto o servizio. Nel 2019, il 25% delle aziende in Italia ha dichiarato di aver sviluppato nuovi prodotti o servizi ispirati da fonti online.

    Maggiore competitività

    Una forte presenza online può posizionare un’azienda in modo più competitivo nel mercato, offrendo un vantaggio rispetto ai concorrenti. In Italia, il 42% delle aziende ritiene che una presenza online sia cruciale per la competitività.

    Miglioramento della gestione aziendale

    Le tecnologie di gestione aziendale online consentono di monitorare in tempo reale le operazioni e semplificano la gestione di risorse umane, finanze e altro, una pratica adottata dal 66% delle imprese italiane.

    Flessibilità e adattamento

    Internet permette alle aziende di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni di mercato e alle esigenze dei clienti. Questa flessibilità è fondamentale per il successo a lungo termine e il 71% delle aziende italiane ha dimostrato di saper adattare le proprie strategie online.

    In conclusione, Internet ha aperto una vasta gamma di opportunità di business per le aziende di tutto il mondo, comprese quelle in Italia. I risultati di business che possono essere raggiunti tramite Internet sono significativi e includono una maggiore visibilità, vendite in crescita, una migliore relazione con i clienti, una riduzione dei costi operativi e molto altro. Le aziende italiane che abbracciano la trasformazione digitale e sfruttano appieno le risorse online possono raggiungere un successo sostenibile nel mercato globale.

  • Disattivazione Graduale dei Cookie di Terze Parti su Chrome: La Guida Completa

    Disattivazione Graduale dei Cookie di Terze Parti su Chrome: La Guida Completa

    Chrome sta compiendo passi significativi per migliorare la privacy online, e una delle sue mosse più rilevanti riguarda la disattivazione graduale dei cookie di terze parti. In questo articolo, esploreremo cosa ciò significa per gli utenti e gli sviluppatori web, i tempi previsti e le possibili alternative.

    Indice

    I cookie di terze parti sono piccoli file di tracciamento utilizzati da siti web diversi da quello che stai visitando. Spesso vengono utilizzati per scopi pubblicitari e di monitoraggio. Questi cookie consentono alle terze parti di raccogliere informazioni sul comportamento degli utenti online, il che è un tema critico per la privacy.

    I Piani di Chrome

    Google Chrome prevede di disattivare i cookie di terze parti in modo graduale. Inizierà con l’1% degli utenti dal primo trimestre 2024 e aumenterà gradualmente fino al 100% nel terzo trimestre 2024, a meno che non emergano problemi di concorrenza.

    Obiettivo della Privacy

    L’obiettivo principale di questa mossa è migliorare la privacy online. Riducendo il tracciamento tra i siti, Chrome mira a garantire che le persone possano navigare in modo più anonimo e senza sentirsi costantemente osservate. Tuttavia, i cookie di terze parti sono anche utilizzati per scopi come la protezione antifrode e la pubblicità mirata, il che rende questa una sfida complessa.

    Alternative Proposte

    Per affrontare la disattivazione dei cookie di terze parti, Chrome ha proposto alternative. Queste alternative comprendono una gamma di API incentrate sulla privacy progettate per vari casi d’uso come identità, pubblicità e rilevamento di frodi. Gli sviluppatori sono incoraggiati a esaminare queste soluzioni per prepararsi.

    Preparati per il Cambiamento

    Con questa modifica imminente, è fondamentale che i proprietari di siti web esaminino il proprio utilizzo dei cookie di terze parti e cercino alternative. Questo cambiamento potrebbe influire su funzionalità come l’accesso, la protezione antifrode e la pubblicità online, quindi è essenziale essere pronti.

    Supporto alle Imprese

    Chrome ha garantito che il cambiamento sarà gestito in modo appropriato per le aziende. Per la maggior parte degli utenti finali aziendali, la disattivazione dell’1% dei cookie di terze parti non si applicherà automaticamente. Gli amministratori aziendali avranno il controllo per decidere quando effettuare la transizione.

    Richiesta di Assistenza

    Se riscontri problemi o interruzioni legate ai cookie di terze parti, Chrome incoraggia a segnalarli. Questo feedback è fondamentale per affinare il processo di transizione.

    Questi cambiamenti influenzeranno significativamente come i siti web tracciano e gestiscono le informazioni sugli utenti. Gli sviluppatori e i proprietari di siti web dovrebbero monitorare attentamente gli aggiornamenti di Chrome e prepararsi per le modifiche in arrivo. La privacy online è una preoccupazione sempre crescente, e questi passi rappresentano uno sforzo importante per migliorarla.

  • Come si misura la transizione digitale delle PMI?

    Come si misura la transizione digitale delle PMI?

    La misurazione della transizione digitale delle imprese italiane coinvolge l’analisi di diversi indicatori chiave che riflettono il grado di adozione delle tecnologie digitali e il livello di integrazione dei processi digitali all’interno delle aziende.

    Gli indicatori sono forniti dallo strumento che l’Istat utilizza da anni per produrre annualmente il report “imprese e ICT“: si tratta del Digital Intensity Index (DII), un indice costruito a livello di microdati che misura l’utilizzo da parte delle imprese di 12 diverse tecnologie digitali. 

    Va da sè che la transizione digitale aiuta le PMI a raggiungere risultati di business importanti.

    L’ indice individua quattro intensità digitali in funzione del numero di attività svolte dalle imprese:

    • fino a 3 attività (livello molto basso),
    • da 4 a 6 (livello basso),
    • da 7 a 9 (livello alto), da 10 a 12 (livello molto alto).

    L’intensità di base è costituita dalle almeno 4 attività.

    Ecco gli indicatori con i quali viene misurata la transizione digitale delle imprese italiane:

    1. Connettività dei dipendenti: La percentuale di dipendenti che utilizzano la connessione a Internet.
    2. Specialisti ICT: Il numero di aziende che impiegano specialisti in tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni.
    3. Velocità di connessione: La velocità di download delle connessioni a Internet delle aziende, con un focus su velocità di almeno 30 Mbit/s.
    4. Riunioni online: La percentuale di aziende che conducono riunioni a distanza utilizzando strumenti online come Skype, Zoom, MS Teams o WebEx.
    5. Formazione sulla sicurezza ICT: Aziende che informano i loro dipendenti sugli obblighi relativi alla sicurezza delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.
    6. Formazione ICT: Aziende che organizzano corsi di formazione per sviluppare o aggiornare le competenze ICT/IT dei loro dipendenti non specializzati in ICT/IT.
    7. Sicurezza ICT: Aziende che utilizzano almeno tre misure di sicurezza ICT per proteggere i loro sistemi e dati.
    8. Documentazione sulla sicurezza ICT: Aziende che hanno documenti che delineano misure, pratiche o procedure relative alla sicurezza ICT.
    9. Accesso remoto via Internet: Aziende che consentono ai loro dipendenti di accedere via Internet a e-mail, documenti e applicazioni aziendali da luoghi remoti.
    10. Utilizzo di robot: Aziende che adottano robot o soluzioni di automazione.
    11. Vendite online totali: Aziende il cui valore delle vendite online rappresenta almeno l’1% dei loro ricavi totali.
    12. Vendite B2C online: Aziende il cui valore delle vendite online verso consumatori privati (B2C) costituisce più del 10% delle loro vendite totali su web.

    Questi indicatori vengono utilizzati per valutare quanto le imprese italiane siano impegnate nella transizione digitale e nella digitalizzazione dei loro processi e servizi.

    Il punteggio complessivo può variare da 0 a 12 a seconda di quanti di questi indicatori vengono soddisfatti.

    Com’è la situazione della transizione digitale in Italia?

    Indicatori della Transizione Digitale Italiana Istat 2022
    Indicatori della Transizione Digitale Italiana Istat 2022

    Secondo l’ultimo report Istat relativo all’anno 2022

    1. Nel 2022, il 69,9% delle piccole e medie imprese (PMI) italiane ha adottato almeno 4 delle 12 attività digitali considerate. Questo tasso è leggermente superiore alla media dell’UE27, che si attesta al 69,1%.
    2. L’aumento del lavoro da remoto, che ha coinvolto più del 70% delle imprese nel 2022, ha contribuito all’incremento della percentuale di imprese con almeno 10 addetti che dispongono di documenti riguardanti misure, pratiche o procedure di sicurezza informatica. Questa percentuale è cresciuta al 48,3%, rispetto al 34,4% registrato nel 2019. A livello europeo (UE27), la percentuale è del 37%.
    3. La sicurezza informatica è una preoccupazione per il 45,1% delle imprese più grandi in Italia. Queste imprese hanno reagito stipulando assicurazioni contro gli incidenti informatici. Nel caso delle imprese di minori dimensioni, la percentuale scende al 14,4%. A livello europeo, rispettivamente, la percentuale è del 44,6% per le imprese più grandi e del 22,6% per quelle di minori dimensioni (UE27).
    4. L’adozione di robotica e l’impiego di specialisti in tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni (ICT) sono rimasti stabili rispetto al 2020.

    Questi dati evidenziano l’adozione crescente delle tecnologie digitali, il ricorso al lavoro da remoto e l’attenzione alla sicurezza informatica tra le piccole e medie imprese italiane, riflettendo le tendenze in corso nell’UE27.

    Inoltre, mostrano come la cybersecurity stia diventando sempre più importante per le imprese di maggiori dimensioni, spingendole a proteggersi attraverso polizze assicurative specifiche.

  • Le Alternative a Google Analytics per Tracciare il Tuo Successo Online

    Le Alternative a Google Analytics per Tracciare il Tuo Successo Online

    Google Analytics è da tempo uno strumento fondamentale per monitorare e analizzare il traffico web e le interazioni degli utenti su siti web e app.

    Tuttavia, negli ultimi anni, sono emerse alternative valide a Google Analytics che offrono una serie di vantaggi e funzionalità diverse.

    In questo articolo, esploreremo alcune di queste alternative per aiutarti a prendere decisioni informate sulla gestione delle tue analisi web e dei dati dei visitatori.

    Indice

    1. Matomo (ex Piwik)

    Matomo è un sistema di analisi web open source che mette in risalto la privacy e il controllo dei dati. Una delle sue caratteristiche distintive è che i dati di analisi sono ospitati sul tuo server, garantendo la massima sicurezza e privacy.

    Matomo offre una vasta gamma di funzionalità, tra cui il tracciamento delle conversioni, il monitoraggio delle campagne, i report personalizzati e altro ancora. È un’opzione eccellente per coloro che desiderano una soluzione di analisi web alternativa personalizzabile.

    2. Adobe Analytics

    Adobe Analytics è una soluzione di analisi web avanzata che fa parte della suite di marketing cloud di Adobe. È noto per la sua potenza e scalabilità e viene utilizzato da grandi aziende e marchi.

    Offre funzionalità avanzate per il tracciamento del comportamento degli utenti, l’analisi delle conversioni e la segmentazione avanzata degli utenti. Tuttavia, può essere costoso e potrebbe non essere adatto a budget più limitati.

    3. Heap Analytics

    Heap Analytics si concentra sulla facilità d’uso e sulla raccolta di dati automatica. Questa piattaforma consente di raccogliere dati senza dover definire eventi specifici in anticipo, il che la rende estremamente flessibile.

    Heap Analytics è noto per il suo sistema di “registrazione automatica di tutto” che ti consente di esplorare i dati in modo retroattivo. È un’opzione eccellente per chi desidera una soluzione di analisi web senza sforzo.

    4. Clicky

    Clicky è un’altra alternativa popolare a Google Analytics che offre un’interfaccia utente intuitiva e in tempo reale. Fornisce informazioni dettagliate sul comportamento degli utenti, i dati demografici e il tracciamento delle conversioni.

    Clicky è noto per la sua facilità d’uso e per la sua capacità di fornire informazioni immediate sulle attività dei visitatori.

    5. Mixpanel

    Mixpanel è una piattaforma di analisi delle attività degli utenti che si concentra sull’analisi comportamentale. Questo strumento è particolarmente utile per le app mobili e le aziende che desiderano comprendere come gli utenti interagiscono con i loro prodotti.

    Mixpanel offre funzionalità avanzate per il tracciamento degli eventi, l’analisi delle coorti e altro ancora.

    6. Open Web Analytics (OWA)

    Open Web Analytics è un’altra opzione open source che offre funzionalità simili a Google Analytics. OWA è altamente personalizzabile e può essere ospitato sul tuo server, offrendo maggiore controllo sui dati.

    È una scelta eccellente per coloro che cercano una soluzione gratuita e altamente personalizzabile.

    Conclusione

    Scegliere l’alternativa giusta a Google Analytics dipenderà dalle esigenze specifiche del tuo sito web o della tua app e dalle risorse a tua disposizione. Prima di prendere una decisione, valuta attentamente le funzionalità, la facilità d’uso e i costi associati a ciascuna opzione.

    Indipendentemente dalla scelta, l’analisi web rimane un aspetto cruciale per il successo online, quindi prenditi il tempo necessario per selezionare la soluzione migliore per te.

  • Web reputation e autorevolezza

    Web reputation e autorevolezza

    Che cos’è la web reputation?

    Web reputation è una parola che ricorre spesso durante i primi appuntamenti con il cliente nel corso della consulenza SEO.

    Cosa si intende per web reputation? La “web reputation” o “reputazione online” si riferisce all’immagine, alla percezione e alla valutazione di un individuo, un’azienda, un marchio o un sito web sulla base delle informazioni disponibili su Internet.

    In altre parole, è il modo in cui una persona fisica o giuridica è percepita e giudicata dagli altre persone online in base a ciò che viene detto, condiviso o pubblicato su Internet.

    Quando si fa riferimento ad un marchio si parla anche di brand reputation.

    La web reputation può influenzare notevolmente la credibilità, la fiducia e la percezione di un soggetto da parte del pubblico online.

    Web reputation
    La Web reputation è la reputazione della persona fisica o giuridica nel web agli occhi di altre persone

    Spesso la parola “web reputation” si confonde con il concetto di autorevolezza del sito web.

    Si tratta di due aspetti che possono combaciare in alcuni casi, ma in altri no. Per essere più precisi, la web reputation identifica la buona o cattiva reputazione su internet di un soggetto agli occhi di altre persone che navigano sul web. Può trattarsi di persona fisica, azienda, ente o altro che potrebbe anche non avere un sito web ma è presente su internet perché ha dei profili social o se ne parla su giornali on line.

    L’autorevolezza del sito web è strettamente collegata all’idea di affidabilità e autenticità di un sito web agli occhi dei motori di ricerca e degli utenti.

    La web Authority
    La web authority è l’autorevolezza di un sito web agli occhi dei motori di ricerca

    Come si valuta la web reputation?

    Ecco alcune componenti chiave della web reputation aziendale o personale:

    1. Recensioni e Valutazioni: Le recensioni e le valutazioni online sono un elemento significativo della web reputation. Le recensioni dei clienti, le valutazioni dei prodotti e i feedback influenzano la percezione di un’azienda o di un prodotto.
    2. Presenza sui Social Media: La gestione e l’attività sui social media, come Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn, possono avere un impatto sulla reputazione online. La presenza attiva e positiva su queste piattaforme può contribuire a una buona web reputation.
    3. Contenuti Online: I contenuti pubblicati online, come articoli, blog, video e comunicati stampa, influenzano la web reputation. Contenuti di alta qualità e informativi possono migliorare l’immagine di un soggetto.
    4. Comunicazioni e Risposte: La gestione delle comunicazioni online è essenziale. Come un’azienda o un individuo risponde a commenti, recensioni o critiche può influenzare la percezione del pubblico.
    5. Citazioni e Menzioni: Essere citati o menzionati da fonti autorevoli o influenti può aumentare la web reputation di un soggetto. Queste citazioni possono provenire da articoli di notizie, blog di settore o altre fonti online.
    6. Certificati di Sicurezza: La presenza di certificati di sicurezza, come il protocollo HTTPS su un sito web, può influenzare la percezione della sicurezza e della fiducia da parte degli utenti.
    7. Gestione della Reputazione Online: Le aziende spesso investono nella gestione della reputazione online per monitorare e migliorare la propria web reputation. Questo può includere il monitoraggio delle menzioni online, la gestione delle recensioni e la mitigazione delle critiche.
    8. Privacy e Sicurezza: La sicurezza dei dati e la gestione della privacy sono fondamentali per mantenere una buona web reputation. Le violazioni della privacy o le falle di sicurezza possono danneggiare gravemente la reputazione online.

    Come migliorare la web reputation?

    La web reputation è importante per individui, aziende e marchi perché può influenzare le decisioni degli utenti, il successo commerciale e la credibilità. Gli utenti online spesso cercano informazioni e feedback prima di fare acquisti o di impegnarsi con un marchio o un’azienda, il che rende cruciale la gestione e il mantenimento di una buona web reputation.

    Un caso di scuola è quello di un imprenditore che ha ricevuto una condanna penale. Può accadere che cercando il nome e cognome dell’imprenditore tra le prime posizioni delle SERP appaiono risultati di giornali on line con articoli che parlano della sua condanna. E’ inevitabile che chiunque cerca il suo nome troverà a farsi una brutta impressione della persona di cui si parla, specie se con quell’imprenditore si sta valutando una collaborazione d’affari.

    Migliorare la web reputation per quell’imprenditore significa “riabilitare” la sua immagine sul web.

    Le tecniche sono dirette e indirette.

    Tra le tecniche dirette si interviene sui giornali on line chiedendo con appositi atti e quando possibile il diritto di replica e rettifica.

    In alcuni casi si può intervenire direttamente con Google perché rimuova determinati links.

    Tra le tecniche indirette si lavora per posizionare in alto alle SERP pagine web che parlino bene di lui in modo da sopravanzare il posizionamento dei quotidiani che ne parlano male per effetto della condanna.

    Come si calcola l’autorevolezza di un sito web?

    Come dicevamo, un concetto diverso dalla web reputation è quello di autorevolezza. Ecco come si calcola e valuta l’autorevolezza di un sito web:

    1. Backlink di qualità: Un indicatore importante dell’autorevolezza di un sito è il numero e la qualità dei backlink che riceve da altri siti web. I motori di ricerca considerano i backlink come voti di fiducia. Backlink provenienti da siti autorevoli e pertinenti nel tuo settore pesano di più rispetto a quelli provenienti da siti di bassa qualità o spam.
    2. Reputazione del dominio: La durata di registrazione del dominio può influenzare la sua autorevolezza. Un dominio registrato per un lungo periodo può suggerire che il sito sia stabile e affidabile. Inoltre, il passato del dominio, se è stato precedentemente utilizzato per attività spam o fraudolente, può avere un impatto negativo sulla sua autorevolezza.
    3. Contenuto di alta qualità: La presenza di contenuti di alta qualità e rilevanti è fondamentale per l’autorevolezza di un sito. Contenuti originali, ben scritti e informativi dimostrano che il sito è una fonte affidabile di informazioni.
    4. Ottimizzazione tecnica: Un sito web ben ottimizzato dal punto di vista tecnico, con una struttura chiara e pulita, tempi di caricamento rapidi e una buona esperienza utente, tende ad essere considerato più affidabile dai motori di ricerca.
    5. Presenza sui social media: Una forte presenza e un coinvolgimento positivo sui social media possono contribuire all’autorevolezza di un sito. Questo dimostra che il sito è attivo e interagisce con il pubblico.
    6. Segnalazioni online: Le recensioni e le segnalazioni online possono influenzare l’autorevolezza di un sito, specialmente se l’attività ha una presenza locale. Recensioni positive e una buona reputazione online contribuiscono a un’immagine positiva del sito.
    7. Certificati di sicurezza: L’implementazione di un certificato SSL (Secure Sockets Layer) per abilitare HTTPS sul sito web dimostra che si è attenti alla sicurezza degli utenti, il che può migliorare l’autorevolezza.
    8. Rispetto delle linee guida di Google: Rispettare le linee guida di Google e le best practice SEO è fondamentale. L’uso di tecniche “black hat” o comportamenti non etici può danneggiare seriamente l’autorevolezza del tuo sito.
    9. Citation e menzioni: Essere citati o menzionati da altre fonti online, specialmente da fonti autorevoli, può aumentare la tua autorevolezza.

    L’autorevolezza di un sito web è un concetto complesso e multifattoriale. Non esiste una formula esatta per calcolarla, ma è possibile valutarla considerando i fattori sopra menzionati. Gli algoritmi dei motori di ricerca utilizzano questi indicatori per determinare l’autorevolezza di un sito e il suo posizionamento nei risultati di ricerca.

    Leggi anche: Cos’è la Domain Authority?

  • Le 4 “F” del marketing on line

    Le 4 “F” del marketing on line

    Le 4 F del marketing on line cosa sono? – Ultimamente mi è ricapitato tra le mani un libro sul marketing on line piuttosto datato.
    Si tratta del libro “Hablemos de marketing interactivo – Reflexiones sobre marketing digital y comercio electrónico” scritto da Paul Fleming e Maria José Alberdi.

    La prima edizione è del ’99 ristampato in seconda edizione nel 2000.

    Nel testo, tra le altre cose, si legge delle quattro “F” del marketing on line.

    A quanti di voi sono in questo momento venute in mente le “4 P del Marketing Mix” teorizzato da Jerome McCarthy?

    Tralasciamo per ora McCarthy.

    La mia curiosità consiste nell’ipotizzare quanto di attuale c’è in questa teorizzazione, quasi quattro lustri anni ormai dalla prima stesura.

    Le 4 F di Paul Fleming

    • Flusso: Lo stato mentale nel quale entra un utente di Internet quando so immerge in un sito Web che offre un’esperienza ricca di interattività e di valore aggiunto.
    • Funzionalità: Si riferisce ad una homepage attraente, con una navigazione chiara e utile per l’utente.
      Se il cliente è entrato nello stato di flusso, è sulla buona direzione per essere catturato, ma perché il flusso di relazione non si rompa bisogna dotare la presenza online di funzionalità, cioè, costruire pagine tenendo conto delle limitazioni della tecnologia.
    • Feedback: Si ha quando il rapporto ha iniziato a costruirsi.
      L’utente è in stato di flusso e non si esaspera ulteriormente nella sua navigazione.
      E’ il momento di proseguire il dialogo e sfruttare le informazioni attraverso la conoscenza dell’utente.
      Internet offre la possibilità di chiedere al cliente quello che gli piace e cosa vorrebbe migliorare.
      In definitiva, dialogare con il cliente per conoscerlo meglio e costruire un rapporto basato sulle sue  esigenze per personalizzare in funzione di questo la pagina dopo ogni contatto.
    • Fidelizzazione: Internet offre la creazione di comunità di utenti che contribuiscono ad apportare contenuto in modo che si stabilisce un dialogo personalizzato con i clienti, che possono così essere più fedeli.

    Bene. Queste le parole di Fleming.

    Cosa appare in questo quadro: lo sviluppo di internet dagli albori fino ad oggi.

    Queste “quattro effe” del web marketing sono di un’attualità sconvolgente e ciò dimostra la bontà della teoria.

    All’interno di esse risiedono parole chiave attualissime tra le quali:

    • User Experience,
    • User Interface e la loro importanza anche in chiave SEO.
    • Feedback,
    • social,
    • wiki,
    • recensioni…

    Possiamo sostenere quindi l’attualità della teorizzazione di Fleming.

    Una considerazione personale che piega il concetto di tempo

    Anche da queste “quattro effe” emerge una considerazione d’obbligo:

    quando pensiamo ai nostri utenti, dobbiamo pensare al singolo che si collega al nostro sito web.

    Il rapporto che lo strumento web crea in un dato momento è infatti tra quella singola persona che potrebbe ad esempio diventare un nostro cliente, e noi proprietari del sito.

    E’ per quella singola persona che vanno valutati i dati del sito e perfezionato il rapporto.

    Per fare un esempio:

    In questo momento in cui scrivo questo articolo non sto pensando ad una massa generica di utenti che lo leggerà.

    Sto pensando a te che leggi il mio post in questo momento.

    Sto pensado a come migliorarlo nel tempo insieme al resto del sito per darti una buona esperienza.

    Se ci pensi bene: il tempo in cui scrivo si accavalla al tempo in cui leggi.

    E’ questo il momento in cui ci relazioniamo anche se i tempi fisici sul calendario per questa relazione sono stati diversi.

    Come sfruttiamo le 4 F del marketing on line

    Nel quadro di una strategia di web marketing le 4 F del marketing on line di Fleming ci suggeriscono di:

    • Valutare bene le interazioni con l’utente che accede al sito e stabilisce un collegamento mentale con il proprietario del sito.
    • Dare all’utente che entra nel sito una prima buona esperienza e proporgli un percorso di approfondimento.
    • Chiedere all’utente di rispondere con una chiamata in azione (CTA): comprare, cliccare un certo tasto, iscriversi alla newsletter ecc.
    • Studiare il modo di far ritornare quell’utente e fidelizzarlo per provare nuovamente una buona esperienza.
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